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ContaminationLab, ecco come sei team di studenti Unige hanno risposto alle richieste di sei aziende


Una sfida non da poco quella che hanno accolto gli studenti dell’Università di Genova nell’ambito del ContaminationLab. Perché un conto è creare una startup o un progetto imprenditoriale partendo da una propria idea o inclinazione, un conto è rispondere a una sollecitazione su un’esigenza di un’azienda del territorio. È quest’ultimo modello il punto di riferimento di questa prima edizione, che si è conclusa il 27 maggio con le presentazioni da parte dei ragazzi.

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Altro aspetto da non sottovalutare: i team di lavoro erano tutti composti da studenti provenienti da diverse aree di studio, non solo le classiche ingegneria o informatica, altro segnale di quanto sia importante l’apporto anche delle discipline umanistiche per la riuscita di un progetto.

L’obiettivo? Stimolare l’innovazione e l’imprenditorialità attraverso la collaborazione tra i talenti dell’Università e il mondo delle imprese. Il percorso è durato sei mesi, in cui gli studenti sono stati affiancati da tutor e mentor esperti con un impegno medio di due giorni al mese. Il comitato scientifico, composto dai Professori Francesco Avallone, Patrizia Bagnerini, Francesco Faccini e Teresina Torre, ha fornito agli studenti indicazioni di lavoro fondamentali per la preparazione del pitch finale.

Il rettore dell’Università Federico Delfino commenta: «L’esperienza del Contamination Lab si innesta perfettamente nel tessuto innovativo che si sta creando sul territorio grazie ai progetti finanziati dal Pnrr e che stanno dando vita a un dinamico ecosistema di ricerca applicata. L’Università e gli istituti di ricerca mettono a sistema le loro competenze per generare innovazione. Il quid determinante che ancora manca è la competitività innovativa che traduce tali competenze in sviluppo concreto: lo possiamo ottenere mediante attività come il Contamination Lab, che stimolano la vivacità creativa e l’imprenditorialità dei nostri giovani».

L’iniziativa è stata promossa dal settore valorizzazione della ricerca, trasferimento tecnologico e rapporti con le imprese dell’Unige con il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo.

Sei le sfide, sei le soluzioni

Ecco i temi che hanno proposto le aziende e le soluzioni degli studenti. Il processo richiesto agli studenti era sempre lo stesso: utilizzare il cosiddetto Design Thinking, ossia un approccio sistematico e creativo alla risoluzione di problemi, che pone al centro il bisogno dell’utente. Il processo è riassunto in sei parole inglesi: understand (empathize), define, ideate, prototype e test, ossia capire (immedesimarsi), definire, ideare, prototipare e testare.

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Compagnia delle Opere Liguria

Una nuova strategia di marketing associativo che mostra il valore dell’associazione per aumentare gli associati in modo pianificabile e sostenibile.

La soluzione di Gabriele Astegiano, Susanna Gilardi, Marta Serra, Letizia Valle: Dopo un’analisi degli stakeholder e del target e la comprensione di cosa frena o spinge un’azienda da aderire, gli studenti hanno individuato la formazione e la crescita manageriale e la possibilità di networking e incontri di valore come fattori determinanti. Dall’altro lato le aziende non stanno ancora capendo in modo chiaro i benefici dell’adesione.
Gli studenti hanno proposto una campagna social con reel dinamici su case study di successo, link al quiz interattivo “Scopri come l’associazione può soddisfare le tue esigenze“, ma anche incentivi per chi porta nuovi membri e sconti per eventi o consulenti, webinar gratuiti su temi chiave. Il test con le interviste agli interessati ha fatto emergere su cosa puntare maggiormente.

Gate Network

Incentivare l’utilizzo di punti di ritiro in negozi fisici per ordini online da multinazionali del retail, promuovendo così l’interazione tra utenti e commercianti locali, con ricadute positive sugli acquisti in loco e sul tessuto economico di quartiere.

