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Fino a 750 euro al mese di pensione con soli 5 anni di contributi?


Sembra una possibilità molto remota e decisamente “creativa”: eppure entro il 2040 si potranno ricevere fino a 750 euro al mese di pensione anche se si hanno solamente 5 anni di contributi.

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Hai lavorato pochi anni e temi che i tuoi contributi siano stati inutili? In realtà, il sistema pensionistico italiano prevede soluzioni anche per chi ha alle spalle una carriera breve. A partire dal 2040, grazie alla completa transizione al sistema contributivo, sarà possibile ricevere un assegno pensionistico anche con soli cinque anni di versamenti. Non solo: combinando previdenza e assistenza, l’importo può arrivare fino a 750 euro al mese.

Versamenti brevi, pensione possibile: la svolta del sistema contributivo

Dal 1° gennaio 1996 è in vigore il calcolo interamente contributivo per chi ha iniziato a versare dopo quella data. Questo sistema, destinato a diventare universale entro il 2040, permette di ottenere una pensione anche con soli cinque anni di contributi effettivi (esclusi quelli figurativi). La soglia anagrafica, però, si alza: si potrà accedere all’assegno solo al compimento dei 71 anni.

Come non perdere i contributi versati anche se hai lavorato poco

Chi ha meno di 20 anni di contributi e non rientra nel regime misto (cioè con versamenti prima del 1996) rischia di restare senza pensione di vecchiaia. Tuttavia, optando per il calcolo contributivo, anche i contributi minimi vengono valorizzati. In questo modo, si evita di perdere quanto versato nel corso della vita lavorativa.

Il sistema contributivo si basa sull’importo totale dei versamenti e sul cd. “coefficiente di trasformazione”, che varia in base all’età del pensionamento. Facendo un esempio pratico: chi ha percepito uno stipendio lordo annuo di 20.000 euro per cinque anni avrà versato circa 33.000 euro complessivi (pari al 33% dello stipendio lordo). A 71 anni, applicando il coefficiente di trasformazione attuale del 6,510%, la pensione mensile sarà di circa 165 euro lordi.

Da dove arrivano i 750 euro di pensione al mese? L’integrazione tra previdenza e assistenza

Pur trattandosi di un assegno modesto, chi ha redditi molto bassi o nulli può contare su misure aggiuntive. A 67 anni scatta infatti il diritto all’Assegno sociale, che nel 2025 si aggira intorno ai 538 euro al mese. Al compimento dei 71 anni, l’assegno previdenziale da 165 euro si somma a quello assistenziale, portando il totale mensile a oltre 700 euro.

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La maggiorazione sociale dopo i 70 anni: ecco l’incremento che avvicina i 750 euro

Dopo i 70 anni è prevista un’ulteriore integrazione: la maggiorazione sociale, nota anche come “incremento al milione”. Questo contributo aggiuntivo, riservato a chi ha redditi molto bassi, può far salire il totale mensile fino a 739,83 euro nel 2025.

Anche pochi anni di lavoro possono tradursi in una pensione dignitosa

Chi ha una carriera lavorativa discontinua o breve non deve rassegnarsi a perdere i propri contributi. Il sistema previdenziale attuale – e ancora di più quello futuro – offre percorsi alternativi che, affiancando strumenti assistenziali a quelli previdenziali, garantiscono comunque un reddito stabile nella terza età.



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