Perché andare verso la sostenibilità sociale? Perché conviene. Sono ormai molti gli studi da cui emerge che investire nella salute fisica, mentale, sociale e spirituale dei dipendenti può generare un enorme valore economico. In Italia, questo sembra essere ancora un tasto dolente. Secondo la ricerca “State of the Global Workplace 2024” di Gallup, nel nostro Paese le persone disingaggiate sul lavoro sono il 92%, le persone che vivono stress sul lavoro sono il 46% e le persone che avvertono un senso di solitudine sul lavoro sono il 20%. Se ne è discusso nel corso del convegno “Oltre l’obbligo normativo. La sostenibilità sociale come propulsore di nuovo valore in azienda”, organizzato da Uomo e Ambiente al Festival dello Sviluppo Sostenibile di ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile.
Se le aziende nostrane si sono in gran parte attrezzate per la misurazione e il contenimento dell’impatto ambientale, la sostenibilità sociale e l’impegno per il benessere emotivo dei collaboratori sono ancora lontani dall’essere considerati dalle aziende un investimento strategico. “Questa situazione rappresenta un freno allo sviluppo e alla competizione. – commenta Mario Burrascano, co-fondatore di Uomo e Ambiente –. Investire nelle persone è una scelta strategica e un potente motore per la generazione di nuovo valore condiviso. Le organizzazioni che adottano questo approccio sono lungimiranti, non solo anticipano normative future, ma costruiscono un vantaggio competitivo duraturo, basato su una sostenibilità sociale autentica, integrata profondamente nel modello di business e capace di attrarre talenti, fidelizzare clienti e rafforzare la reputazione aziendale in un mercato sempre più sensibile all’impatto sociale delle imprese.”
Perché questo accade ancora troppo poco nelle aziende italiane? “Oberate dagli adempimenti, le aziende sono portate a preoccuparsi solo di quello che è obbligatorio, dimenticando tutto il resto. – ha spiegato dal palco dell’evento Paolo Pietro Biancone, professore ordinario di economia aziendale all’Università di Torino – Dobbiamo superare la prescrizione e comprendere che la sostenibilità è una condizione di esistenza stessa delle imprese.” La prima condizione di sopravvivenza di un’azienda sono le persone: per esistere deve saper attrarre e trattenere talenti. “La GenZ – continua Biancone – ha bisogno di portare valore all’interno dell’organizzazione, cerca la possibilità di dare questo contributo. La sostenibilità sociale, quindi, è importante in questo senso, perché un’azienda socialmente sostenibile soddisfa ciò che cercano i giovani di oggi, riesce ad attrarre e trattenere talenti, primo elemento necessario per ottenere ricavi.”
Il rispetto dei criteri ESG è obbligatorio solo per le aziende di grandi dimensioni, ma il fatto che le banche abbiano iniziato a utilizzarli per concedere risorse finanziarie alle aziende, in qualche modo comporta le stesse aspettative anche per le PMI, e questo rappresenta un’opportunità di crescita sostenibile anche per quelle aziende che ancora non sono obbligate alla rendicontazione.
Veruscka Gennari e Saverio Cuoghi, della culture company 2BHappy per la scienza della felicità, hanno portato all’attenzione della platea altri dati. Dall’ultimo World Happiness Forum emerge una crescente solitudine delle persone (pensiamo a quanti pasti al lavoro vengono consumati in solitudine) e, sempre dalla ricerca Gallup: solo il 30% si sente connesso al purpose dell’organizzazione e solo il 21% sente di trovarsi in un’azienda che si preoccupa del suo benessere. Nonostante le nuove tecnologie, paradossalmente siamo “disconnessi” e a causa di questa mancanza di connessione tra le persone stiamo perdendo la partita, dentro e fuori le organizzazioni.
