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Taranto Eco Forum, i temi in campo – Foto 1 di 4


Inaugurata l’edizione 2025 del TEF – Taranto Eco Forum, negli spazi del Dipartimento Jonico in Sistemi Giuridici ed Economici del Mediterraneo: società, ambiente, culture – Università degli Studi “Aldo Moro”.

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La prima delle due giornate nelle quali si svolge l’evento, quest’anno intitolato “Ambiente, società ed economia: sostenibilità e innovazione, dalla visione all’azione”, ha già offerto alcuni importanti spunti di riflessione, arrivati soprattutto dai saluti istituzionali che hanno aperto i lavori.

A dare il benvenuto ai numerosi partecipanti sono stati il presidente di Eurota Ets, Patrick Poggi, e la general manager di RemTech Expo e consigliere delegato di Ferrara Expo, Silvia Paparella, organizzatori dell’evento.

«Questo evento è frutto di un grande impegno corale – le parole di Poggi – portato avanti dal Comitato Tecnico Scientifico, che ringrazio, e dalle persone che lavorano con noi. Gli enti del terzo settore possono essere un tramite tra la comunità e le istituzioni, il TEF lo dimostra».

«Il TEF rappresenta un’opportunità unica – ha aggiunto Papaprella – per mettere al centro del dibattito le sfide ambientali e sociali che siamo chiamati a fronteggiare. La nostra città, Taranto, è diventata un simbolo di resilienza e innovazione, dove le istituzioni, le imprese e la comunità civile sono chiamate a collaborare per costruire un futuro sostenibile. Oggi più che mai, è fondamentale che le azioni siano orientate a un cambiamento concreto e positivo. Siamo orgogliosi di poter contribuire a questo processo di trasformazione, creando uno spazio di confronto e di proposta per tutti gli attori coinvolti, e siamo convinti che l’unione di intenti possa portare a risultati straordinari per il nostro territorio e per il Paese».

Indicazioni importanti sono arrivate dal sottosegretario Alessandro Morelli, peraltro responsabile del coordinamento della politica economica e di programmazione degli investimenti pubblici. «Manifestazioni come il TEF – ha dichiarato – rappresentano un vero faro per la rigenerazione, un’occasione concreta per ripensare il futuro della città in chiave sostenibile e positiva. Il recupero delle aree dismesse non è più solo un obiettivo, ma un processo già in atto, accompagnato da investimenti importanti e da una forte volontà di cambiamento. Taranto sta diventando un modello, un punto di partenza per nuove infrastrutture, per la crescita delle start-up e per costruire, proprio da qui, un futuro green e innovativo. Il TEF dimostra che quando istituzioni, imprese e territori lavorano insieme, il cambiamento è possibile e reale. Taranto oggi è al centro di una nuova visione che guarda avanti con fiducia».

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A fare eco alle dichiarazioni di Morelli, il videomessaggio del viceministro Vannia Gava, che sarà fisicamente presente domani, durante la seconda giornata. «La città di Taranto è lo specchio dell’azione del Governo in campo ambientale – ha spiegato – il campo di gioco è il SIN, la cui bonifica e reindustrializzazione è fondamentale per lo sviluppo del Mezzogiorno e del Paese intero. Vi stiamo investendo 800 milioni di euro del JTF, 97 milioni per le bonifiche che partono nei prossimi mesi, 85 milioni per diffondere processi di riciclo e recupero dei rifiuti, 78 milioni di euro nel porto per l’eolico offshore. La Puglia e Taranto, insomma, sono al centro della rivoluzione nelle politiche ambientali guidate dal Governo».

Hanno portato i loro saluti anche l’arcivescovo di Taranto Ciro Miniero, il prefetto Paola Dessì, il subcommissario del Comune di Taranto Eliseo Nicolì, oltre a numerosi rappresentanti di enti e istituzioni che hanno deciso di sostenere il TEF.

In diretta da remoto ha portato il suo saluto anche il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. «A mio avviso la nostra regione è quella più all’avanguardia nella gestione delle problematiche legate alla sostenibilità – ha dichiarato – stiamo creando una filiera industriale capace di gestirle, a partire dai processi di decarbonizzazione che devono essere leali, anche nel complesso ragionamento con il Governo. Noi contiamo sul fatto che la cultura legata alla tutela dell’ambiente non debba essere appannaggio di un partito o peggio di una petizione tecnica, ma debba essere l’applicazione di un principio generale e condiviso di precauzione. Non ci sono ricette, ma l’innovazione può essere utile, serve quella filiera industriale che, in qualche modo, oggi si sta presentando a Taranto agli investitori e ai decisori politici».

Il TEF – Taranto Eco Forum continuerà domani, con la seconda e ultima giornata di incontri e tavole rotonde.





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