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“Italia in ritardo sull’Agenda 2030”. Appello al Governo per un piano di accelerazione sostenibile



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Il bilancio emerso dall’evento conclusivo del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2025, promosso dall’ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, è inequivocabile: l’Italia è ancora lontana dal percorso tracciato dall’Agenda 2030 dell’ONU. A dieci anni dalla firma degli Accordi di Parigi e dalla pubblicazione della Laudato si’, il nostro Paese non è ancora su un sentiero solido verso la transizione ecologica.

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Un quadro preoccupante: pochi progressi, molti ritardi

Nel corso dell’evento “L’ora della verità per lo sviluppo sostenibile”, numerose voci istituzionali – tra cui Amina J. Mohammed (ONU), Teresa Ribera (Commissione UE), Gilberto Pichetto Fratin (Ministro dell’Ambiente) e Giorgio Mulè (Camera dei Deputati) – hanno sottolineato come i progressi siano stati “molto contenuti”.

Nonostante qualche miglioramento, l’Italia resta indietro nel raggiungimento dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs). Le politiche pubbliche risultano frammentarie, contraddittorie e spesso in conflitto con il Green Deal europeo.

ASviS lancia un appello al Governo: “Non investire è il vero costo”

Giulio Lo Iacono, Segretario Generale dell’ASviS, è netto:

“Tutti parlano dei costi della transizione ecologica, ma ignorano quelli – molto più alti – dell’inazione. Restare fermi ha un prezzo che pagheremo tutti, lentamente ma inevitabilmente.”

Il messaggio è chiaro: la sostenibilità non è un costo, è un investimento sul futuro. Le imprese che integrano criteri ESG sono più dinamiche, competitive e solide. Anche Marcella Mallen, Presidente ASviS, ribadisce il concetto:

“Investire nella sostenibilità rafforza produttività, competitività e stabilità finanziaria.”

Strategia nazionale e piano di accelerazione: il Governo deve agire ora

Il Governo ha già adottato la Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile nel settembre 2023. Tuttavia, manca ancora il piano di accelerazione promesso. L’ASviS chiede che tale piano sia coordinato dalla Presidenza del Consiglio, unico ente in grado di garantire una visione d’insieme.

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“Serve una governance forte e coerente per guidare la trasformazione”, ha sottolineato Lo Iacono.

Giovani e sostenibilità: introdurre l’impatto generazionale

Grande attenzione è stata riservata ai giovani. L’ASviS propone di introdurre una Valutazione di Impatto Generazionale in tutte le politiche pubbliche e sostiene la creazione di un’Assemblea nazionale sul futuro, dove i giovani abbiano voce predominante.

Con l’iniziativa “Ecosistema Futuro”, già sostenuta da università, aziende e centri di ricerca, l’Associazione intende promuovere una governance anticipante, sul modello europeo, capace di orientare le decisioni a lungo termine.

Le lacune delle politiche pubbliche: un ostacolo alla transizione

Molti relatori hanno denunciato l’inadeguatezza del piano strutturale di bilancio del Governo, che non affronta in modo sistemico riforme cruciali come:

  • Fisco verde
  • Transizione energetica
  • Innovazione della Pubblica Amministrazione

Il settore privato si dimostra proattivo, mentre il settore pubblico arranca. Le politiche attuali rallentano la diffusione delle energie rinnovabili, anche a causa di procedure autorizzative complesse.

Dalla BCE al TAR: segnali positivi e alleanze virtuose

Nonostante il quadro critico, ci sono segnali incoraggianti:

  • Approvata al Senato la Valutazione di Impatto Generazionale
  • Collaborazioni tra ASviS e realtà come Save the Children
  • Interventi di BCE e giurisprudenza italiana a favore della sostenibilità
  • Crescita della consapevolezza tra i cittadini: secondo Ipsos, molti italiani ritengono che il Paese debba fare di più

Energia, adattamento e nucleare: le sfide del presente

Il Ministro Pichetto Fratin ha elencato i risultati raggiunti:

  • Rinnovabili installate: da 1 a 7,5 GW nel 2024
  • Obiettivo: 80 GW entro il 2030
  • 5,7 miliardi di euro per le comunità energetiche rinnovabili
  • Un piano nazionale di adattamento climatico già redatto

Ha anche aperto a una possibile introduzione del nucleare di nuova generazione dopo il 2030, sottolineando però la necessità di un’analisi seria sulla sostenibilità.

Oltre la retorica: è il momento della responsabilità

Il messaggio finale del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2025 è inequivocabile:
“Il tempo dell’attesa è finito. Serve un’azione concreta e immediata.”

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L’Italia è a un bivio. O decide di guidare la transizione verso un modello di sviluppo sostenibile, o resta prigioniera dei propri ritardi strutturali. Il futuro non aspetta: è oggi che si decide il domani.



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