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Elezioni UniPg: Umbria Domani intervista il candidato Massimiliano Marianelli


Umbria Domani ha scritto a tutti i candidati alla carica di Rettore dell’Università degli Studia di Perugia – Paolo Carbone, Luca Gammaitoni, Massimiliano Marianelli, Daniele Porena e Marcello Signorelli – porgendogli 5 domande. Si vota il 4 giugno e il 17 dello stesso mese per l’eventuale ballottaggio.

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Il dottor Massimiliano Marianelli, che ringraziamo, ha risposto al nostro invito.

 

1 – Esponga brevemente ai nostri lettori il suo curriculum accademico

Sono Professore Ordinario di Storia della Filosofia presso l’Università degli Studi di Perugia, dove attualmente ricopro anche il ruolo di Direttore del Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione (FiSSUF). Nel corso degli anni ho ricoperto numerosi incarichi istituzionali, tra cui Delegato del Rettore per la Didattica, Presidente del Presidio della Qualità di Ateneo, seguendo e coordinando la definizione delle linee guida per la qualità della didattica e della ricerca. Sono membro del Senato Accademico e al suo interno delle commissioni Didattica e Ricerca. Sono referente per accordi internazionali e coordino programmi di doppio titolo con atenei europei ed extra-europei. La dimensione gestionale e amministrativa, accompagna da sempre quella didattica e di ricerca: dall’inizio del mio percorso da ricercatore mi sono trovato a occuparmi della vita di Ateneo, mettendomi al servizio per questioni relative a percorsi di qualità, della gestione dei corsi di studio, alla progettazione.

La mia esperienza accademica è altresì internazionale: ho tenuto lezioni e corsi in Argentina, Brasile, Colombia, Cuba, Francia, Spagna e Svezia. Dirigo centri di studio e ricerca interuniversitari e la rivista Metaxy Journal. Ho partecipato a progetti europei (come DREAMM-AMIF), nazionali (PRIN) e locali, con un’attenzione costante all’interconnessione tra ricerca, territorio e comunità.Il mio lavoro di ricerca si concentra sul concetto del “tra”, inteso come spazio di mediazione, relazione e rigenerazione del pensiero, e abbraccia ambiti quali l’ontologia della relazione, il rapporto tra etica, economia e management, l’intersoggettività e l’intercultura, fino al dialogo tra filosofia e arte contemporanea, con particolare attenzione al paesaggio. Ho dedicato studi specifici al pensiero francese del ’900, e in particolare a Simone Weil, cui ho dedicato parte importante della mia carriera scientifica, ricevendo nel 2005 la Medaglia del Pontificato per il mio contributo.

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Ho ideato e coordinato percorsi di alta formazione, Master, Summer School e laboratori interdisciplinari su temi come l’etica dell’impresa, l’educazione e i beni relazionali. Tema fondamentale delle mie ricerche è il management e l’organizzazione delle istituzioni: etica e management è uno dei master per cui ho insegnato così come per Summer School e percorsi formativi per le imprese: al centro la formazione e l’organizzazione per valorizzare persone: crescita dell’impresa e realizzazione personale è uno dei temi che sta al centro del mio impegno (che declina, praticamente il primato delle relazioni, attorno a cui ho scritto alcuni contributi). Insegno nei corsi di laurea e di dottorato, innovando la didattica filosofica con un approccio antropologico e relazionale. Faccio parte del direttivo della Società Italiana di Storia della Filosofia.

Sono fortemente impegnato nella Terza Missione, promuovendo progetti su umanesimo, ecologia integrale e cittadinanza globale, anche in collaborazione con enti pubblici, fondazioni culturali e imprese. Il mio ultimo lavoro -curato insieme ad altri colleghi- ed adottato in diversi Atenei italiani, è: Anima, Corpo, Relazioni. Storia della filosofia da una prospettiva antropologica, centrato sulla questione antropologica e sul tema delle relazioni.

