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“Se adottata tempestivamente e supportata da esperti, è un’opportunità di rilancio strategica per le aziende in crisi che individua soluzioni innovative”


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“Un incontro di grande rilevanza per le imprese con l’obiettivo di illustrare come una procedura specifica, se adottata tempestivamente e con il supporto di esperti qualificati, possa aiutare gli imprenditori a affrontare la crisi con maggiore consapevolezza e determinazione, permettendo loro di individuare soluzioni innovative”. Lo ha detto Alessandro Albanese, presidente della Camera di Commercio Palermo Enna, nel pomeriggio, nella Sala Terrasi della Camera di Commercio di Palermo Enna, all’incontro dal titolo “La nuova composizione negoziata: una criticità aziendale si trasforma in opportunità di rilancio e la digitalizzazione al servizio delle imprese”.

“Condividiamo con le imprese – ha aggiunto Albanese – strumenti pratici e strategie che riguardano una pratica che, se adottata con tempestività e accompagnata da esperti qualificati, può davvero fare la differenza. Solo attraverso un’analisi approfondita e una guida mirata si possono trovare soluzioni innovative che permettano di prevenire la crisi. Inoltre, fondamentale è il ruolo della digitalizzazione, intesa come strumento cruciale per il rilancio delle aziende siciliane”, ha concluso Albanese.

L’appuntamento è stato organizzato dal Punto Impresa Digitale della Camera di Commercio di Palermo Enna, di concerto con la Commissione paritetica permanente per il coordinamento delle iniziative di contrasto alla crisi d’impresa della Regione Siciliana. “Abbiamo fatto un decreto con cui abbiamo istituito una commissione che si occupa di composizione negoziata e di crisi d’impresa. Ribadiamo il nostro impegno per le aziende in crisi e per dimostrare e ribadire il nostro impegno rispetto al rilancio delle attività produttive, attraverso le opportunità che oggi abbiamo e le risorse che noi abbiamo a disposizione. Bisogna parlare di rilancio in un momento in cui la Sicilia è veramente attrattiva”, ha detto l’assessore regionale alle attività produttive, Edy Tamajo.

Tra i presenti, anche Dario Greco, presidente dell’ordine degli avvocati di Palermo, Nicolò La Barbera, presidente ordine dottori commercialisti ed esperti contabili di Palermo, Guido Barcellona, segretario generale Camera di Commercio di Palermo Enna. Sono intervenuti Alessandro Pettinato, vicesegretario generale di Unioncamere, Alberto Stagno d’Alcontres, professore ordinario di diritto commerciale università di Palermo, Pietro Busetta, professore ordinario di statistica economica Università di Palermo, Santo Li Causi, capo sezione riscossione direzione regionale della Sicilia – Agenzia delle Entrate, Massimo Romano, consigliere ordine dottori commercialisti ed esperti contabili di Palermo. A moderare i lavori Alberto Marino, coordinatore della Commissione paritetica permanente per il coordinamento delle iniziative di contrasto alla crisi d’impresa della Regione Siciliana.

“Un elemento da sottolineare è il ruolo della digitalizzazione – ha precisato Guido Barcellona, segretario generale – tutto si svolge attraverso la piattaforma ideata e realizzata dalle Camere di Commercio ed approntata dal sistema camerale. La nostra Camera di Commercio ha contribuito fattivamente affinché tutto funzioni nei modi corretti e in aiuto delle imprese assicurando tempi e modi e restando utile anche alla giustizia civile ovviamente. Grazie alla nostra piattaforma telematica – prosegue – punto di riferimento su cui viaggia in automatico l’intera procedura volontaria, farsi condurre nel processo di risoluzione è molto intuitivo, semplice, certificato ed affidabile. Va da sé che le Camere di commercio non si devono limitare ad aiutare le imprese nel momento delle crisi, ma a sviluppare anche progetti di informazione-promozione e di rilancio”, ha concluso.

“Con la nuova composizione negoziata – ha detto l’avvocato Alberto Marino, coordinatore della Commissione paritetica permanente per il coordinamento delle iniziative di contrasto alla crisi di impresa – il legislatore ha offerto alle imprese non soltanto la concreta possibilità di gestire le criticità aziendali nell’ambito esclusivo dell’autonomia privata e con un’importante riduzione dei costi di natura giudiziaria, ma anche – e questa è l’opportunità che ci prefiggiamo di illustrare agli imprenditori – la collaborazione di un esperto che possa affiancare l’impresa nella individuazione di nuove strategie gestionali funzionali al rilancio dell’azienda”.

Pro memoria

Con il D. Lgs. 13 settembre 2024, n. 136 (il c.d. decreto correttivo ter) il legislatore ha introdotto nel Codice della Crisi d’Impresa alcune rettifiche finalizzate a rendere le norme più duttili alle esigenze degli imprenditori in difficoltà. La rettifica di maggiore impatto è costituita dal comma 2 bis dell’art. 23, che prevede la possibilità, nell’ambito della composizione negoziata, di stipulare un accordo transattivo con le agenzie fiscali e con l’Agenzia delle entrate – Riscossione che abbia come oggetto il pagamento, parziale o dilazionato, del debito e dei relativi accessori.

L’intervento del legislatore è stato sicuramente opportuno perché ha reso, finalmente, l’istituto della composizione negoziata della crisi d’impresa uno strumento oggettivamente funzionale alle effettive e più ricorrenti esigenze degli imprenditori in difficoltà. Non è un caso che a seguito del “debutto” del c.d. decreto correttivo ter è stato registrato un clamoroso incremento, su scala nazionale, della domanda di accesso alla composizione negoziata. Con questo nuovo strumento gli imprenditori che facciano tempestivo ricorso alla composizione negoziata hanno concrete possibilità di trasformare una criticità aziendale in opportunità di rilancio, specialmente se affiancati da “esperti” adeguatamente qualificati i quali, con una visione esterna dei problemi dell’azienda, possono individuare opportunità di crescita e proporre soluzioni innovative che l’imprenditore, coinvolto emotivamente nella gestione della crisi, potrebbe non scorgere. È quindi essenziale che imprenditori, professionisti e istituzioni collaborino per promuovere una cultura del risanamento e del rilancio, guardando alla crisi non come una fine ma come un nuovo inizio. Il futuro delle nostre imprese dipende dalla capacità di affrontare le sfide del mercato con coraggiosa creatività e determinazione.





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