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Tornano a crescere i prestiti


Tassi d’interesse in calo

A fronte di un recupero dei prestiti, i tassi d’interesse si confermano in calo, in linea con i tassi di mercato – che, secondo l’Abi, sono progressivamente diminuiti a partire da ottobre 2023: ad aprile 2025, il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è sceso al 3,82% dal 3,92% del mese precedente e dal 5,45% di dicembre 2023. Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni (mutui) si attesta al 3,29% (3,14% nel mese precedente; 4,42% a dicembre 2023), risentendo dell’incremento del tasso IRS registrato a marzo. Il tasso medio sul totale dei prestiti personali e finalizzati è sceso al 4,13% dal 4,21% del mese precedente.

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La raccolta bancaria

Sul fronte della raccolta bancaria, quella indiretta, cioè gli investimenti in titoli custoditi presso le banche, aumenta di 131 miliardi tra marzo 2024 e marzo 2025: 29,4 miliardi arrivano dalle famiglie, 15,3 miliardi dalle imprese e il restante agli altri settori (imprese finanziarie, assicurazioni, pubblica amministrazione). La raccolta diretta (depositi da clientela residente e obbligazioni) è in aumento dell’1,7% su base annua, proseguendo la dinamica positiva registrata da inizio 2024 (+2,0% nel mese precedente). Nell’ambito della raccolta diretta, i depositi sono cresciuti dell’1,9% su base annua dal +1,8% del mese precedente, mentre la raccolta a medio e lungo termine, tramite obbligazioni, è rimasta sostanzialmente stabile rispetto ad un anno prima (+0,1%; +3,1% nel mese precedente).

I tassi

Quanto ai tassi, quello praticato sui nuovi depositi a durata prestabilita (cioè certificati di deposito e depositi vincolati) si è attestato ad aprile al 2,37%: a marzo tale tasso, in Italia, era superiore a quello medio dell’Area Euro (Italia 2,49%; area dell’euro 2,25%). Il tasso medio sul totale dei depositi (certificati di deposito, depositi a risparmio e conti correnti), è stato lo 0,73% dallo 0,79% del mese precedente e dallo 0,32% a giugno 2022, mentre il tasso sui soli depositi in conto corrente, era lo 0,35% dallo 0,38% nel mese precedente e dallo 0,02% a giugno 2022. Rispetto a giugno 2022, ultimo mese prima dei rialzi dei tassi BCE, quando il tasso era dello 0,29%, l’incremento è stato di 208 punti base. Il rendimento delle nuove emissioni di obbligazioni bancarie a tasso fisso si è attestato al 3,27%, con un incremento di 196 punti base rispetto a giugno 2022 quando era l’1,31%.

Crediti deteriorati in calo

A marzo 2025 continuano a scendere i crediti deteriorati delle banche cioè l’insieme delle sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinanti calcolato al netto delle svalutazioni e degli accantonamenti già effettuati dalle banche. Secondo Abi si attestano a 31 miliardi di euro, da 31,3 miliardi di dicembre 2024 e da 30,5 miliardi a dicembre 2023. Rispetto al loro livello massimo, cioe 196,3 miliardi raggiunti nel 2015, sono in calo di oltre 165 miliardi. A marzo 2025 i crediti deteriorati netti rappresentavano l’1,51% dei crediti totali del settore bancario: tale rapporto è rimasto invariato rispetto a dicembre 2024 (1,41% a dicembre 2023; 9,8% nel 2015.



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