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“export, strategie e opportunità per l’economia toscana”


INTESA SANPAOLO: EXPORT, STRATEGIE E OPPORTUNITÀ PER L’ECONOMIA TOSCANA

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· Al 31 dicembre 2024, export distrettuale in crescita del +20,3% rispetto al 2023, molto superiore alla media nazionale

· Toscana seconda regione in Italia, balzo record dell’Oreficeria di Arezzo pari al +119,3%

Firenze, 28 maggio 2025 – Nel 2024 l’economia toscana ha registrato una performance molto positiva sul fronte delle esportazioni dei distretti industriali, raggiungendo i 37,7 miliardi di euro, con un incremento del 20,3% rispetto all’anno precedente, ben al di sopra della media nazionale che si è attestata al +3,3%. La Toscana si è così affermata come seconda regione italiana per export distrettuale, preceduta solo dalla Lombardia e seguita dal Veneto.

E’ quanto emerge dall’analisi del Research Department di Intesa Sanpaolo, strumento efficace anche per l’azione di accompagnamento e supporto all’economia locale da parte della Direzione Regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo, nell’ambito della Divisione Banca dei Territori guidata da Stefano Barrese.

Il report è stato illustrato oggi a Firenze nella sede fiorentina della Banca, alla presenza di Alessandro Sordi, Vice Presidente Confindustria Toscana Centro e Costa, e di Tito Nocentini, direttore regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo.

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A trainare la crescita sono stati in particolare due specializzazioni: il distretto dell’Oreficeria di Arezzo e il polo farmaceutico toscano. L’Oreficeria ha registrato un vero e proprio boom, passando da 3,5 miliardi di euro nel 2023 agli attuali 7,7 miliardi con una crescita di oltre 4 miliardi grazie soprattutto alla domanda proveniente dalla Turchia, da ricondurre al ruolo di hub di questo mercato, alla forte domanda di oro indotta dalle tensioni inflative e alle politiche all’importazione adottate. Un ulteriore contributo importante alla crescita è venuto dai poli della farmaceutica e biomedicale che nel 2024 hanno realizzato 10,8 miliardi di euro di esportazioni con un balzo del 35,6% sostenuto soprattutto dalle esportazioni dalla provincia di Firenze – che rappresenta il 96% del comparto monitorato.

Il sistema moda, pur rimanendo il settore con il maggior valore assoluto, con 18,7 miliardi di euro di esportazioni, ha vissuto un anno più complesso. Alcuni distretti, in particolare quelli legati al lusso dell’area fiorentina, hanno subito un calo a causa della debolezza della domanda penalizzata dalle spinte inflazionistiche che hanno eroso potere di acquisto delle famiglie europee e dal rallentamento dei consumi cinesi. Tra i singoli distretti si osserva un calo delle esportazioni più rilevante per la Pelletteria e calzature di Firenze e per l’Abbigliamento di Empoli, mentre, grazie alla ripresa nell’ultimo trimestre, il distretto del Tessile e abbigliamento di Prato ha contenuto il calo al -1,7%. Come anticipato, spicca nel comparto moda il distretto dell’Oreficeria di Arezzo che ha più che raddoppiato le proprie esportazioni.

Anche l’agroalimentare ha avuto un buon andamento, con una crescita complessiva del 23,4% che ha interessato soprattutto il distretto dell’Olio toscano e dei Vini dei colli fiorentini e senesi in particolare verso negli Stati Uniti che si confermano il primo mercato. Il Florovivaistico di Pistoia ha invece mantenuto livelli stabili rispetto all’anno precedente.

Il comparto dei Mezzi di trasporto si distingue per un buon andamento nel distretto della Nautica di Viareggio trainata dai superyacht, e una leggera contrazione per la Camperistica della Val d’Elsa penalizzata in particolare dal calo dell’ultimo trimestre dell’anno. Il mercato che ha risentito maggiormente del calo della domanda è quello tedesco che nonostante la contrazione registrata resta il primo sbocco del distretto, seguito dalla Francia.

