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Elezioni, domande sulle politiche dell’infanzia, non rispondono Piciocchi e Crucioli


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Sono stati cinque su sette i candidati sindaco di Genova che hanno risposto alle  otto domande di Defence for Children sulle politiche rivolte all’infanzia e all’adolescenza che intendono  mettere in atto nei loro programmi. Mancano all’appello l’attuale sindaco reggente Pietro Piciocchi e il candidato Mattia Crucioli: “Nonostante le sollecitazioni non hanno dato alcun riscontro” sottolineano dall’associazione di volontariato.

I quesiti che, sulla base della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, spaziavano  tra istanze legate a protezione, sviluppo, benessere e partecipazione, intendevano verificare quanto e in che modo le più giovani generazioni trovassero spazio nell’attenzione e nelle intenzioni di chi si propone di  governare la città più anziana d’Europa.

“Siamo grati ai candidati che hanno considerato le nostre domande e dispiaciuti per quelli che non lo hanno  fatto – dichiara Pippo Costella, direttore di Defence for Children Italia -. Con queste otto domande abbiamo  voluto verificare il grado di attenzione e specificità nei confronti dei cittadini e delle cittadine più giovani, ma  anche proporre una struttura che a nostro avviso dovrebbe orientare politiche e iniziative nella città per il benessere di bambini e ragazzi”.

Dal’associazione spiegano: “Le prime a rispondere sono state le candidate Antonella Marras e Silvia Salis, a seguire sono arrivate anche  le risposte di Francesco Toscano, Raffaella Gualco e Cinzia Ronzitti. Tra le idee interessanti e innovative: un  piano comunale che affronti sistematicamente le priorità legate all’infanzia e all’adolescenza, l’istituzione di  un assessorato per l’infanzia che garantisca un’attenzione trasversale e sistematica, misure che  garantiscano l’inclusione delle categorie più vulnerabili considerando l’accesso ai servizi e le condizioni di povertà educativa, e poi ancora lo sviluppo di un Consiglio comunale composto da persone minorenni che possa orientare le politiche della città”.

“Il solo fatto di aver risposto evidenzia una sensibilità nei confronti dei più piccoli e delle questioni che li riguardano, anche se, come spesso succede, diversi argomenti evidenziano intenzioni ancora troppo  generiche per garantire la realizzazione di un’azione incisiva ed efficace – spiega Costella -. Non vogliamo  fare pagelle, specialmente in questa fase, e lasciamo i cittadini giudicare direttamente dalle risposte pubblicate integralmente sul nostro sito (a questo link), ma ci auguriamo che questa iniziativa induca, chiunque verrà scelto come primo cittadino, a considerare il benessere dell’infanzia e dell’adolescenza come una priorità specifica e  trasversale anche dopo la tornata elettorale. Per quanto ci riguarda assumiamo l’impegno di monitorare con  attenzione ciò che verrà realizzato concretamente”.

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“Dalle spiegazioni dei candidati molte le buone idee anche se sappiamo come sia facile dimenticarsi dei  cittadini che ancora non votano cedendo alla retorica e alla genericità – conclude Pippo Costella -. Una città  a misura di bambino è una città a misura di tutti. Ci auguriamo che questo non sia solo uno slogan ma un riferimento centrale per chiunque verrà incaricato di guidare Genova. Una città che vorremmo finalmente cominciasse a rappresentare un modello positivo e riconosciuto nel panorama nazionale”.

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