La soluzione di Naima Baid, Alessandro Locatelli, Federica Alessandra Naso, Daniele Solorzano: dopo un’analisi su quanti negozi sono coinvolti e di quale tipo (in Liguria 74) e la definizione degli stakeholder e dei competitor, il team ha realizzato una sorta di sondaggio in cui il 48,3% dei passanti ha dichiarato di non utilizzare gli Amazon Hub e il 44,8% sì ma non sempre. Tra le proposte più approvate dai passanti una carta fedeltà e di offerte esclusive per coloro che utilizzano l’Amazon Hub. Per cui l’idea principale è stata di creare un sistema di gamification che premia il ritiro rapido dei pacchi e le interazioni con i negozi partner tramite punti convertibili in sconti. Tutto quanto sarebbe integrato nella web app Gate Network. Tra i vantaggi il fatto che la struttura dei costi è indipendente dal volume di vendita e che i ricavi da pubblicità e vendita dati coprono già i costi, rendendo i ricavi da pacchi puro margine. La crescita della marginalità si realizza al crescere della rete.

Jp Droni

Individuare soluzioni innovative che migliorino l’organizzazione interna e rendano più efficienti e tracciabili i processi operativi, dall’ordine alla consegna.

Alessandro Agazzi, Fabrizio Dolcino, Ilaria Remotti, Lara Leonardini, Martina Bellè hanno analizzato i servizi sintetizzandoli i due gruppi principali: vendita servizi e vendita prodotti e capito che l’aumento esponenziale dell’attività lavorativa abbia penalizzato la gestione dell’organizzazione aziendale. Dopo aver individuato i bisogni dei dipendenti (accessibilità per costruire un sistema autogestito, velocità per ottimizzare le tempistiche, efficienza per ridurre spreco di risorse ed errori), i ragazzi hanno elaborato un prototipo su monday.com per la gestione integrata dei processi: email automatiche per aggiornamenti sullo stato della commessa, assegnazioni task per incaricare i membri del team in automatico, archiviazione clienti per consentire un follow-up futuro di un cliente in attesa. Il tutto con un layout automatico.

Outdoor Portofino

Centralizzare, normalizzare e rendere accessibili i dati acquisiti nell’operatività aziendale per migliorare la capacità decisionale dell’azienda anche in termini di comunicazione e marketing, rendendo i processi più digitali, integrati e tracciabili.

Susanna Descalzo, Jacopo Maccione, Marco Monteverde, Matteo Rocca, Mohammad Vandad ed Elena Vezzosi sono partiti dall’analisi del bisogno e poi, con una onion map hanno classificato gli elementi di basso, medio e alto impatto, quest’ultima categoria comprende social media manager, responsabili prenotazioni, segreteria e accoglienza clienti. Dopo aver raccolto anche gli stakeholder di Outdoor Portofino, il gruppo si è focalizzato su un’idea chiave: adottare un’app gestionale con database dedicato, accesso condiviso e gestione dei permessi, che consenta di operare secondo le proprie esigenze, senza sovrapposizioni. Inoltre consentirebbe l’estrazione gratuita di dati utili per strategie di mercato e monitoraggio delle performance aziendali.
Il team si è anche focalizzato sull’attività di noleggio con possibilità di prenotare, compilando un form di dati richiesti e di flaggare l’iscrizione a una newsletter.

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RuleX

Uso della piattaforma di Rulex (spin-off del Cnr) per il data management e la decision intelligence.

