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Irrigazione, rainger e pivot: le ultime tecnologie – Agrimeccanica


L’irrigazione per aspersione in pieno campo, che simula l’azione della pioggia sulle colture, assicura un uso più efficiente dell’acqua e una minore lisciviazione di sostanze utili, rispetto ai metodi tradizionali dello scorrimento e dell’infiltrazione da solchi.

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In Italia la tecnica per aspersione è gestita con sistemi semoventi ad ala avvolgibile (rotoloni) e, in misura minore, con sistemi semoventi ad ali articolate che si dividono in impianti ad ali imperniate (pivot), ad ali traslanti (rainger) e combinati (ippodromo). Questi sistemi presentano generalmente ingombri notevoli e un costo importante, risultando utilizzabili perlopiù nelle aziende agricole con almeno 5-6 ettari di terreni e buona redditività.

 

Tipologie di pivot con movimento circolare e rainger con movimento lineare

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(Fonte foto: Ocmis Irrigazione)

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Pu essendo ancora poco diffusi nel nostro paese, pivot e rainger offrono diversi vantaggi, tra cui:

  • irrigazione di appezzamenti estesi con costi contenuti;
  • eventuale distribuzione di agrofarmaci o concimi fogliari;
  • implementazione dell’irrigazione a rateo variabile (Vri);
  • Dilazioni debiti fiscali

    Assistenza fiscale

     

  • gestione remota degli interventi irrigui.

 

Sistemi per aspersione, la domanda cresce

La diffusione di pivot e rainger è ancora limitata in Italia, ma in crescita. Secondo un’indagine campionaria svolta da FederUnacoma su 23 aziende italiane tra il 2022 e il 2024, circa il 20% della produzione di impianti irrigui semoventi su carro a naspo – categoria che comprende anche i sistemi ad ali articolate – è stata assorbita dal mercato nazionale, mentre l’80% è stata esportata.

 

Negli ultimi tre anni la domanda interna di impianti irrigui semoventi, pur essendo in lieve calo, è stata sempre superiore alle 1.500 unità. A detta dei produttori e distributori italiani, le vendite di pivot e rainger sono aumentate nel nostro paese grazie anche agli incentivi del Psr, alla Nuova Sabatini e al credito 4.0.

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“Soprattutto il credito 4.0 ha dato un forte impulso all’adozione di sistemi ad ali articolate con tecnologie di interconnessione utilissime nella gestione dell’irrigazione. Oggi si possono acquistare pivot usufruendo del credito 5.0 se si riesce a dimostrare di ottenere un risparmio energetico con tali impianti – afferma Gianluigi Alario, Irrigation Engineer di Casella Macchine Agricole, che dal 2024 distribuisce pivot di Reinke Irrigation.

 

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Pivot in alluminio Reinke Alumigator, distribuito in Italia da Casella Macchine Agricole

Pivot in alluminio Reinke Alumigator, distribuito in Italia da Casella Macchine Agricole

(Fonte foto: Reinke Irrigation)

 

“Gli incentivi messi a disposizione negli ultimi anni hanno agevolato l’adozione delle macchine irrigue con ali articolat, che richiedono un alto investimento iniziale per l’acquisto, la preparazione del campo (infrastrutture adeguate, tubazioni interrate e stazioni di pompaggio) e l’installazione – dichiara Giorgia Morandi di Ocmis Irrigazione, produttore con sede a Castelvetro di Modena. Nel 2024 c’è stato un rallentamento della domanda proprio a causa della mancanza di finanziamenti”.

 

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“La crescita delle vendite di pivot e rainger è trainata dagli incentivi ma anche dalla necessità di ottimizzare la gestione dell’acqua e contenere i costi energetici con sistemi automatizzati ad alta efficienza che lavorano con basse pressioni di lavoro” commenta Sara Sanguanini, responsabile Comunicazione di Acquafert, distributore dei sistemi Zimmatic di Lindsay.

 

Gli acquirenti di pivot sono prevalentemente imprese medio-grandi e strutturate che gestiscono colture estensive (mais, soia e foraggi) su terreni di proprietà e spesso intendono acquistare altri sistemi ad ali articolate per aumentare l’efficienza degli interventi irrigui su tutte le superfici aziendali. “Tuttavia, l’interesse sta crescendo anche tra le imprese zootecniche e i consorzi agricoli fa sapere Sanguanini.

