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Dl Infrastrutture, le misure dividono gli autotrasportatori


Roma – Il decreto legge Infrastrutture, approvato ieri dal Consiglio dei ministri, prevede misure a sostegno del settore dell’autotrasporto, frutto di un confronto con la categoria. Il provvedimento, specifica il ministero dei Trasporti, “mira a garantire maggiore equità, tempi di attesa certi e investimenti per la modernizzazione del parco veicolare”. Tra le principali novità, si segnala la modifica della disciplina dei tempi di attesa per le operazioni di carico e scarico merci.

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Il periodo di franchigia è ridotto da due ore a 90 minuti per ogni operazione, e in caso di superamento è previsto un indennizzo di 100 euro per ogni ora o frazione di ora di ritardo, con rivalutazione automatica annuale.

Viene inoltre introdotta la responsabilità solidale tra committente e caricatore nel pagamento dell’indennizzo. Il decreto interviene anche sul tema dei tempi di pagamento, prevedendo la possibilità per l’Autorità garante della Concorrenza e del mercato (Agcm) di adottare diffide e sanzioni in caso di violate reiterate e diffuse delle normative sui pagamenti, configurando un abuso di dipendenza economica.

Un “segnale concreto di attenzione al futuro del settore”, specifica il ministero, è rappresentato dallo stanziamento di sei milioni di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026 destinati al rinnovo del parco veicolare, incentivando la transizione verso mezzi più moderni e sostenibili. “Ascoltare le esigenze degli autotrasportatori e dare risposte concrete è stata una priorità di questo governo – commenta il vicepresidente del Consiglio e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini -. Con queste misure garantiamo maggiore dignità al lavoro degli autotrasportatori. Un passo fondamentale per la crescita e la modernizzazione di un settore strategico per l’economia del Paese”.

Per l’Unatras, Salvini “risponde alle richieste che abbiamo avanzato nei recenti tavoli di confronto”. “Ora abbiamo i fatti. Le misure varate dal governo – commenta Paolo Uggè, presidente dell’Unatras e della Fai-Conftrasporto – confermano gli impegni assunti dal ministro e segnano un passo importante sulla strada della responsabilità condivisa tra imprese e committenza, a tutela della sicurezza dei lavoratori e degli utenti della strada”. §

Secondo il coordinamento degli autotrasportatori, le nuove disposizioni rafforzano i principi già sanciti dalla legge 32/2005 e dal decreto legislativo 286/2005, confermando la centralità della sicurezza non solo sociale ma anche della circolazione. “Accogliamo con favore l’approvazione del provvedimento così come concordato – prosegue Uggè – e riteniamo essenziale proseguire nel confronto costruttivo tra le parti sociali, anche su quegli aspetti ancora da definire che sono stati oggetto dei recenti incontri presso il ministero. Nel decreto trovano spazio anche risorse economiche immediate per il comparto: sia per interventi nel prossimo biennio, sia per il fondo pluriennale da quasi 600 milioni di euro destinato al rinnovo del parco mezzi, in linea con il principio della neutralità tecnologica. In attesa del prossimo confronto con il ministro – conclude Uggè – riteniamo che quanto ottenuto finora dimostri la bontà del percorso avviato. Ora serve continuità per dare piena attuazione alle intese e costruire un futuro più sicuro, efficiente e sostenibile per l’autotrasporto italiano”.

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Per Trasportounito invece, “le disposizioni normative relative anche ai tempi di pagamento e all’indennizzo per l’attesa al carico e allo scarico dei mezzi, nonostante siano sino ad oggi rimaste inapplicate, con le nuove versioni della legge 127/2010 (che non tengono conto delle proposte che abbiamo avanzato) continueranno a non essere applicate”. Per questa sigla, nulla di nuovo sotto il sole anche per quanto concerne i tempi di pagamento dei servizi di autotrasporto: “Avevamo chiesto di diminuirli a 30 giorni anziché 60, attivando un sistema automatico relativamente ai controlli; e invece viene introdotto un ulteriore elemento burocratico per mascherare la volontà di perpetuare l’attuale distorsione del mercato a danno del soggetto più debole: viene incaricata l’Antitrust di verificare e sanzionare ricevendo segnalazione dall’impresa di autotrasporto, che ovviamente in attesa del giudizio dell’Antitrust perderà soldi e lavoro. Ancor peggiore – aggiungono da Trasportounito – è l’effetto della disposizione che prevede l’indennizzo per l’attesa al carico ed allo scarico dei mezzi di trasporto. Oltre alla riduzione della franchigia di base pari a 1,5 ore e all’aumento del valore orario pari a 100 euro per il 2025, si conferma la totale assenza di adeguati meccanismi di controllo. Nel corso degli incontri al ministero avevamo chiesto altri tipi di intervento normativo puntualmente e totalmente ignorati dalle istituzioni, come ad esempio le tariffe dei servizi, la migliore regolamentazione delle sub-vezioni oltre all’agevolazione in caso di ingiunzione del pagamento”.

“In parallelo con le normative del mercato per le quali esistono i titoli ma non funzionano da decenni – dichiara Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito – avevamo chiesto misure per migliorare le condizioni abilitative dei conducenti, migliori criteri per il codice della strada e interventi seri sulla sicurezza stradale fra infrastrutture, aree di sosta e fissaggio del carico. Risposta? Il nulla”.



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