Arezzo è sicura? Convegno in provincia, Stefano Tenti: “caserma della pm in Via Tagliamento”
ArezzoTV
Prevenzione, certezza della pena e inclusione. Sono questi i cardini di una convivenza civile secondo l’associazione “Tra Tevere e Arno” che ieri nella Sala dei Grandi della Provincia di Arezzo ha posto una domanda importante e delicata ad una platea di istituzioni e cittadini: Arezzo una città sicura?
Un incontro fortemente voluto dal presidente dell’associazione, Stefano Tenti, che ha riunito ad Arezzo personaggi illustri, ma anche comitati e imprenditori. Tutto nasce da una serie di incontri di educazione civica, qualche centinaio, che l’associazione stessa ha tenuto negli ultimi anni nelle scuole superiori della provincia di Arezzo, il tema della sicurezza è spesso scaturito nelle discussioni con gli studenti. Presente al convegno anche una classe del Liceo Redi di Arezzo.
“La nostra proposta ruota attorno a tre concetti – spiega Stefano Tenti – il primo è quello della prevenzione, l’educazione ai valori della convivenza civile e dell’educazione civica nelle scuole. Il secondo concetto riguarda la certezza della pena, ovvero punire nel modo più fermo, più certo e più visibile coloro che delinquono veramente. Il terzo concetto è l’inclusione. Mi chiedo com’è possibile che tanti giovani siano nelle nostre strade a non fare nulla e non possano in qualche maniera lavorare ed essere utili alla società. C’è un divieto di legge? Abbiamo appreso che per molti di loro non c’è alcun divieto di legge. Bene allora mettiamo insieme chi ha bisogno di braccia per lavorare e queste persone che, dopo un po’ di formazione che ritengo indispensabile, possono essere annoverati tra i cittadini operosi”. La mattinata era stata aperta dai saluti istituzionali di Vincenzo Ceccarelli per la Regione e da Simon Pietro Palazzo per l’amministrazione provinciale.
Tra gli interventi quello del dirigente scolastico provinciale Lorenzo Pierazzi, il comandante della Polizia locale Aldo Poponcini, il Garante toscano dei detenuti Giuseppe Fanfani, in collegamento il sindaco di Ercolano Ciro Boajiuto (città “difficile” che ha adottato politiche moderne su questo tema) e il Procuratore generale della corte di Appello di Ancona Roberto Rossi, già procuratore capo di Arezzo.
“Siamo strutturati in modo da concepire una condanna definitiva il solo presupposto per l’ingresso in carcere – ha detto Rossi – che ha anche un suo senso, ma tralascia quei casi in cui invece la giustizia ha necessità di essere tempestiva. Secondo il mio parere, qualche intervento andrebbe fatto in questo senso altrimenti non solo l’insicurezza ma la percezione dell’insicurezza seguiterà ad aumentare e questo è un aspetto di cui occorre tener conto”.
Tra i presenti Luca Parrini presidente della consulta orafa e alcuni rappresentanti di comitati nati nella nostra città. Tra le proposte concrete a breve termine: un tavolo per l’inclusione di cui il Comune sia promotore e a cui partecipino i datori di lavoro, i sindacati, le forze di polizia e le associazioni, maggior presenza della polizia locale sulla strada, più illuminazione nelle zone più critiche.
E ancora, ha detto Tenti: “aggiornare il regolamento di Polizia Urbana per l’indicazione delle zone dove applicare il Dacur, cioè il Daspo urbano. Facilitare la segnalazione alla Questura di quelle situazioni per le quali applicare di chiusura di esercizi pubblici”.
Poi obiettivi a medio termine come rendere veramente operativo il presidio della polizia locale in piazza Guido Monaco e istituirlo nel chiosco del Campo di Marte, aperto anche alle altre forze di polizia soprattutto nelle ore notturne. Studiare procedure efficaci per il recupero e la messa in sicurezza di immobili abbandonati e un censimento di persone senza fissa dimora che li utilizzano. Infine realizzare biblioteche ed altri locali che i giovani possano vivere in sicurezza. “Non si fa tutto in un giorno – conclude Tenti – ma nell’arco di qualche anno”. E infine l’ultima proposta.
“Costruire la caserma della polizia locale in via Tagliamento nell’area della manutenzione del Comune – afferma Tenti – vista la pratica impossibilità di procedere con la sede in via Fabio Filzi”.
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