 

Pivot e rainger per le condizioni italiane

Capiamo come funzionano i vari sistemi ad ali articolate e quali sono le versioni più usate in Italia. Tutti gli impianti prevedono una tubazione dotata di irrigatori, sospesa e divisa in diverse campate che si muovono sopra la coltura tramite torri mobili.

Spesso l’ultima campata monta uno sbraccio girevole che consente di irrigare aree non raggiungibili con un pivot standard, risultando ideale per campi irregolari.

Altri componenti cruciali sono il pannello di controllo che assicura una gestione ottimale della velocità di avanzamento e delle campate e gli ugelli a bassa pressione (0.4-1 bar) che permettono un’irrigazione efficiente anche dal punto di vista energetico.

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Pannello di controllo montato sulla torre piramidale fissa di un pivot Zimmatic by Lindsay

Pannello di controllo montato sulla torre piramidale fissa di un pivot Zimmatic by Lindsay

(Fonte foto: Lindsay)

 

I pivot si caratterizzano per il movimento circolare delle campate intorno a una torre piramidale fissa (piramide) che, oltre a fungere da sostegno, consente l’alimentazione idraulica. Il movimento è reso possibile da:

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  • motori elettrici nel caso di pivot a più campate;
  • pressione dell’acqua di irrigazione nel caso di pivot monocampata per piccole superfici (pivot idraulico).

I rainger si muovono linearmente lungo gli appezzamenti adattandosi bene a campi quadrati o rettangolari. Gli ippodromo – non utilizzabili per l’irrigazione a rateo variabile – offrono un movimento lineare lungo l’appezzamento e circolare alle due estremità, con selezione automatica del tipo di avanzamento. Entrambi i sistemi sono ad azionamento elettrico e sfruttano una piramide che, montata su un carro mobile, consente sia il sostegno sia l’alimentazione idraulica (da canale o da manichetta).

 

“Gli imprenditori agricoli in Veneto e Lombardia preferiscono i pivot, mentre gli operatori del ferrarese e del ravennate con campi molto squadrati, prediligono i rainger. I sistemi a 10-11 campate che vanno forte negli Stati Uniti sono troppo grandi per l’Italia dove i clienti richiedono perlopiù impianti fino a 5-6 campate. In ogni caso, è necessaria un’attenta progettazione dei sistemi in modo da adattarli al meglio ai campi italiani, generalmente molto irregolari” spiega Alario.

 

I sistemi irrigui semoventi ad ali articolate più richiesti in Italia hanno fino a 5-6 campate

I sistemi irrigui semoventi ad ali articolate più richiesti in Italia hanno fino a 5-6 campate

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(Fonte foto: Ocmis Irrigazione)

 

Irrigazione a pioggia: le novità non mancano

Molti pivot e rainger in commercio sono realizzati da aziende statunitensi come Reinke Irrigation e Linday o italiane come Ocmis. Se i produttori oltreoceano offrono sistemi molto affidabili grazie a un solido know how maturato negli anni, quelli italiani sono particolarmente abili nel proporre impianti su misura. Tutti continuano a introdurre innovazioni che rendono i modelli ancora più performanti.

 

“La soluzione più nuova di Reinke Irrigation è il corner ESAC che, gestito con segnale Gps RTK, consente il controllo elettronico a zone dell’irrigazione in campi irregolari. La gestione con RTK evita di dover interrare cavi elettrici per azionare l’apertura o la chiusura di ESAC e consente di comandare al meglio le valvole, assicurando una distribuzione uniforme dell’acqua lungo il corner” fa sapere Alario.

Installabile su ogni pivot di Reinke Irrigation, ESAC è utilizzabile in modo indipendente dal pannello di controllo dell’impianto ed è disponibile nelle versioni 6.0, 12.0 e 12.5 che coprono 6 e 12 zone irrigue.

 

“Di recente, Zimmatic by Lindsay ha lanciato sul mercato italiano il pivot 7500P dimensionato per appezzamenti fino a 24 ettari e il 9500P pensato per campi superiori ai 24 ettari. Entrambi presentano robustezza costruttiva, flessibilità operativa e maggiore durata nel tempo” specifica Sanguanini.

