Trasforma il tuo sogno in realtà

partecipa alle aste immobiliari.

 

Povertà in Trentino, la sfida ignorata. I sindacati: «Servono scelte coraggiose, non tagli» – Cronaca


TRENTO. “Il Trentino deve continuare ad affrontare il tema della povertà con misure strutturali e lungimiranti. Sarebbe un errore sottovalutare questa questione sociale, limitandosi a confrontare il dato provinciale con la percentuale nazionale. Al contrario bisogna lavorare per sostenere i 60mila trentini che oggi sono a rischio di povertà e esclusione sociale, facilitando la loro uscita da condizioni di marginalità economica e sociale”. Commentano così i tre segretari provinciali di Cgil Cisl Uil del Trentino i dati emersi dalla Conferenza di informazione sulla povertà.
Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Largher mettono sul tavolo alcune proposte. A cominciare dal welfare provinciale. “La Giunta provinciale deve rafforzare gli interventi a sostegno delle famiglie di dipendenti e pensionati, anche in considerazione dei ricchi bilanci pubblici chiusi ogni anno con avanzi di centinaia di milioni di euro. Stride quindi con questo ricco scenario finanziario il fatto che la Giunta abbia deciso di tagliare del 4% le misure di sostegno alle famiglie, quando sappiamo benissimo come i rincari hanno impoverito i redditi fissi e i nuclei con figli. Al contrario, riteniamo che vadano potenziati e resi più efficienti gli interventi di sostegno, adeguandoli all’aumento del costo della vita”. I sindacati sono dunque disposti a discutere di riforma dell’Icef, ma mettono le mani avanti. “Nessuna riforma è possibile a saldo zero”.
Accanto al welfare il tema lavoro. I dati dimostrano che anche in Trentino avere un’occupazione non sempre è sufficiente per vivere dignitosamente. “Bisogna concentrarsi sulla qualità del lavoro e delle retribuzioni. Per questo chiediamo alla Giunta di scommettere sulla contrattazione collettiva incentivandola fiscalmente come fa Bolzano. Accanto a questo intervento serve investire in politiche di formazione e industriali che traghettino il Trentino nei comparti ad alto valore aggiunto, mentre le imprese sono chiamate a fare la loro parte sulla valorizzazione del capitale umano, sui contratti e sulle retribuzioni”.
Cgil Cisl Uil concentrano l’attenzione sui settori dove il lavoro povero è più diffuso, gli appalti e i servizi, ambiti in cui molto spesso lavorano donne e giovani con contratti precari, part time involontari e stipendi da fame. “Se non vogliamo continuare a vedere i nostri giovani laureati cercare occasioni di realizzazione fuori provincia è ora di invertire la rotta. Abbiamo presentato da tempo le nostre proposte alla Giunta provinciale e siamo pronti a confrontarci”.
Una variabile che incide sui redditi è indubbiamente la casa. Cgil Cisl Uil giudicano insufficienti le misure adottate fino a questo momento dall’Esecutivo Fugatti e chiedono un piano straordinario di edilizia sociale e a canone moderato, oltre che provvedimenti chiari nel contrasto della speculazione immobiliare legate al turismo. “Se veramente l’Autonomia sta a cuore a questa maggioranza, allora ne valorizzino le competenze sperimentando misure eque e innovative, come già fatto in passato”, concludono i tre segretari.

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

(foto repertorio Ansa)





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Contabilità

Buste paga

 

Source link

Prestito personale

Delibera veloce