 

2 – Perché ha deciso di candidarsi?

Ho risposto alle sollecitazioni pervenute da più parti, dal personale tecnico amministrativo, bibliotecario e collaboratori linguistici, dagli studenti (con cui da anni intrattengo un dialogo, oltre che come docente, come delegato per la didattica e presidente del presidio), che con i docenti di tutti i Dipartimenti. Dopo ampia riflessione ho deciso di corrispondere a queste richieste avviando un percorso condiviso con molti. Ho quindi deciso di candidarmi alla carica di Rettore per contribuire alla costruzione di un’Università accogliente e aperta, dinamica e innovativa. Un Ateneo capace di valorizzare le persone – studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo, bibliotecario e collaboratori ed esperti linguistici – incentivare la ricerca e affrontare le sfide con visione e concretezza, il tutto sempre radicato nella quotidianità che siamo chiamati a vivere.

La mia candidatura non nasce da un’iniziativa individuale, ma è l’espressione di una visione condivisa, che valorizza la pluralità di esperienze e prospettive presenti nella nostra comunità accademica. Credo che solo attraverso il confronto aperto e la collaborazione sincera si possa costruire un’Università davvero innovativa, accogliente ed eccellente. Un’Università capace di riconoscere e sostenere il talento di ciascuno, trasformando le idee in opportunità concrete.

Quello che propongo è un metodo, che si fonda sull’ascolto e sulla partecipazione, in cui ogni Dipartimento diventa un luogo di progettazione autonoma e consapevole ma sempre “in rete” con gli altri Dipartimenti e più in generale con la vita dell’Università. Un Rettorato la cui funzione di coordinamento risponde al principio di sussidiarietà, con una grande attenzione alla riduzione delle diseguaglianze.

In un momento in cui l’Università italiana affronta sfide complesse, credo sia fondamentale rimettere al centro quei rapporti che qualificavano alle origini le università, uno “spazio di relazione” tra personale docente, tecnico-amministrativo, bibliotecario, collaboratori ed esperti linguistici e studenti. Solo così possiamo costruire un’Università che si prende cura delle persone e del sapere, della ricerca e della didattica, della divulgazione e del territorio.

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3 – Quali ritiene i punti qualificanti e innovativi del suo Programma?

I pilastri su cui si fonda sono ascolto, partecipazione e programmazione, con l’obiettivo di rafforzare l’identità dell’Ateneo, promuovere l’eccellenza e affrontare con coraggio le sfide del presente.

I punti strategici principali sono:

  • Centralità delle persone e delle relazioni: costruire un clima organizzativo sereno e inclusivo, che valorizzi ogni contributo – studenti, personale TAB-CEL docenti – come parte integrante della crescita dell’Ateneo.
  • Rilancio della ricerca come motore dell’innovazione: sostenere la progettazione e la gestione dei progetti, snellire la burocrazia, favorire un uso intelligente delle tecnologie (inclusa l’intelligenza artificiale), incentivare una ricerca libera, trasversale e al servizio dell’umano.
  • Riorganizzazione dell’offerta formativa: percorsi interdisciplinari, internazionali e in dialogo con il territorio, capaci di attrarre nuovi studenti e trattenere i laureati triennali, superando la frammentazione e potenziando la qualità.
  • Attenzione alle sedi decentrate: valorizzandole tutte (Foligno, Castiglione del Lago, Assisi, Gubbio. Narni e Terni), riorientando o rafforzando ove necessario l’offerta didattica sulla specificità della sede e avviando un percorso per la definizione di un Dipartimento a Terni: un dipartimento con al centro la Cura, declinata nei diversi ambiti della ricerca che insistono nel territorio.
  • Gestione trasparente e partecipata: un modello di rettorato fondato sul principio di sussidiarietà, in cui i Dipartimenti siano veri protagonisti della progettazione strategica.
  • Internazionalizzazione trasversale: estesa non solo alla didattica e alla ricerca, ma anche al personale TAB e ai servizi, grazie a reti europee come ARTEMIS e nuovi percorsi Erasmus Mundus.
  • Welfare e cura diffusa: interventi concreti per il benessere psicologico, sociale e professionale dell’intera comunità accademica, promuovendo l’equilibrio vita-lavoro e il contrasto alle diseguaglianze.
  • Valorizzazione del personale TAB e CEL: riconoscimento economico e professionale, aumento del fondo accessorio tramite risparmio energetico strutturato, formazione congiunta e mobilità internazionale anche per il personale non docente.

