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COLDIRETTI PUGLIA, SLITTA AL 16 GIUGNO PRESENTAZIONE DOMANDA PAC


FONDI UE: COLDIRETTI PUGLIA, SLITTA AL 16 GIUGNO PRESENTAZIONE DOMANDA PAC; BENE SEMPLIFICAZIONE ORA MENO BUROCRAZIA

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Slitta al 16 giugno la presentazione della domanda Pac per il 2025, strumento che diviene una boccata d’ossigeno per gli agricoltori che stanno facendo i conti con la siccità, l’aumento dei costi di produzione e lo scenario geopolitico che mettono a repentaglio la tenuta stessa delle aziende agricole. A darne notizia è Coldiretti Puglia, in riferimento al decreto del ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare che ha prorogato il termine per la presentazione della domanda unica per l’aiuto e per il pagamento per gli interventi a superficie e a capo dello sviluppo rurale. Il provvedimento precisa che il ministero ha ritenuto di poter accogliere l’invito della Commissione politiche agricole della Conferenza delle Regioni e Province autonome di prorogare la scadenza del termine inizialmente fissato al 15 maggio e poiché il 15 giugno è un giorno festivo l’adempimento slitta al 16. Contestualmente vanno al 16 giugno anche le richieste di adesione al sistema di certificazione per la Produzione integrata.

Intanto, Coldiretti accoglie con favore le proposte di semplificazione della Commissione che si inseriscono in un percorso già avviato lo scorso anno e che comprende diversi interventi riguardanti la condizionalità, forme semplificate di supporto agli investimenti per i piccoli agricoltori, maggiore possibilità di utilizzo dei costi standard, ma anche semplificazioni rispetto alla procedura di modifica dei Piani strategici nazionali e l’eliminazione anche degli ultimi legami tra gli aiuti della Pac e il Green Deal. Coldiretti non condivide però l’uso delle risorse della Pac per i nuovi strumenti sulla crisi nell’ambito dei pagamenti diretti e dello sviluppo rurale: fondamentale avere fondi per le crisi, ma trattandosi di un interesse più generale, il finanziamento dovrebbe essere effettuato con disponibilità non sottratte agli agricoltori.

Oggi più che mai, l’agricoltura europea è una leva geopolitica fondamentale – afferma Coldiretti –  poiché da essa dipende la capacità dell’Unione di avere il pieno controllo sul proprio futuro in un momento in cui gli Stati Uniti investiranno nel settore 1.400 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni e la Cina ha aumentato la capacità di produzione non solo interna ma anche di acquisto di cereali e prodotti in altre parti del mondo. Garantire la semplificazione, oltre che la disponibilità di adeguate risorse, diventa un fatto strategico di vitale importanza per il futuro dell’Unione.

Il percorso di semplificazione per chi vive di agricoltura andrà ulteriormente rafforzato, Coldiretti chiede coraggio per garantire la produzione agricola europea. Le misure annunciate dalla Commissione rappresentano un primo passo importante per abbattere una burocrazia che, a partire dagli ecoschemi, si è tradotta in questi anni in una normatività esasperata e spesso incomprensibile che, come abbiamo denunciato a più riprese, ha finito per frenare i nuovi insediamenti e vessato le aziende con un costo pesantissimo.

La proposta di semplificazione, che dovrà ora essere valutata anche dal Parlamento Europeo, precede infatti importanti discussioni riguardanti, oltre alla presentazione del prossimo Quadro Finanziario Pluriennale, anche la proposta sulla Politica agricola post 2027, entrambe programmate per il mese di luglio. Una scelta che – sostiene Coldiretti – deve essere rivista posticipando la presentazione della proposta sulla Pac post 2027, soprattutto rispetto a quella del prossimo Quadro finanziario pluriennale che, inevitabilmente, ne influenzerà la struttura e gli obiettivi.

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In tal senso, Coldiretti ribadisce il no all’ipotesi di un fondo unico, con la Pac che deve mantenere la propria autonomia di bilancio con risorse certe, così come richiesto anche dal Parlamento Europeo la scorsa settimana, con capitoli di spesa distinti ma sinergici tra loro a favore dell’agricoltura. Coldiretti ha evidenziato sin da subito la necessità che le risorse previste nelle nuove politiche di coesione siano destinate espressamente a interventi strutturali volti ad aumentare la raccolta e la disponibilità di acqua per l’agricoltura. La Pac, in quanto politica economica, deve mantenere il suo ruolo di supporto a tutte le imprese agricole, senza creare competizione tra agricoltori nei diversi Stati membri ed avendo sempre come priorità la preservazione del mercato interno. Inoltre, sarà fondamentale che la Politica agricola mantenga invariata l’attuale struttura con i pagamenti diretti che non devono essere ridotti e tornare ad essere esclusivamente strumenti di sostegno al reddito destinati ai veri agricoltori, con gli impegni ambientali trasferiti ad altri strumenti con risorse diverse e un sostegno accoppiato forte ai settori strategici come la zootecnia.

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