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Le iniziative del Mese Europeo della Diversità 2025


Maggio si conferma il mese della consapevolezza inclusiva per l’Unione Europea. Ma cosa significa, concretamente, promuovere la diversità sul luogo di lavoro? E quali strumenti ha oggi a disposizione il tessuto imprenditoriale per farlo in modo efficace e strategico?“

 La diversità è un fatto. L’inclusione è una scelta.” Con queste parole la Commissione Europea ha rilanciato, per il quinto anno consecutivo, il Mese Europeo della Diversità, un’iniziativa promossa in collaborazione con la Piattaforma Europea delle Carte della Diversità per incoraggiare organizzazioni pubbliche e private a promuovere ambienti di lavoro più inclusivi. Il 2025 segna una svolta tematica: l’attenzione si è focalizzata sulla salute mentale e il benessere psicosociale, sempre più centrali nel dibattito ESG. Negli ultimi anni l’Unione Europea ha intensificato le azioni per rafforzare la tutela contro ogni forma di discriminazione, estendendo il proprio impegno anche al contesto lavorativo. Tra le misure più rilevanti:

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  • Strategia per l’Uguaglianza 2020–2025: il piano quinquennale dell’UE contro la discriminazione, che ha dato impulso a nuove norme in tema di parità di genere, orientamento sessuale, disabilità e multiculturalità.

  • Direttiva UE sulla trasparenza salariale (2023/970): entrata in vigore nel 2023 e recepita dagli Stati membri entro il 2026, impone obblighi alle imprese con più di 100 dipendenti per garantire parità retributiva.

  • Piano d’azione sull’economia sociale (2021): riconosce il ruolo strategico delle imprese sociali nel creare occupazione inclusiva e sostenibile.

  • Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, integrata nelle politiche UE e attuata anche attraverso fondi strutturali per la formazione e l’accessibilità nei luoghi di lavoro.

Le iniziative del Mese della Diversità 2025

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Nel corso di maggio, centinaia di eventi sono stati organizzati in tutta Europa: webinar, workshop, tavole rotonde e open day aziendali. In Italia, la Carta per le Pari Opportunità e l’Uguaglianza sul Lavoro – promossa da Fondazione Sodalitas – ha coordinato oltre 60 iniziative con la partecipazione di grandi gruppi come Enel, Intesa Sanpaolo, Snam e Barilla.

Tra le pratiche virtuose:


  • Audit interni sulla cultura inclusiva

  • Piani di welfare aziendale personalizzati

  • Gruppi di ascolto e supporto psicologico

  • Azioni di mentorship per categorie sottorappresentate

La spinta verso politiche DEI (Diversity, Equity & Inclusion) non è solo etica, ma anche strategica. I dati parlano chiaro:

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  • Le aziende che adottano politiche DEI strutturate registrano un +25% nella soddisfazione dei dipendenti e un +21% in performance finanziaria (fonte: McKinsey, 2024).

  • Secondo il Diversity Brand Index 2025, i brand percepiti come inclusivi crescono in fidelizzazione (+16%) e in intenzione di acquisto (+23%).

  • Il 70% dei Millennials e Gen Z considera la diversità un fattore decisivo nella scelta del datore di lavoro (Deloitte, 2025).

Promuovere la diversità non è un adempimento, ma un vantaggio competitivo. Lo dimostrano le aziende che, investendo in formazione, ascolto e valorizzazione delle differenze, hanno saputo costruire ambienti più resilienti e innovativi.Il Mese Europeo della Diversità 2025 è stato un’occasione per ribadire che l’inclusione non è una moda, ma una necessità. Una leva per uno sviluppo economico e sociale più giusto, equilibrato e – soprattutto – sostenibile.



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