Il cuore della mia visione è una Università che si prende cura, che non rincorre modelli esterni, ma valorizza la propria storia, che vive “il nostro tempo” con coraggio e mette al centro ciò che ci rende umani: il sapere, la relazione e la comunità.

Essendo un programma lungo ed articolato mi permetto di rimandare alla versione completa disponibile online: www.massimilianomarianelli.com

 

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4 – Come pensa di ri-organizzare l’offerta formativa di un Ateneo generalista per aumentare le iscrizioni, limitare gli abbandoni dopo la laurea triennale e far fronte alla concorrenza delle università telematiche?

La mia proposta per riorganizzare l’offerta formativa dell’Università degli Studi di Perugia si fonda su una visione integrata che mette al centro la qualità della didattica, la centralità della ricerca e la costruzione di un’identità distintiva dell’Ateneo.

Per contrastare la concorrenza delle università telematiche, è fondamentale valorizzare ciò che rende unica l’esperienza universitaria in presenza: la relazione educativa, il confronto diretto con docenti e pari, e l’appartenenza a una comunità accademica viva. Intendo altresì promuovere una didattica innovativa che integri modalità tradizionali e digitali, sfruttando le potenzialità dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie emergenti per arricchire l’esperienza formativa, senza sostituire il valore insostituibile dell’interazione umana.

Per aumentare le iscrizioni e ridurre gli abbandoni dopo la laurea triennale, è necessario offrire percorsi formativi flessibili e interdisciplinari, capaci di rispondere alle esigenze del mondo del lavoro e alle aspirazioni personali degli studenti. Intendo avviare una revisione partecipata dell’offerta formativa attraverso “Stati Generali” nei Dipartimenti, coinvolgendo docenti, studenti e stakeholder esterni, per individuare nuove proposte didattiche che valorizzino le eccellenze esistenti e rispondano alle sfide contemporanee.

La ricerca deve essere il motore dell’innovazione didattica. Promuoverò una stretta integrazione tra attività di ricerca e insegnamento, incentivando la partecipazione degli studenti a progetti di ricerca e laboratori, per sviluppare competenze critiche e trasversali. Inoltre, sosterrò la creazione di percorsi di doppio titolo e programmi internazionali, come gli Erasmus Mundus, per ampliare le opportunità formative e rafforzare la dimensione internazionale dell’Ateneo.

Infine, per rafforzare l’identità dell’Università di Perugia come Ateneo generalista, è essenziale promuovere una cultura della qualità che permei tutte le attività accademiche. Intendo potenziare i sistemi di assicurazione della qualità, valorizzare le buone pratiche didattiche e favorire la formazione continua dei docenti, per garantire un’offerta formativa eccellente e attrattiva.

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5 – Quali interventi sono presenti nel suo Programma a favore del personale TAB e per favorire l’ingresso di nuovi ricercatori e docenti?

Il personale TAB (Tecnico-Amministrativo, Bibliotecario e Collaboratori ed Esperti Linguistici) è una componente fondamentale della nostra comunità accademica, senza la quale non sarebbe possibile garantire la qualità, l’efficienza del nostro Ateneo. Per questo motivo, nel mio programma ho previsto una serie di azioni concrete, strutturali e innovative, pensate per valorizzare il ruolo di ogni persona e creare un ambiente di lavoro motivante, inclusivo e orientato alla crescita.

