Dall’ufficio stampa del Consiglio regionale, il resoconto della seduta odierna
Dibattito sul Ddl 69 che riforma ALiSa
Nella seduta del mattino sono state presentate una relazione di maggioranza e alcune delle relazioni di minoranza sul Disegno di legge 69: Riforma dell’Azienda Ligure Sanitaria (A.Li.Sa.) di cui alla legge regionale 29 luglio 2016, n. 17 (Istituzione dell’Azienda Ligure Sanitaria della Regione Liguria (A.Li.Sa.) e indirizzi per il riordino delle disposizioni regionali in materia sanitaria e sociosanitaria), modifica della denominazione in “Liguria Salute” e altre disposizioni di riordino in materia sanitaria.
Il presidente della II Commissione Salute e sicurezza sociale Marco Frascatore ha illustrato il provvedimento spiegando che «alla nuova struttura vengono attribuite funzioni diverse, sia tecnico-specialistiche ed operative, che di supporto alla Regione e alle Aziende ed Enti del servizio sanitario regionale» e ha spiegato: «La prima fase del processo prevede la trasformazione di A.Li.Sa, in futuro Liguria Salute, in un ente più snello e operativo, con specifiche funzioni tecnico-specialistiche, utili all’intero sistema sanitario regionale, attraverso il superamento del modello precedente in cui A.Li.Sa., con il ruolo di azienda holding del SSR, esercitava funzioni di programmazione, seppur operativa, coordinamento e governance delle Aziende ed Enti del SSR». Frascatore ha precisato nel dettaglio le funzioni della nuova struttura. «In sede di istruttoria, la II Commissione – ha aggiunto – ha ritenuto opportuno approfondire il tema e ricorrere a previe consultazioni dei presidenti della Conferenza dei Sindaci delle ASL liguri, dei rappresentanti delle strutture sanitarie pubbliche liguri (Direttori Generali delle 5 ASL e delle aziende ospedaliere IRCCS San Martino, Gaslini, Evangelico Internazionale e Galliera) delle organizzazioni sindacali confederali di categoria e del comparto nonché degli ordini professionali delle figure mediche ed infermieristiche».
Enrico Ioculano (Pd), vicepresidente della II Commissione Salute e Sicurezza sociale, ha illustrato la relazione di minoranza: «Questo disegno di legge – ha detto – è la censura implicita di un modello che, al netto delle intenzioni, non ha funzionato». Il vicepresidente ha ricordato le critiche espresse a suo tempo dalla minoranza relativamente alla creazione di ALiSa: «Sin da subito sollevammo criticità sostanziali: il rischio concreto di creare un ulteriore centro di potere opaco, scollegato dai bisogni reali dei cittadini e privo di veri meccanismi di valutazione e che l’approccio frammentario alla governance avrebbe prodotto confusione normativa e inefficienza funzionale e oggi, a quasi dieci anni di distanza, quelle preoccupazioni si sono dimostrate fondate».
Gianni Pastorino (Andrea Orlando presidente) ha criticato la struttura di ALiSa: «E’ un’azienda che non ha nessun tipo di operatività sanitaria, dove manca un direttore sanitario, un direttore sociosanitario e, quindi, non si capiva bene per quale motivo dovesse essere retta con le stesse condizioni in cui dal punto di vista burocratico gerarchico erano rette le altre Aziende ospedaliere territoriali». Il consigliere ha aggiunto: «A.Li.Sa.sottraeva la programmazione sanitaria alla discussione del Consiglio regionale, perché di fatto il rapporto era soltanto tra assessorato e l’ente A.Li.Sa». Secondo il consigliere, che ha lamentato un’assenza di dialogo e confronto fra Giunta e Consiglieri sulle questioni santarie, «occorre una distribuzione dei servizi sanitari più capillare, che impediscano che alcune strutture siano prese d’assalto».
Jan Casella (Avs) ha presentato la relazione di minoranza in cui ha criticato il provvedimento: «Il disegno di Legge si presenta come una delle riforme più radicali del sistema sanitario regionale degli ultimi anni, ma un’analisi approfondita delle evidenze disponibili rivela una proposta che non solo è profondamente inadeguata, ma rischia di aggravare i problemi esistenti anziché risolverli». Secondo il consigliere, «la sequenza cronologica degli eventi dal 2021 a oggi disegna un quadro di inefficienze ricorrenti che hanno progressivamente eroso la credibilità e l’efficacia di A.Li.Sa., a partire dal marzo 2021 e non si è trattato, dunque, di una scelta organizzativa ordinaria, ma del riconoscimento di un fallimento operativo». Secondo Casella il provvedimento è inadeguato ad affrontare le criticità del sistema sanitario ligure.