Il modello 7500P utilizza una tubazione di piccolo diametro (114 millimetri) e una struttura alta 3,21 metri rivelandosi ideale per irrigare coltivazioni sviluppate in altezza. Il modello 9500P è proposto con una tubazione spessa e con diverse opzioni di luce libera (standard, media, alta e ultra-alta) che assicurano elevata integrità nel lungo termine e grande capacità di adattamento a diversi contesti operativi.

 

Pivot Zimmatic by Lindsay 9500P, ideale per irrigare superfici oltre i 24 ettari

Pivot Zimmatic by Lindsay 9500P, ideale per irrigare superfici oltre i 24 ettari

(Fonte foto: Lindsay)

 

“Ocmis propone diverse novità nella gamma pivot, più precisamente nuovi diametri delle tubazioni, nuove lunghezze delle campate e una nuova protezione in polietilene interna alla struttura che la preserva da eventuali acque aggressive. Oggi i pivot sono disponibili con tubi di diametro di 114-127-139-168-219-244 millimetri” sottolinea Morandi.

 

Ocmis ha sviluppato uno sbraccio autonomo e girevole premiato al concorso Novità Tecniche 2024 e ora in fase di test in campo per l’affinamento degli ultimi dettagli prima della commercializzazione.

“Lo sbraccio per pivot è innovativo perché offre la possibilità di operare rotazioni anche parziali sul suo asse, senza dover interrompere l’irrigazione ma parzializzando tramite valvole gli sprinkler. Essendo autonomo, il nuovo sbraccio in futuro potrà essere montato anche su rainger e ippodromi dove la flessibilità dell’accessorio permetterà di aumentare l’efficienza irrigua” spiega Morandi.

 

Nuovo sbraccio autonomo e girevole di Ocmis in mostra ad Eima 2024

Nuovo sbraccio autonomo e girevole di Ocmis in mostra ad Eima 2024

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

Irrigazione a rateo variabile ancora poco diffusa

Pivot e rainger dotati di Gps e appositi pannelli di controllo, consentono l’implementazione della Vri, cioè della gestione sito-specifica dei volumi irrigui che migliora l’efficienza agronomica, minimizza il dilavamento e la percolazione, riduce gli sprechi d’acqua e i costi d’intervento. L’applicazione dell’irrigazione a rateo variabile si basa su mappe di prescrizione elaborate a partire da mappe Ndvi, campionamenti del suolo e rilievi del fabbisogno irriguo.

Ci sono due tipi di mappe:

  • a settori, dove l’area da irrigare è divisa in diverse fette fino a un decimo di grado;
  • a zone, dove il campo già a settori è ulteriormente diviso in anelli. L’unione di settori e anelli genera le varie zone che richiedono apporti differenti di acqua.

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Se si utilizza una mappa a settori, il pivot aumenta o diminuisce la velocità di avanzamento (Speed Control) in modo da variare il tasso di applicazione della risorsa acqua lungo il percorso. Con una mappa a zone, il sistema combina la regolazione della velocità con l’apertura/chiusura degli irrigatori lungo le campate (Zone Control) così da applicare un volume differente a seconda della zona.

Per un’irrigazione ancora più precisa ci sono i pivot che garantiscono la variazione della portata dei singoli irrigatori tramite elettrovalvole (Individual Sprinkler).

 

Mappa a settori e mappa a zone usate dai pivot di Reinke Irrigation per l'irrigazione a rateo variabile

Mappa a settori e mappa a zone usate dai pivot di Reinke Irrigation per l’irrigazione a rateo variabile

(Fonte foto: Reinke Irrigation)

 

Sia Reinke Irrigation e Lindsay sia Ocmis propongono pivot e rainger Vri, capaci di variare la pluviometria all’interno dello stesso campo mediante le modalità Speed Control, Zone Control e Individual Sprinkler. A fronte però di un’offerta così ampia, la domanda di sistemi Vri è ancora bassa in Italia.

 

“Le tecnologie per l’irrigazione a rateo variabile sono usate in larga misura negli Usa, dove sono nate più di vent’anni fa. In Italia il settore agricolo si avvicina ora al tema e attualmente sono pochi gli agricoltori che acquistano sistemi così evoluti, anche perché i dispositivi per la Vri incidono per il 15-20% sul prezzo finale. Per ora, non abbiamo ancora installato pivot per l’irrigazione di precisione” precisa Alario.

