ROMA (ITALPRESS) – “Adesso è giunto il tempo della responsabilità, del coraggio, della determinazione. Per un’Europa più forte. E per un’Italia ancora più grande. Per un mondo nuovo servono strumenti nuovi e un patto nuovo tra tutti noi. Tra forze politiche e sociali”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, intervenendo all’assemblea annuale, a Bologna. “Per un mondo nuovo servono strumenti nuovi e un patto nuovo tra tutti noi. Tra forze politiche e sociali – ha aggiunto – abbiamo dimostrato di avere la capacità di superare momenti difficili affrontandoli tutti insieme, guardando all’interesse comune”.
“Abbiamo molto apprezzato l’intervento che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha pronunciato il 25 aprile scorso a Genova, in cui ha ricordato che 80 anni fa ‘la fabbrica, le fabbriche, si manifestarono, una volta di più, luoghi di solidarietà e scuole di democrazia’. È stato così, e continua ad essere ancora così. L’industria italiana non è solo reddito e lavoro. È un pilastro della democrazia del nostro Paese. Grazie al presidente Mattarella, per avercelo ricordato ancora una volta – ha proseguito Orsini – Come abbiamo detto lo scorso anno alla nostra assemblea: siamo l’Italia che manda avanti l’Italia. E noi vogliamo restare in Italia. È qui che vogliamo progettare e investire sulle priorità strategiche per cambiare il futuro del nostro Paese. È qui che vogliamo concentrare tutte le forze del nostro sistema per agevolare la crescita di tutte le imprese, in particolar modo le piccole, attraverso aggregazioni, fusioni e più credito. E su questo, Confindustria deve fare sempre di più. Non siamo perfetti ed è nostra responsabilità fare tutto il possibile per migliorare e migliorarci”.
“Bisogna pensare al rilancio dell’industria e al rilancio del Pil. Dobbiamo darci un obiettivo di crescita ambizioso: raggiungere almeno il 2% di crescita del Pil nel prossimo triennio, da consolidare e aumentare nel tempo. Una crescita da raggiungere investendo in spesa pubblica produttiva, a partire dalle infrastrutture, e creando le condizioni affinché’ le imprese possano generare ricchezza per tutti. Noi contribuiamo per oltre il 44% del valore aggiunto generato dalle imprese private in Italia – ha aggiunto -. Il manifatturiero rappresenta quasi il 20% del valore aggiunto e ben il 30% del monte contributivo che tiene in piedi l’Inps. Il 60% delle nostre imprese offre ai propri dipendenti previdenza complementare e assistenza sanitaria integrativa, quota che supera l’80% per le imprese più grandi. Tra queste, una su quattro eroga contributi per istruzione, attività ricreative e borse di studio destinate ai familiari dei propri collaboratori. E una su dieci offre servizi di assistenza per familiari non autosufficienti: un aiuto prezioso in un paese che invecchia, ma dove l’assistenza domiciliare è ancora poco sviluppata”.
“Bisogna lavorare seriamente alla creazione del Mercato Unico degli investimenti e dei risparmi, a maggior ragione visto che oggi importanti flussi finanziari potrebbero abbandonare gli Stati Uniti. Anche la Banca Centrale europea deve avere più coraggio sia sul fronte dei tassi d’interesse, sia su quello dei requisiti patrimoniali bancari, che oggi sono molto più rigidi rispetto a quelli in vigore negli Stati Uniti e in Cina. Alle politiche europee serve un radicale mutamento di impostazione: le scelte degli ultimi anni stanno presentando un conto pesantissimo – ha aggiunto -, hanno indebolito la nostra competitività industriale, hanno messo a rischio centinaia di migliaia di posti di lavoro e, di conseguenza, l’intero sistema di welfare e di coesione sociale: cuore del modello europeo dal secondo dopoguerra”. Per il presidente Orsini “bisogna intervenire subito per cambiare questa rotta”, ha concluso.
-Foto ufficio stampa Confindustria-
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