Stefano Giordano (Mov5Stelle) ha illustrato la relazione di minoranza del gruppo: «La proposta di trasformare ALISA da Azienda a Agenzia Regionale – ha detto – rappresenta un tentativo di miglioramento gestionale e di risparmio economico. Tuttavia, questa riorganizzazione rischia di mantenere una struttura complessa e costosa, senza affrontare radicalmente le cause delle inefficienze storiche». Secondo il consigliere, «la soluzione più efficace è la chiusura definitiva di ALISA. Appare – ha aggiunto – una soluzione necessaria per rilanciare il sistema sanitario in modo più efficiente, sostenibile e orientato ai reali bisogni della popolazione. Solo attraverso una riorganizzazione strutturale profonda sarà possibile costruire un modello sanitario capace di garantire servizi di qualità».
Nel successivo dibattito sono intervenuti Andrea Orlando, Katia Piccardo, Davide Natale, Roberto Arboscello, Federico Romeo e Armando Sanna del Pd, che hanno espresso forti critiche al provvedimento mentre Gianmarco Medusei (FdI) ha ribadito la necessità di procedere con la riforma di ALiSa e ha auspicato che le misure introdotte contribuiscano anche alla riduzione delle liste di attesa.
Riforma di ALiSa, nasce “Liguria Salute”
Con 18 voti a favore (maggioranza) e 10 contrari è stato approvato il disegno di legge 69 “Riforma dell’Azienda Ligure Sanitaria (A.Li.Sa.) di cui alla legge regionale 29 luglio 2016, n. 17 (Istituzione dell’Azienda Ligure Sanitaria della Regione Liguria (A.Li.Sa.) e indirizzi per il riordino delle disposizioni regionali in materia sanitaria e sociosanitaria), modifica della denominazione in “Liguria Salute” e altre disposizioni di riordino in materia sanitaria.
Le misure introdotte dal provvedimento saranno operative dal 1 settembre 2025.
Il disegno di legge si pone l’obbiettivo di rafforzare la governance regionale sul sistema delle Aziende ed Enti del Servizio sanitario regionale.
La Regione recupera la pienezza delle funzioni di programmazione in materia sanitaria e sociosanitaria nell’ambito dei Livelli essenziali di assistenza (prevenzione, assistenza territoriale e distrettuale, assistenza ospedaliera) e la programmazione delle risorse economiche per il SSR.
Liguria Salute mantiene la gestione delle attività di autorizzazione e accreditamento, mentre le procedure di selezione dei soggetti privati accreditati e la stipula degli accordi e contratti spetterà alle AASSLL.
I costi di funzionamento della nuova azienda Liguria Salute scenderanno da 12,5 milioni circa a circa 5 milioni, liberando più di 7 milioni di euro di fondo sanitario che verranno reimmesse nel sistema
Modifica delle funzioni attualmente di ALiSa: la prima fase del processo prevede la trasformazione di A.Li.Sa, che attualmente svolge funzioni di programmazione, in un ente con specifiche funzioni tecniche e il cambio di denominazione in “Liguria Salute”.
Future funzioni di Liguria Salute: coordinamento, supporto, monitoraggio e controllo, della rete logistica distributiva e dell’anagrafica unica regionale per l’automazione e centralizzazione dei magazzini e dei fornitori del Servizio sanitario regionale; approvvigionamento di farmaci e dispositivi medici destinati alla distribuzione in nome e per conto del Servizio Sanitario Regionale mediante la Stazione unica appaltante regionale (SUAR) o altre stazioni appaltanti; standardizzazione delle procedure per l’acquisizione di beni, servizi e forniture anche informatici per le Aziende ed Enti del Servizio Sanitario regionale; definizione dei fabbisogni, programmazione degli acquisti e progettazione delle procedure di gara in collaborazione con la SUAR; monitoraggio dell’andamento delle convenzioni; gestione delle attività di autorizzazione e accreditamento; attività ispettive, di vigilanza e verifica nei confronti delle Aziende ed Enti del Servizio Sanitario Regionale e dei soggetti accreditati convenzionati; supporto operativo e consulenza tecnico-scientifica a Regione, Aziende ed Enti del Ssr; promozione e coordinamento della ricerca scientifica in materia sanitaria e biomedica e supporto alle Aziende ed Enti del Ssr nella gestione di progetti di ricerca in campo sanitario; servizi tecnici per la valutazione della Health Technology Assesment (HTA), cioè dell’efficacia, appropriatezza, sicurezza, e degli aspetti economici, sociali ed etici delle tecnologie mediche, sia quelle esistenti che quelle nuove; supporto tecnico in materia di rischio clinico-sanitario, gestione del fondo regionale e coordinamento delle attività definite dai provvedimenti attuativi del D.M. n. 232 del 15.12.2023 e segreteria amministrativa del Comitato regionale sinistri; gestione amministrativa del Comitato Etico regionale.