Il distretto del Cartario di Lucca ha chiuso il 2024 con un valore di 1,3 miliardi di euro di esportazioni con un calo di 79,2 milioni rispetto al 2023, frutto in particolare delle minori esportazioni maturate nel primo semestre che sono state recuperate solo parzialmente nella seconda parte dell’anno. In particolare, la contrazione più rilevante si è registrata nelle vendite verso la Polonia che da terzo mercato di riferimento si colloca al sesto posto nel 2024. Si consolida, invece, il ruolo della Francia al primo posto, seguita da Germania e Spagna. Sempre nella filiera dell’industria cartaria, si segnala il buon andamento del distretto delle Macchine per l’industria cartaria di Lucca che ha realizzato 643 milioni di euro di esportazioni con una crescita del 9,6%. Grazie a un balzo del 23% gli Stati Uniti si confermano come primo mercato di riferimento con oltre 104 milioni di euro di esportazioni legate anche ai recenti investimenti realizzati nel mercato americano da produttori del distretto cartario.

Infine, nei distretti del sistema casa, emerge in positivo il Marmo di Carrara che ha raggiunto il valore di 805 milioni di euro con una variazione del 12,3% maturata in particolare nella seconda parte dell’anno.  Il distretto del Mobile imbottito e sistemi per dormire di Quarrata e Prato ha subito invece una riduzione delle esportazioni che ha interessato tutti i trimestri dell’anno. In particolare, ha pesato il calo delle esportazioni verso Francia, Germania e Stati Uniti.

Il mercato americano si distingue come il primo sbocco commerciale per la Toscana con una crescita delle esportazioni del +8,9% rispetto al 2023, che ha riguardato soprattutto il settore agroalimentare.

Le prospettive per il 2025 sono positive ma condizionate dall’incertezza economica globale e dalle tensioni protezionistiche. Sarà quindi fondamentale per le imprese toscane cogliere le opportunità di crescita presenti nei diversi mercati attraverso strategie di diversificazione.

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Alessandro Sordi, Vice Presidente di Confindustria Toscana Centro e Costa: “Il rapporto Intesa Sanpaolo sull’export toscano mostra numeri positivi, frutto della resilienza e del ‘saper fare’ delle nostre imprese, che tuttavia operano in uno scenario globale complesso, segnato da inflazione e instabilità. Se da un lato il report evidenzia settori performanti, dall’altro non nasconde le sofferenze di altri, come la moda. Cruciale è la dinamica interna ai comparti: si delinea una netta differenza tra chi resta su modelli tradizionali e chi, invece, affronta le sfide ottimizzando processi e investendo con decisione in digitalizzazione, Intelligenza Artificiale e sostenibilità. Queste imprese stanno costruendo nuove capacità e maggiore efficienza. Il futuro si gioca qui: la trasformazione digitale, integrando IA, robotizzazione e sostenibilità, è la chiave per la competitività e per emergere con forza da questo momento di profondo cambiamento”.

Tito Nocentini, Direttore Regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo: “I dati sull’export toscano del 2024, superiori ancora una volta alla media nazionale, testimoniano la tenacia e la competitività delle nostre imprese sui mercati globali nonostante le persistenti incertezze dello scenario internazionale. Consapevoli di queste dinamiche, come Intesa Sanpaolo accompagniamo le imprese supportando strategie di diversificazione su nuovi mercati e incentivando la transizione digitale ed ecologica del nostro tessuto produttivo. Nel 2024 abbiamo sostenuto imprese e famiglie con 2,7 miliardi di euro di erogazioni, e puntiamo ad assecondare con ulteriori risorse le scelte delle imprese per la competitività di questo territorio”.

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Intesa Sanpaolo, con 417 miliardi di euro di impieghi e 1.400 miliardi di euro di attività finanziaria della clientela a fine marzo 2025, è il maggior gruppo bancario in Italia con una significativa presenza internazionale. E’ leader a livello europeo nel wealth management, con un forte orientamento al digitale e al fintech. In ambito ESG, entro il 2025, sono previsti 115 miliardi di euro di erogazioni Impact per la comunità e la transizione verde. Il programma a favore e a supporto delle persone in difficoltà è di 1,5 miliardi di euro (2023-2027). La rete museale della Banca, le Gallerie d’Italia, è sede espositiva del patrimonio artistico di proprietà e di progetti culturali di riconosciuto valore.

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