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Tecnopolo e ricerca: esiste un altro futuro per Taranto


Qual è l’antitesi alla dilagante devastazione culturale che ammala l’universo? La conoscenza, le idee e anche i sogni. Lo diceva già Van Gogh quando confidava: «Prima sogno i miei dipinti, poi dipingo i miei sogni». Beh, la ricerca e l’innovazione sono anche questo: utopia pura, soprattutto al Sud e lo spiega il prof. Gianfranco Dioguardi, in un articolo che sarà pubblicato su «Espresso Sud», mensile pugliese diretto da Nicola Apollonio, delineando un Mezzogiorno capace di lottare appunto contro il nostro «mondo in frantumi», grazie a quella ricerca che fece grande l’Occidente.

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Accade proprio da noi in Puglia – afferma Dioguardi, uno dei fondatori dell’ingegneria gestionale, già docente per oltre trent’anni al Politecnico di Bari – dove lo spirito imprenditoriale sta traducendo e portando in auge innovazioni tipiche del Made in Italy, anche in città di provincia. Gli esempi sono tanti. Dioguardi si sofferma per esempio su Monopoli, dove Vito Pertosa, presidente della Holding Angel e di Mermec spa, ha sviluppato soluzioni digitali altamente innovative per i settori ferroviario e aerospaziale diffondendole in tutto il mondo, o sulla cittadina di Molfetta dove Domenico Favuzzi, presidente e amministratore delegato di Exprivia spa, ha reso leader la sua società sui mercati internazionali operando soluzioni innovative nel campo del software e dei processi informativi, aprendo l’attività economica alla diffusione del sapere nel ruolo di «impresa per la cultura», attuato collaborando con una Fondazione culturale della quale diffonde la conoscenza sul territorio.

E così tanti altri imprenditori e imprese spesso poco noti che alimentano costantemente il successo della ricerca innovativa Made in Italy. E ancora: il professore cita i luoghi istituzionali universitari di Lecce e di Bari, in particolare in ambito del Politecnico con risultati eccezionali.

Ma ciò che Dioguardi mette in luce è l’universo dei contributi innovativi che possono emergere nel recente Tecnopolo di Taranto. A presiederlo – sottolinea – «è stato designato Antonio Messeni Petruzzelli, ingegnere gestionale, professore ordinario di gestione dell’innovazione presso il Politecnico di Bari, “affiliated professor alla Beijing Normal University” cinese, con precedenti esperienze organizzative in ENI spa. Il prof. Messeni, nel ruolo di valorizzazione della ricerca su delega del rettore Francesco Cupertino del Politecnico barese, ha fondato nell’ambito di quella università un incubatore open innovation hub del quale fanno parte fra gli altri Confindustria e Ance per sviluppare ricerca e start up imprenditoriali». Fra l’altro il prof. Messeni è stato incluso nella Hight Cited Researchers by Clarivate, la lista di scienziati più influenti del mondo e le sue ricerche hanno ottenuto il Nokia Siemens Network Arward for Innovation into the future.

«Con un personaggio di così alto rilievo – sostiene il prof. Dioguardi – si può essere cautamente ottimisti perché Taranto risorga sul piano di una imprenditorialità innovativa e pulita con una attività di ricerca che si colleghi a quella già in atto nei centri universitari di Lecce e di Bari, dando così origine a un triangolo magico Lecce -Taranto – Bari, dove si sviluppino forti sinergie di ricerca innovativa, start up imprenditoriali e nuove attività di impresa collegate al Made in Italy da proiettare verso il mondo in frantumi». Si realizzerà così integralmente il sogno pugliese della ricerca e si potrà così trasmettere un messaggio di speranza dalla Puglia con amore per la ricerca Made in Italy per cercare di cooperare alla costruzione di un mondo nuovo.



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