Gazaleh Ghanbari, Mohammad Sabouri, Daniele Gotelli, Eusel Campora, Emilio Perlo, Riccardo Ginocchio hanno prima analizzato i settori in cui il software Rulex è utilizzato e in cui i dati giocano un ruolo fondamentale: catena di approvvigionamento, finanza, manifatturiero, scienze della vita, energia e marketing. Gli studenti dovevano creare una startup basata su questo programma.
La scelta del team è caduta sul turismo: valutato lo sviluppo un’applicazione in grado di aiutare i viaggiatori, in particolare studenti, a scegliere la destinazione ideale per le loro vacanze in modo semplice, veloce e personalizzato attraverso raccomandazioni derivanti dall’uso del software Rulex e dell’intelligenza artificiale.
Gli studenti hanno sottoposto questionari a scelta multipla e realizzato interviste di persona. Ispirati da un gioco popolare di qualche anno fa hanno proposto un servizio simile a un gioco in grado di consigliare destinazioni turistiche basato su una serie di domande poste all’utente. Per raggiungere questo obiettivo, è richiesto un impegno significativo nella raccolta e nell’elaborazione dei dati relativi alle destinazioni da suggerire, affrontando così la sfida iniziale attraverso l’uso del software Rulex.

Stam

Progettare Comunità Energetiche Rinnovabili (Cer) di successo. Combinando la cooperazione tra i partecipanti con l’automonitoraggio, la trasparenza e la possibilità di scegliere tra benefici economici o servizi locali, migliorando l’efficienza energetica e i vantaggi economici individuali e collettivi.

Dopo un’analisi su cos’è una Cer, Davide Ottenga, V. Vullo e Tommaso Presotto si sono focalizzati sulle diverse esigenze dei vari stakeholder: famiglie, pmi ed enti pubblici; utility e P.A. locali e partner comunitari. Le famiglie vogliono informazione semplice e riduzione delle bollette, le pmi un ritorno di investimento chiaro e costi prevedibili, la P.A. strumenti inclusivi e consapevolezza normativa. Gli studenti hanno presentato un modello Cer-Futures di facile adesione, che combina la cooperazione tra i partecipanti con la trasparenza e la possibilità di scegliere tra benefici economici o servizi locali migliorando l’efficienza energetica. Una app dedicata gestisce l’automonitoraggio e l’ottimizzazione dei consumi. Il test ha mostrato ampia adesione tra i vari segmenti con due terzi degli intervisti che aderirebbero.
Si creerebbe una app Gyj (Gamify your journey) che rende più divertente la ricerca di una destinazione turistica. Dai test è emerso che una possibile futura implementazione di un servizio di prenotazione direttamente all’interno dell’applicazione potrebbe aumentare l’attrattiva del servizio.

L’ufficio trasferimento tecnologico dell’Unige

Il Settore valorizzazione della ricerca, trasferimento tecnologico e rapporti con le imprese dell’Ateneo è impegnato nella valorizzazione dei risultati della ricerca, attraverso il loro trasferimento al tessuto imprenditoriale del territorio, promuovendo lo sviluppo della cultura di impresa.

L’obiettivo principale dell’ufficio è favorire il collegamento tra la comunità accademica, gli stakeholder pubblici e privati del territorio e il mondo imprenditoriale regionale e nazionale.

Tra le attività chiave l’informazione, l’assistenza e la consulenza sull’opportunità di finanziamento a sostegno della collaborazione tra Imprese e Università, il monitoraggio della richiesta di tecnologia e innovazione da parte delle imprese e attività di matching con le strutture dipartimentali (Progetto Tech Check), il coordinamento e la gestione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale in collaborazione con strutture dell’Ateneo. l’organizzazione di business plan competition (Start Cup e Start Cup umanistica-sociale) per diffondere la cultura d’impresa e premiare le migliori idee innovative.

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Cataloghi tematici riguardano il settore Agrifood (ricerca, tecnologie, brevetti e start-up nel settore agroalimentare); Blue Economy (ricerca, tecnologie, brevetti e start-up nel settore economia del mare); Cultural Heritage (ricerca, tecnologie, brevetti e start-up nel turismo e valorizzazione del patrimonio culturale); Sicurezza (ricerca, tecnologie, brevetti e startup nel settore della sicurezza); Artificial Intelligence e Robotica (ricerca, tecnologie, brevetti nel settore Ai e robotica)

 



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