Rapporti con la giunta. Liguria Salute, nell’esercizio delle sue funzioni, è soggetta alle direttive e al coordinamento del Direttore generale regionale competente in materia di sanità, che presiede all’attuazione degli indirizzi della Giunta regionale. La Giunta regionale può, in caso di inerzia nell’adozione degli atti di competenza o in caso di inosservanza delle direttive regionali o delle disposizioni della presente legge, procedere alla nomina di un Commissario ad acta.
Personale di Liguria Salute: La riforma con le diverse competenze assunte da “Liguria Salute” comporta la riduzione delle unità di personale e il trasferimento degli addetti finora impegnati nell’esercizio delle funzioni programmatorie alla Regione.
Il personale non mantenuto presso Liguria Salute, e che non sarà trasferito alla Regione, è ricollocato nelle Aziende ed Enti del Ssr.
Finalità economiche: la riforma di ALiSa libera risorse economiche del fondo sanitario regionale da poter reimpiegare nell’erogazione dei Lea a cui andranno 628 mila euro nel 2025 e 1 milione e 882 mila euro per ciascuno degli anni 2026 e il 2027.
Rapporto con la Regione: Liguria Salute definisce annualmente il proprio programma sulla base degli indirizzi regionali e il Direttore generale regionale competente in materia di sanità approva il programma di Liguria Salute e ne verifica l’attuazione
Organi di Liguria Salute: Direttore generale, con funzioni di legale rappresentante e di direzione e gestione, e Collegio sindacale.
Denominazione delle Asl: dal 1 settembre 2025 le Aziende sanitarie locali assumeranno la denominazione “Aziende sociosanitarie locali”.
All’inizio della seduta l’assessore alla sanità Massimo Nicolò ha illustrato i principi ispiratori e gli obbiettivi di “Liguria Salute” e ha precisato che Liguria Salute avrà funzione tecnico specialistiche ed operative sottolineando lo snellimento del servizio: «Il personale passerà da 109 unità a circa 40 unità e quello in uscita sarà ricollocato delle ASL, nelle Aziende Ospedaliere e in Regione, garantendo un utilizzo più appropriato. Si liberano professionalità sanitarie – ha aggiunto – pari a 24 unità di personale che verranno ricollocate e trasferite nelle aziende sanitarie e ci sarà una ottimizzazione delle risorse economiche. Si prevede, infatti, un risparmio di circa 7 milioni di euro all’anno che saranno reinvestiti nei Livelli Essenziali di Assistenza, migliorando l’offerta sanitaria per i cittadini e rafforzando la governance regionale. La Regione – ha precisato – riacquisterà la piena responsabilità della programmazione sanitaria e sociosanitaria, migliorando l’efficacia e l’efficienza del Sistema Sanitario Regionale».
Prima della votazione finale del provvedimento sono intervenuti nelle dichiarazioni di voto sul provvedimento Andrea Orlando, Davide Natale e Enrico Ioculano del Pd, Gianni Pastorino (Andrea Orlando presidente) e Rocco Invernizzi (FdI).
Promozione di processi di quotazione in Borsa delle piccole e medie imprese liguri
Con 18 voti a favore (maggioranza) e 11 astenuti è stato approvato il disegno di legge 67 Promozione di processi di quotazione in Borsa delle piccole e medie imprese liguri.
Il provvedimento, che costituisce il primo atto legislativo della Regione su questa materia, intende migliorare il potere negoziale delle Piccole e medie imprese (PmI) anche nei rapporti con gli intermediari finanziari. In particolare la Regione riconosce come obiettivo strategico, nell’ambito delle proprie attività di programmazione e pianificazione, lo sviluppo dei processi di capitalizzazione delle piccole e medie imprese liguri e mira a incentivare la quotazione delle PMI liguri sui sistemi multilaterali di negoziazione (MTF) che meglio di altri possono rispondere alle necessità e alle caratteristiche delle piccole e medie imprese. Nel testo sono contenute le modalità operative di intervento della Regione, prevedendo la promozione e il sostegno ai percorsi di quotazione su questi sistemi multilaterali di negoziazione (MTF) degli Stati membri dell’Unione Europea o dello Spazio economico europeo
Alessio Piana (Lega Liguria- Salvini) ha illustrato il provvedimento e le sue finalità. Nel dibattito che ha preceduto il voto sono intervenuti Gianni Pastorino (Andrea Orlando presidente), Carola Baruzzo (Pd) e il presidente della Giunta Marco Bucci.
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