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Cna Umbria: “Cer, le opportunità per l’Umbria diventano reali”


Soddisfazione. È questo il sentimento prevalente delle imprese che ieri (29/05, ndr) hanno partecipato a un affollato incontro con l’assessore regionale all’energia e all’ambiente, Thomas De Luca, sulla nuova legge per l’individuazione delle aree idonee all’installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili preadottata dalla giunta di palazzo Donini. Il momento di confronto era stato organizzato da CNA Umbria presso la propria sede di Ponte San Giovanni.

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“Siamo molto soddisfatti di questo momento di discussione sulla nuova legge regionale, sulla quale nelle scorse settimane avevamo già presentato osservazioni ad alcuni articoli che, a una prima lettura, sembravano prevedere misure penalizzanti e ostative alla realizzazione di nuovi impianti per la produzione di energia verde – ha affermato Emanuele Bertini, presidente di CNA Costruzioni Umbria -. Dal confronto, invece, è emerso con chiarezza che le comunità energetiche rinnovabili potranno diventare uno strumento fondamentale per rilanciare lo sviluppo della regione, contribuendo in modo sensibile alla riduzione dei costi energetici, sia di quelli delle imprese che di quelli delle famiglie. Non solo: le Cer potranno essere anche un mezzo per sviluppare progetti sociali all’interno dell’area territoriale di competenza di ogni comunità energetica”.

Attraverso le Cer tutto il territorio regionale, ad eccezione delle sole aree soggette a vincoli storico-culturali o paesaggistici, potrà essere utilizzato per la realizzazione di impianti fino a 1 MW di potenza, inclusi i terreni agricoli.

“Siamo usciti dall’incontro – ha aggiunto Bertini – avendo concordato con l’assessore la possibile riscrittura di alcuni articoli per evitare che in futuro possano verificarsi distorsioni dovute a interpretazioni di carattere ideologico. Ci riferiamo, innanzitutto, a quegli articoli inerenti all’obbligo di informazione nei confronti degli enti locali e ai pareri non vincolanti delle autorità paesaggistiche, che dovranno essere richiesti solo nei casi in cui ci sia sovrapposizione tra aree idonee e non idonee e qualora su queste ultime gravino vincoli di questo tipo. È chiaro che, con questa legge, la giunta regionale abbia voluto scommettere sulla realizzazione delle Cer. Un tema che diventa ancora più interessante alla luce delle norme nazionali che concedono incentivi sostanziosi alla loro realizzazione”.

Ad oggi, infatti, la realizzazione di Cer nei Comuni con meno di 50mila abitanti potrà godere di contributi a fondo perduto fino al 40% a valere sul Pnrr, il cui bando scade il 30 novembre prossimo.

“Questo significa che in Umbria solo Perugia, Terni e Foligno resteranno fuori. Ecco perché, nell’ambito della prossima riprogrammazione dei fondi strutturali 2021/2027, chiederemo che siano previsti incentivi di scopo dedicati a queste tre città, magari inserendoli all’interno delle politiche ambientali o nella cosiddetta Agenda urbana”.

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Altre facilitazioni sono previste dal Gse (Gestore Servizi Energetici, ndr) per le Cer che saranno costituite entro il 2027, che potranno contare su incentivi ventennali sull’energia condivisa tra produttori e consumatori all’interno di ogni singola comunità energetica.

“Questa forma di incentivo – ha aggiunto Roberto Barbacci, presidente regionale CNA Impiantisti elettrici – è anche più importante dei contributi a fondo perduto se le Cer funzioneranno in modo da garantire un equilibrio energetico ottimale tra produzione e consumo. Per l’Umbria, indicativamente, questi incentivi saranno dell’ordine di 104 euro per ogni megawatt di energia condivisa. Per fare un esempio concreto, se l’energia scambiata annualmente all’interno di una Cer da 1 MG è almeno l’80%, la comunità energetica ottiene un contributo superiore a 100mila euro all’anno, che si dimezza laddove il titolare dell’impianto abbia già ottenuto i contributi a fondo perduto previsti dal Pnrr. Di fatto si tratta di incentivi che possono coesistere ma con delle limitazioni”.

Il punto debole delle Cer sarà rappresentato dai costi di gestione, che possono arrivare ad assorbire una parte considerevole dell’incentivo ventennale.

“Per questo, insieme a Confcommercio e Confcooperative Umbria, abbiamo costituito Green Zone, una comunità energetica che potrà operare su tutto il territorio regionale e alla quale potranno aderire, sotto forma di articolazioni locali, tutte le Cer territoriali, che in tal modo potranno contenere sensibilmente i costi di gestione. Le articolazioni locali che aderiranno a Green Zone dovranno rispettare il regolamento che la comunità energetica regionale si è data, basato sul principio mutualistico cooperativo della solidarietà tra produttori e consumatori (compresi cittadini, enti locali, enti religiosi etc…), soprattutto – hanno concluso Bertini e Barbacci – nel caso in cui ci fossero fluttuazioni importanti del costo dell’energia”.

Green Zone sarà presentata durante un evento pubblico in programma a Terni il 5 giugno prossimo, alle ore 17:30, presso l’hotel Garden, alla presenza dell’assessore regionale Thomas de Luca e delle tante imprese produttrici e consumatrici che stanno aderendo alla comunità energetica regionale.



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