In primo luogo, intendo promuovere una premialità specifica per il personale TAB e CEL, legata al merito, alla partecipazione a progetti innovativi e all’impegno quotidiano, anche attraverso riconoscimenti pubblici e professionali. Lavorerò per rafforzare i percorsi di progressione economica e di carriera, sia all’interno delle aree che tra le aree, superando rigidità e valorizzando competenze e responsabilità.

Nel programma è espressamente previsto l’impegno per incrementare il fondo accessorio per il personale TAB, nonostante le difficoltà legate alle normative nazionali. Questo incremento sarà perseguito tramite un approccio responsabile e sostenibile, basato su interventi di razionalizzazione della spesa. In particolare, si propone l’attivazione di un piano triennale di efficientamento energetico, già ipotizzato con il coinvolgimento dei docenti e degli uffici tecnici. Tale progetto punta a generare un significativo risparmio sui costi energetici dell’Ateneo, liberando così economie aggiuntive che potranno essere utilizzate per alimentare la contrattazione integrativa, e dunque per aumentare la parte variabile del fondo accessorio.

Un altro punto centrale è la semplificazione dei processi amministrativi e la digitalizzazione delle attività: l’adozione di strumenti innovativi, tra cui intelligenza artificiale, automazione documentale, assistenti virtuali e analisi predittiva, permetterà di alleggerire il carico burocratico e valorizzare maggiormente il lavoro ad alto contenuto professionale. In parallelo, sosterrò la creazione di piattaforme digitali di condivisione delle conoscenze, per agevolare la circolazione delle buone prassi e favorire la nascita di una “comunità di pratica” interna all’Ateneo.Credo fermamente nella formazione continua e congiunta tra personale TAB, docenti e studenti, per costruire una cultura organizzativa collaborativa, coesa e capace di affrontare insieme le sfide della didattica, della ricerca e della terza missione. Anche la mobilità internazionale sarà estesa con convinzione al personale TAB, non solo a quello docente: sarà mio impegno creare le condizioni per facilitare esperienze di scambio, aggiornamento e partecipazione a reti internazionali, in linea con i progetti Erasmus+ Staff e altri programmi europei. Internazionalizzare significa far crescere l’intera comunità universitaria, in tutte le sue componenti.

A livello di gestione, mi impegno a essere voce attiva nelle sedi nazionali, come la CRUI e i Ministeri competenti, per promuovere il riconoscimento pieno del valore professionale del personale TAB e CEL e ottenere maggiori tutele e investimenti a loro favore.

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Per quanto riguarda il reclutamento di nuovi ricercatori e docenti, propongo un approccio fondato su programmazione strategica, equità e trasparenza, costruito in dialogo costante con i Dipartimenti. Il mio obiettivo è superare logiche episodiche e favorire una pianificazione triennale delle assunzioni, fondata su criteri condivisi e coerenza con le priorità scientifiche e formative di ciascun ambito.Intendo:

  • rafforzare l’investimento sui giovani, creando percorsi chiari e sostenibili per l’ingresso e la valorizzazione dei ricercatori, con attenzione al superamento del precariato strutturale e alla costruzione di carriere stabili;
  • aggiornare i criteri di avanzamento a professore ordinario, ascoltando i Dipartimenti e definendo standard che promuovano qualità, continuità e merito;
  • garantire pari opportunità, promuovendo politiche attive per ridurre il divario di genere nella progressione accademica, ancora oggi fortemente sbilanciata;
  • semplificare le procedure e ridurre il carico burocratico legato alle selezioni, anche attraverso un maggiore supporto amministrativo e strumenti digitali evoluti.

Ogni assunzione dovrà essere parte di una visione organica di sviluppo dell’Ateneo,finalizzata a rafforzare la qualità della ricerca e della didattica, rispondere alle sfide sociali e scientifiche del presente e valorizzare il capitale umano come risorsa primaria. La crescita dell’Università dipende dalla capacità di attrarre e trattenere talento, e su questo sarò determinato.



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