Ci sono casi del tutto particolari che permettono ad alcuni lavoratori di accedere alla pensione programmando l’uscita con largo anticipo. Una facoltà che è ancora più concreta per chi è in servizio presso aziende che non attraversano un periodo florido.
Si tratta di un mix di misure e agevolazioni che possono rivelarsi estremamente utili per quei lavoratori che si trovano a fronteggiare proposte di risoluzione del contratto inserite in specifici provvedimenti di esodo incentivato adottati da alcune imprese.
Un esempio emblematico è quello che sta accadendo in Stellantis, una delle realtà industriali più grandi d’Italia e d’Europa. Parliamo del settore automotive: un tempo era la Fiat, poi diventata FCA con l’annessione di Chrysler, e infine Stellantis, dopo la fusione con il gruppo francese PSA (Peugeot, Opel, Citroën e DS).
In quasi tutti gli stabilimenti del gruppo, vengono proposte – a fasi alterne – delle soluzioni dedicate ad alcuni lavoratori, che, se accettano di lasciare volontariamente l’azienda, ottengono premi economici, indennità, e soprattutto vengono accompagnati verso la pensione. Ma come funzionano concretamente queste misure?
Obiettivo: prima la NASpI, poi il premio da parte delle aziende, e infine l’accesso alla pensione
Quando un’azienda intende ridurre il personale, spesso attiva misure di esodo incentivato. Si tratta di provvedimenti pensati per essere quanto più indolori possibile, sia per l’impresa sia per i lavoratori coinvolti.
A questi ultimi vengono offerti premi in denaro per incentivare le dimissioni. Nel caso specifico di Stellantis, si parla anche di bonus a cinque zeri: da 50.000 a 70.000 euro, e talvolta anche oltre.
A ciò si aggiunge la copertura della disoccupazione (NASpI) nei periodi immediatamente successivi alla cessazione del rapporto.
Inoltre, la NASpI garantisce anche la copertura figurativa dei contributi previdenziali, validi sia ai fini del diritto alla pensione sia per il calcolo dell’importo.
TFR, premio, NASpI e pensione: un pacchetto da valutare con attenzione
Questa strategia di uscita dal lavoro diventa particolarmente vantaggiosa per chi è vicino all’età pensionabile: si trasforma in una sorta di reddito ponte accompagnato da un incentivo.
Ricevere un premio in denaro, sommato al TFR maturato, può risultare molto utile per lasciare il lavoro con un “paracadute economico” consistente. Se poi aggiungiamo due anni di NASpI, il quadro si fa ancora più interessante.
Prendiamo il caso di un lavoratore che ha già 65 anni di età: con almeno 4 anni di anzianità aziendale, può ricevere 24 mesi di NASpI, coprendo così l’intervallo fino ai 67 anni, età prevista per la pensione di vecchiaia. Se inoltre ha raggiunto o superato i 20 anni di contributi, il diritto alla pensione è assicurato.
Le misure da conoscere per sfruttare l’incentivo offerto dalle aziende per andare in pensione
La stessa soluzione può essere utilizzata anche da chi ha oltre 40 anni di contributi. Considerando che la pensione anticipata ordinaria richiede 42 anni e 10 mesi per gli uomini (e 41 anni e 10 mesi per le donne), chi si trova già a quota 40 può avvicinarsi alla pensione grazie ai due anni di NASpI.
In alternativa, se il lavoratore ha iniziato a lavorare in giovane età, può anche accedere alla quota 41 per lavoratori precoci, purché sia disoccupato e abbia un anno di contributi versati prima dei 19 anni.
Attenzione: per entrambe le formule (anticipata ordinaria e quota 41), servono almeno 35 anni di contributi effettivi. I contributi figurativi (come quelli da malattia o NASpI) non possono essere inclusi nel calcolo minimo richiesto.
Anche lo “scivolo usuranti” può rappresentare una valida alternativa
Tornando al caso Stellantis, in molti casi i suoi dipendenti potrebbero rientrare tra le categorie usuranti. In tal caso, basterebbero 61 anni e 7 mesi di età, 35 anni di contributi e il raggiungimento della cosiddetta quota 97,6.
Essendo spesso operai addetti alla catena di montaggio, coinvolti nella produzione seriale di auto e componenti, è molto probabile che rientrino nei profili professionali previsti dallo scivolo usuranti.
In questo modo, possono anticipare l’uscita anche a 58 o 59 anni, accedendo ai premi aziendali, alla NASpI e infine alla pensione.
Conclusione
Chi si trova vicino alla pensione, oppure ha alle spalle una lunga carriera contributiva, può trarre grande vantaggio da queste misure. Occorre però valutare attentamente i requisiti contributivi, le età previste, e i tempi della NASpI, in sinergia con le aziende.
Soprattutto in realtà strutturate come Stellantis, le opportunità per una pensione serena e anticipata ci sono: ma serve informazione, pianificazione e consapevolezza.
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