 

Anche secondo Morandi, “ad oggi la richiesta di sistemi a rateo variabile, soprattutto di quelli che agiscono sui singoli sprinkler, in Italia è limitata”. Diversamente, per Sanguanini, “la diffusione dell’agricoltura di precisione e l’urgenza di una gestione sostenibile delle risorse hanno reso i pivot Vri a controllo remoto un investimento strategico per le aziende. Notiamo un interesse crescente per tali prodotti”.

 

Gestione remota e automazione, tutto più semplice

Se l’irrigazione a rateo variabile fatica a decollare in Italia, il controllo remoto degli interventi irrigui da piattaforme cloud – accessibili da qualsiasi dispositivo connesso, in qualunque momento e luogo – è ormai una prassi comune. Tra i vantaggi derivanti dalla gestione remota ci sono:

  • il monitoraggio in tempo reale dei pivot. La ricezione di dati sui componenti chiave in un portale cloud consente interventi tempestivi in caso di malfunzionamenti (disallineamenti, cali di pressione dei pneumatici e variazioni nella pressione dell’acqua);
  • la riduzione dei costi di gestione. Il controllo automatizzato dei sistemi limita gli interventi sul campo del personale e riduce i consumi energetici, assicurando maggiori risparmi di tempo e denaro;
  • la raccolta automatica di dati sull’umidità del suolo e sul clima, rilevati da sensori e stazioni meteo in campo. La visualizzazione di tali informazioni sul portale web per la gestione irrigua aiuta a prendere decisioni più consapevoli e migliorare l’operatività dei pivot;

Portale cloud Digital irrigation per la gestione remota dei sistemi irrigui semoventi ad ali articolate di Ocmis 

Portale cloud Digital irrigation per la gestione remota dei sistemi irrigui semoventi ad ali articolate di Ocmis 

(Fonte foto: Ocmis Irrigazione)

 

“Dall’anno scorso a oggi abbiamo venduto solo pivot e rainger controllabili da remoto mediante la piattaforma ReinCloud – afferma Alario. Quest’ultima consente di visualizzare la posizione di tutti i pivot in uso, monitorare la loro attività ed eventualmente attivarli a distanza, anche se in molti casi è preferibile verificare l’attivazione di persona per non correre rischi in termini di sicurezza”.

ReinCloud comunica con i pivot mediante connessione cellulare o satellitare e controlla il sistema usando un hardware posto in un box brevettato, montato sul pannello di controllo principale o alla fine dell’impianto. La piattaforma visualizza anche i dati raccolti dai sensori CropX o dalle stazioni meteo di Reinke.

 

Per il controllo remoto dei pivot Zimmatic by Lindsay c’è il portale FieldNET che permette di programmare i turni irrigui, gestire la velocità e l’orientamento dei sistemi, ricevere notifiche e diagnosi in tempo reale.

“FieldNET è stato ulteriormente potenziato: grazie all’integrazione con FieldNET Advisor, consente di pianificare l’irrigazione sulla base di dati agronomici e climatici raccolti in tempo reale, aumentando precisione e sostenibilità” sottolinea Sanguanini. FieldNET comprende anche la funzione WaterTrend che genera una previsione settimanale sul fabbisogno idrico di ogni campo e può ricevere dati dalle stazioni meteo e sonde di Pessl, azienda acquisita al 49,9% da Lindsay.

 

“Grazie anche agli incentivi 4.0, oggi il controllo remoto è uno dei principali optional richiesti dagli acquirenti di pivot – spiega Morandi. La connessione dei vari sistemi tra loro e a una piattaforma consente ai titolari aziendali di investire più tempo in altre attività a maggior valore aggiunto e di migliorare la gestione dell’irrigazione”.

 

Ogni pivot, rainger e ippodromo di Ocmis può essere dotato di un dispositivo per la connessione al portale Digital irrigation. Da quest’interfaccia l’operatore può gestire in modo integrato i sistemi irrigui, monitorare le condizioni operative e visualizzare dati utili analizzati da un’intelligenza artificiale. “La gestione remota e integrata dell’irrigazione velocizza una serie di operazioni e, di fatto, rende autonomi i sistemi irrigui conclude Morandi.



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