Di connessione tra individuo e mondo ha parlato Franco Fassio, Systemic Designer e Professore associato dell’UNISG di Pollenzo. Partendo dalla consapevolezza che pochi giorni fa si è verificato l’Overshoot Day italiano, Fassio ha evidenziato come per troppo tempo abbiamo avuto in mente un concetto di felicità che consuma il mondo. Per cambiare questa situazione è necessaria una postura culturale diversa: “siamo soliti ripetere abitudini che hanno funzionato bene per noi in una determinata circostanza. Ma le circostanze cambiano. Quindi bisogna cambiare le nostre abitudini. L’attuale sfida geopolitica è di rivoluzionare il modello produttivo, distributivo e di consumo. Per evitare di compromettere il nostro rapporto con il nostro miglior fornitore di materia prima che il genere umano conosca: il nostro Pianeta.”
Moderata dalla giornalista Maria Chiara Voci, è poi seguita una tavola rotonda aperta da Luigi Di Marco, segretario generale ASviS. L’incontro svoltosi a Piombino Dese è infatti uno degli eventi iscritti nella nona edizione del Festival dello Sviluppo Sostenibile, grande iniziativa italiana per sensibilizzare e mobilitare cittadini, giovani generazioni, imprese, associazioni e istituzioni sui temi della sostenibilità economica, sociale e ambientale. “Quest’anno – ha spiegato Di Marco – gli eventi iscritti al Festival sono cresciuti del 45%. Significa che la sostenibilità interessa, non è passata di moda. La sostenibilità è guardare al futuro con fiducia e speranza e, in virtù di questo ottimismo, darci da fare per realizzarlo.” Come si innesta questo con l’aspetto sociale? Torna il tema dei talenti: “per fare innovazione – risponde Di Marco – servono competenze e i competenti devono essere ben pagati. Non è solo una questione economica, ma se non abbiamo un ecosistema in grado di valorizzare chi vuole dare davvero un contributo di innovazione e cambiamento, queste persone vanno altrove.” Partendo da un dato preciso, che il 40% della felicità dipendono dalle nostre scelte, Lara Lucaccioni e Matteo Ficara, cofondatori di Happiness for Future, scuola di formazione dedicata alla felicità, al benessere e alla consapevolezza, hanno presentato metodi pratici e quotidiani per realizzare in modo consapevole e concreto la felicità e poi misurarne gli effetti, con dati raccolti in oltre dieci anni di attività.
Sulla felicità intesa come benessere praticato all’interno delle organizzazioni è tornata Daniela Di Ciaccio di 2BHappy: “non esistiamo da soli, e il noi delle organizzazioni, delle aziende è parte di un noi ancora più ampio, un noi sistemico. Dobbiamo passare dalla felicità individuale alla felicità organizzativa per ottenere un benessere più sistemico. È scientificamente provato che la soddisfazione dei singoli porti benefici alle organizzazioni. Basti pensare che i cosiddetti ormoni della felicità ci rendono anche più creativi, più innovativi. E ne produciamo di più quando sentiamo che i nostri bisogni primari di individui sono soddisfatti nelle organizzazioni in cui lavoriamo.” Per tanto tempo abbiamo pensato che le aziende avessero un unico motivo di esistere: la creazione di profitto. Questo ha portato alla conseguenza di non avere sufficiente cura del nostro primo e principale stakeholder: l’ecosistema in cui le aziende e le organizzazioni vivono.
Nunzia Giunta, co-fondatrice con Mario Burrascano di Uomo e Ambiente, Società Benefit e BCorp specializzata da oltre vent’anni in consulenza per un progresso sostenibile che ha organizzato l’incontro svoltosi a Piombino Dese, ha invitato tutti a riflettere sul concetto di “profitto”: “Noi imprenditori dobbiamo raggiungere un profitto. Ma quanto è davvero profitto se non rispettiamo l’ambiente e le persone che lavorano con noi? Dobbiamo ricordarci la differenza tra profitto e sfruttamento. Oltre ai numeri del bilancio dobbiamo chiederci quale valore stiamo generando per le persone che sono con noi?”
Di importanza della comunicazione nel processo di trasformazione e cambiamento ha parlato Filippo Murari, ceo di Studium Group, società di marketing operativa da trent’anni a Verona e specializzata nella comunicazione della sostenibilità. L’invito finale di Luigi Di Marco: “utilizziamo la norma come strumento, non come obiettivo. Se la norma è il fine è solo burocrazia. Mettete quindi nell’agenda della vostra azienda per la sicurezza sul lavoro anche la felicità e il benessere dei collaboratori.”
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link