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“L’ateneo sia motore dello sviluppo della Tuscia”


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“Vorrei guidare l’Unitus verso una nuova fase di sviluppo, di crescita e di conseguimento di rilevanti obiettivi”. Tiziana Laureti ha una visione chiara del futuro dell’ateneo viterbese. Una visione che passa attraverso il “rafforzare l’identità dell’Unitus, valorizzare le qualità che già esistono, intervenire con pragmatismo dove necessario e consolidare la presenza nel sistema universitario nazionale e internazionale”.

Una rettrice donna e viterbese doc

L’attuale direttrice del Deim e docente di Statistica economica, 53 anni, viterbese, è l’unica candidata a rettrice dell’Università della Tuscia. Come anticipato da ViterboToday e come sancito dalla chiusura dei termini per le candidature, non sono emersi altri nomi entro le 13 del 28 maggio. Un risultato che apre le porte a una svolta storica per l’ateneo: per la prima volta dalla sua fondazione, infatti, sarà guidato da una donna ma anche da una viterbese “doc”.

Laureti succede, per i prossimi sei anni, a Stefano Ubertini e rompe una continuità maschile iniziata nel 1979 con Gian Tommaso Scarascia Mugnozza. Nessuno dei suoi predecessori, inoltre, era originario della Tuscia tanto quanto lei, che è nata, cresciuta e da sempre vive nel capoluogo. Figlia di Getulio Laureti, che è stato facchino di santa Rosa, si è laureata proprio all’Unitus, arrivando a ricoprire incarichi di rilievo a livello nazionale e internazionale.

La sua visione sull’Unitus

“Credo – afferma Laureti – in una governance fondata sui dati, sulla trasparenza e sulla partecipazione”. Tra le parole chiave c’è “dialogo”. “Con tutte e con tutti – puntualizza – per dare all’ateneo una direzione precisa, condivisa e ambiziosa”. Partecipazione ma anche equità, inclusività, sviluppo sostenibile, qualità della didattica, innovazione nella ricerca e valorizzazione del personale. Questi i pilastri del corposo programma.

“Le scelte strategiche sull’offerta formativa, sul reclutamento, sull’uso delle risorse devono essere frutto del lavoro comune – sostiene Laureti –. Partendo dai dati, ma anche dal confronto aperto con le diverse componenti dell’ateneo”. Insomma, un’attenzione particolare alla dimensione umana e al benessere della comunità accademica. La valorizzazione di persone, comunità e relazioni, infatti, è uno degli assi portanti del suo programma.

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Equità e parità di genere

Spazio anche ad equità e parità di genere. Laureti si impegna a “riequilibrare con l’opportuna progressività la composizione di organi, commissioni e gruppi di lavoro” e a rendere strutturali le politiche di conciliazione vita-lavoro. La sua proposta include il potenziamento del centro antiviolenza universitario e l’istituzione di “una figura indipendente, esterna all’ateneo, a cui possano rivolgersi tutte e tutti in modi che garantiscano riservatezza, anonimato e protezione”. L’attenzione al benessere lavorativo, alla crescita professionale e alla parità di genere si traduce nell’impegno a promuovere ambienti di lavoro positivi, rispettosi e motivanti.

Didattica e benessere studentesco

Tra le priorità strategiche spicca l’investimento nella ricerca e nella didattica. Laureti propone un’offerta formativa “solida e razionale”, più attrattiva, innovativa, sostenibile e inclusiva. Il tutto rafforzando i percorsi professionalizzanti, quelli internazionali e quelli in lingua inglese, investendo nei servizi di supporto agli studenti e nel placement. Un’offerta formativa sempre più multidisciplinare, con corsi meno frammentati e più aderenti al mercato del lavoro. Centrale è il ruolo dell’orientamento, per cui si prevede la creazione di un centro servizi. Laureti rilancia anche l’uso esteso della tecnologia, pure in un’ottica di sostenibilità ambientale. Strumenti digitali nella didattica e l’introduzione di corsi online: “In primo luogo, anche se non esclusivamente, per gli appartenenti alle forze armate”, evidenzia.

Laureti, inoltre, propone di rafforzare l’attrattività dei progetti di ricerca, l’istituzione di un nuovo incubatore universitario, lo sdoppiamento dell’attuale Ufficio ricerca e trasferimento tecnologico e un fondo di start-up per giovani ricercatori. “La progettazione e la partecipazione ai bandi, a tutti i bandi, richiedono – sostiene – figure specializzate in project management, gestione finanziaria e supporto tecnico”.

Al centro della proposta c’è anche il benessere studentesco: supporto psicologico, orientamento, placement e diritto allo studio sono temi chiave. “Le politiche per il diritto allo studio, l’internazionalizzazione, l’innovazione didattica, l’equità e il benessere saranno pensate e monitorate – afferma – anche e soprattutto a partire dal punto di vista del mondo studentesco”.

Unitus come motore della Tuscia

La comunicazione, interna ed esterna, è infine al centro di un piano per rendere l’ateneo più attrattivo e integrato nel territorio. L’intento è valorizzare strutture simboliche come l’orto botanico, il centro ittiogenico e Santa Maria in Gradi, facendone “spazi universitari vivi e accessibili”. Per Laureti l’università deve essere motore per lo sviluppo del territorio, stimolando la crescita culturale, sociale ed economica. E per questo ritiene sia necessario intensificare le relazioni con le scuole, le imprese, le istituzioni e gli enti territoriali.

A supportare la candidatura di Laureti, un totale di 152 firme, che le hanno fatto ampiamente superare il 10% richiesto degli aventi diritto. Le elezioni per il nuovo rettore dell’Unitus si terranno il 2 luglio, con eventuali ulteriori turni il 3, 4 e 14, qualora non si raggiungesse la maggioranza assoluta. Il mandato inizierà il primo novembre 2025 e durerà fino al 31 ottobre 2031. Con l’assenza di altri candidati, l’elezione di Laureti è una formalità e sarà la prima rettrice donna, ma anche viterbese “doc”, nella storia dell’ateneo della Tuscia.



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