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l’Italia guida il fronte del “NO” al fondo unico europeo – Ruminantia – Web Magazine del mondo dei Ruminanti


Nel corso del Consiglio Agrifish tenutosi ieri, 26 maggio 2025, a Bruxelles, l’Italia ha assunto una posizione di rilievo nel dibattito europeo sul futuro dell’agricoltura. Al centro dell’incontro, infatti, vi era la discussione sulla “Visione per l’agricoltura e l’alimentazione” presentata dalla Commissione europea a febbraio, ma il nodo politico più denso ha riguardato la proposta, sempre più concreta, di accorpare in un unico fondo i finanziamenti della Politica Agricola Comune (PAC) e della Politica di Coesione.

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Un fronte compatto contro il fondo unico

Italia e Grecia, con il sostegno di altri nove Stati membri tra cui Francia, Austria, Irlanda e Portogallo, hanno presentato una nota congiunta in cui esprimono “forti preoccupazioni” sull’ipotesi di istituire un fondo unico e un piano nazionale che vadano a sostituire l’attuale impianto basato su fondi e programmi distinti per agricoltura e pesca. Un cambiamento di tale portata, si legge nel documento, rischierebbe di indebolire la coerenza e l’efficacia delle politiche europee, compromettendo gli obiettivi di sicurezza alimentare, sostenibilità ambientale e competitività del settore.

I firmatari rivendicano con forza l’importanza della struttura a due pilastri della PAC, sottolineando che un’agricoltura europea resiliente, capace di affrontare instabilità geopolitiche, crisi sanitarie e transizioni climatiche, ha bisogno di strumenti di finanziamento dedicati, stabili e prevedibili.

Lollobrigida: “No a riforme radicali che mettono a rischio la sicurezza alimentare”

Il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, con un post Facebook pubblicato suo profilo ufficiale, ha ribadito con fermezza la contrarietà dell’Italia a qualsiasi ipotesi di accorpamento: “Una nuova riforma strutturale significherebbe mettere a rischio la stabilità e la prevedibilità di cui il settore ha bisogno. Lavoriamo per rafforzare la PAC, non per snaturarla”. Il ministro ha anche sottolineato il valore della visione presentata dalla Commissione, accogliendone gli obiettivi strategici, ma ha ammonito che “non si può parlare di competitività, innovazione e ricambio generazionale senza garantire un bilancio dedicato, chiaro e solido”.

Associazioni agricole unite: un fondo unico sarebbe un errore politico

Sul fronte delle organizzazioni di categoria, il consenso alla linea del Governo italiano è stato ampio e compatto. Per Coldiretti e Filiera Italia, l’idea di un fondo unico costituirebbe un grave errore strategico: “Significherebbe sottrarre risorse all’agricoltura produttiva, compromettendo gli strumenti che in questi anni hanno assicurato sicurezza alimentare, sostenibilità e reddito agli agricoltori”.

Dello stesso tenore le dichiarazioni di Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, che ha parlato di “una rivoluzione più che di un’evoluzione” della PAC. “La perdita di flessibilità – ha affermato – sarebbe un danno enorme per l’efficacia delle politiche e per la capacità di rispondere alle esigenze reali del settore”.

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Anche Copagri, attraverso il presidente Tommaso Battista, ha espresso forti timori: “Solo recentemente la PAC ha iniziato a mostrare i primi segnali positivi in termini di flessibilità e risposta alle sfide del comparto. Tornare indietro significherebbe minare un equilibrio ancora fragile e disperdere i risultati ottenuti”.

Una visione condivisa, ma serve concretezza

Pur nel dissenso sulla riforma dei fondi, i ministri presenti al Consiglio hanno accolto con favore l’impostazione della “Visione per l’agricoltura e l’alimentazione” della Commissione. Centrale il riconoscimento del ruolo degli agricoltori nella produzione alimentare, nella protezione ambientale e nello sviluppo delle aree rurali. L’accento posto sul dialogo con il mondo agricolo è stato letto positivamente da molti Stati membri, così come il richiamo alla necessità di semplificare le normative, sostenere il ricambio generazionale e affrontare in modo sistemico le sfide legate alla sostenibilità e alla gestione delle risorse idriche.

Tuttavia, diversi ministri hanno ribadito che senza un bilancio adeguato e separato, la visione rischia di restare un libro dei sogni. Il consenso sulla necessità di mantenere separati i finanziamenti per PAC e PCP (Politica Comune della Pesca) è apparso dunque trasversale, nonostante le posizioni più favorevoli espresse dalla Commissione.

Altri temi in agenda: mercato e contesto geopolitico

In chiusura dei lavori, i ministri hanno affrontato anche la situazione dei mercati agricoli, in particolare l’impatto della guerra di aggressione ai danni dell’Ucraina sulle zone rurali di confine e sulle esportazioni, nonché le difficoltà registrate in alcuni settori come quello lattiero-caseario e cerealicolo. Si è parlato infine di strumenti di sostegno straordinario per le imprese più colpite dalla crisi climatica e dal rialzo dei costi produttivi.

L’ultimo Consiglio Agrifish ha sancito un chiaro segnale politico: un ampio fronte di Paesi, guidati da Italia e Grecia, rifiuta con decisione la prospettiva di unificare i fondi destinati a PAC e Coesione. La visione per un’agricoltura sostenibile, competitiva e attrattiva per le nuove generazioni resta condivisa nei principi. Ma per tradurla in realtà, serviranno scelte di bilancio coerenti, strumenti dedicati e un impegno politico forte a tutela del comparto agricolo europeo.



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