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Fibercop, faro su piano strategico, 3 mld investimenti – JUORNO.it / IL GIORNO


Stop ai contratti pirata e spinta per aumentare i salari legandoli alla produttività, interventi sull’energia per svincolare il prezzo da quello del gas, potenziamento dell’Ires premiale e di Industry 5.0, nuove regole per rimettere al centro la produttività e limitare la burocrazia, aiuti finalizzati alle filiere, come l’automotive, per favorire ristrutturazioni e rafforzamento del capitale sociale: sono questi alcuni dei punti su cui il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini ha costruito l’intervento all’assemblea annuale chiedendo, all’Ue e al governo, un piano industriale straordinario.

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UN NUOVO PATTO UE: Il Patto di Stabilità e Crescita deve consentire un grande piano di sostegno agli investimenti dell’industria, in ogni Paese europeo. Altrimenti, non è un patto per la stabilità e la crescita.

BUROCRAZIA UE E SOSTENIBILITA’: Bisogna avviare una drastica semplificazione del sovraccarico di Regolamenti e Direttive europei che si è abbattuto su ogni settore industriale. Le regole devono rimettere al centro la competitività, abbattere gli oneri burocratici e unire le tre dimensioni della sostenibilità (economica, sociale e ambientale). Abbiamo bisogno rapidamente di abbattere la speculazione finanziaria sull’Ets e rivedere il Cbam, due meccanismi di compensazione finanziaria dell’inquinamento che pesano sui prezzi.

IL PIANO INDUSTRIALE STRAORDINARIO: Usare le risorse del Pnrr non utilizzabili entro metà 2026 per favorire investimenti produttivi. Finalizzare i fondi di Coesione Ue per per le filiere industriali italiane salvaguardando le quote per il Sud. Servono strumenti di supporto alle imprese dei settori più in difficoltà, come l’automotive: non aiuti assistenziali ma misure per favorire aggregazioni, ristrutturazioni e rafforzamento del capitale aziendale. Sul piatto andrebbero messi 8 miliardi l’anno per tre-cinque anni.

L’IRES PREMIALE E INDUSTRY 4.0: Serve l’aiuto del fisco per favorire la patrimonializzazione e la trasformazione delle imprese. L’Ires premiale, adottata con l’ultima manovra, ha una platea ristretta per mancanza di Fondi. Va potenziata o ripristinato il meccanismo precedente – il cosiddetto Ace, Aiuto alla Crescita Economica – per le imprese che invono su se stesse. Vanno poi favoriti Industry 5.0 e i contratti di sviluppo.

L’ENERGIA: Viene chiesto il disaccoppiamento del prezzo dell’energia da quello del Gas – mentre la produzione da rinnovabili ha un livello più basso – e la riduzione degli oneri generali di sistema che da soli gravano per circa 40 euro per MWh. Un alleggerimento che dovrebbe riguardare tutte le Pmi industriali, non solo gli artigiani e i commercianti con utenze in bassa tensione. Le regioni, poi, non ostacolino le rinnovabili. Bisogna accelerare il ritorno al nucleare con piccoli reattori modulari.

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RETRIBUZIONI E CONTRATTI PIRATA: Ai sindacati Orsini chiede di lavorare insieme per alzare le retribuzioni anche nell’industria attraverso i contratti di produttività aziendali, in cui crescita dell’impresa e crescita del reddito dei lavoratori vadano di pari passo. Confindustria vuole affrontare insieme la battaglia contro i contratti pirata e per una maggiore rappresentatività di imprese e sindacati che firmano i contratti di lavoro.



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