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Credito d’imposta Ricerca & Sviluppo: regolarizzazione o certificazione? Le due strade per le imprese


Negli ultimi anni, il credito d’imposta per Ricerca & Sviluppo (R&S) relativo agli anni 2014-2019 è stato spesso oggetto di incertezze interpretative. L’Agenzia delle Entrate ha infatti pubblicato molte circolari e aggiornato più volte i criteri applicativi, anche introducendo regole più stringenti come quelle previste dal Manuale di Frascati. Questo ha generato numerosi controlli e, in molti casi, contestazioni nei confronti delle aziende, spesso con l’emissione di avvisi di recupero per crediti ritenuti inesistenti.

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Oggi, però, la normativa offre alle imprese due strumenti concreti per gestire la propria posizione fiscale con maggiore serenità e sicurezza:

  • La sanatoria (riversamento spontaneo dei crediti d’imposta),
  • La certificazione del credito d’imposta R&S.

Questi strumenti permettono di regolarizzare la propria posizione oppure di ottenere una tutela preventiva, evitando il rischio di lunghi e costosi contenziosi fiscali.

  1. Sanatoria R&S: per chi vuole regolarizzare il passato

La sanatoria è rivolta alle aziende che hanno utilizzato il credito d’imposta per attività di Ricerca & Sviluppo tra il 2014 e il 2019 e che, alla luce delle nuove regole, temono che alcune delle attività svolte non rispettino tutti i requisiti previsti dalla normativa.

Cosa permette la sanatoria?

  • Le aziende possono restituire spontaneamente i crediti d’imposta già utilizzati, senza dover pagare sanzioni o interessi.
  • La domanda va presentata entro il 3 giugno 2025, con la possibilità di scegliere se pagare tutto subito o in tre rate annuali.
  • In questo modo, la posizione dell’azienda viene messa in regola e si evitano eventuali problemi futuri con l’Agenzia delle Entrate.

Cosa succede se l’azienda ha già ricevuto un avviso di recupero o è in causa con l’Agenzia delle Entrate?

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Se è già in corso un contenzioso sui crediti d’imposta R&S compensati, per accedere alla sanatoria l’azienda deve rinunciare al ricorso in corso. In questo caso, le spese di giudizio vengono compensate tra le parti.

  1. Certificazione R&S MIMIT: una tutela vincolante contro contestazioni

La normativa permette anche di richiedere una certificazione ufficiale da parte degli Esperti del MIMIT (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), che attesta la corretta qualificazione degli investimenti in Ricerca & Sviluppo.

Perché richiedere la certificazione?

  • L’azienda ottiene una certificazione che conferma la conformità degli investimenti (anche già effettuati negli anni 2015-2019) ai requisiti previsti dalla normativa.
  • Si può chiedere anche per investimenti futuri, così da agire con la massima tranquillità.
  • Questa certificazione ha valore vincolante nei confronti dell’Agenzia delle Entrate: quanto certificato non potrà essere contestato.

Attenzione:

La certificazione non può essere richiesta se l’Agenzia delle Entrate ha già contestato formalmente l’irregolarità con un verbale di constatazione.

Quale strada scegliere?

  • Sanatoria: è la soluzione per chi ritiene che le attività di R&S svolte non rispettino pienamente i requisiti di ammissibilità. In questo caso, è possibile restituire i crediti d’imposta senza incorrere in sanzioni e interessi.
  • Certificazione: è la scelta adatta a chi desidera avere la certezza che le proprie attività di ricerca e sviluppo rispettino tutti i requisiti richiesti dalla normativa al fine di non ricevere contestazioni.

Nikeon è a disposizione per aiutarti a valutare la soluzione migliore per la tua impresa e assisterti in tutte le fasi della procedura.

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