Dal Piemonte al mondo: strategie concrete per affrontare la nuova geografia economica globale
Professore, si potrebbe partire con una riflessione generale sul clima economico internazionale. In che contesto ci troviamo oggi, alla luce, in particolare, delle tensioni legate ai dazi statunitensi?
“Il clima economico internazionale è indubbiamente complesso. Con l’inizio del secondo mandato di Donald Trump, abbiamo visto emergere un nuovo ordine commerciale a livello globale, in cui i dazi stanno modificando in profondità gli equilibri internazionali. Anche se non è ancora chiaro come evolveranno queste dinamiche, è evidente che si sta andando verso una maggiore attenzione agli accordi bilaterali nonché ad una riorganizzazione delle catene di fornitura. Tuttavia, paradossalmente, nonostante le tensioni, abbiamo registrato una spinta ancora più forte verso la cooperazione economica. Le missioni commerciali che abbiamo recentemente organizzato negli Stati Uniti ce lo hanno dimostrato molto chiaramente”, ha dichiarato Peirone.
Come stanno affrontando la situazione le imprese italiane e in particolare quelle piemontesi?
“Le imprese italiane stanno dimostrando grande resilienza. Nonostante le incertezze e la minaccia di nuovi dazi, si muovono con determinazione. Anzi, abbiamo riscontrato un grande entusiasmo e una forte volontà di stringere nuove collaborazioni da parte dei nostri interlocutori internazionali. In particolare, negli Stati Uniti, dove ci saremmo aspettati più prudenza, abbiamo trovato disponibilità a investire e collaborare, per esempio, per quanto riguarda la riorganizzazione della supply chain. Anche in Medio Oriente abbiamo visto un dinamismo significativo: le aziende turche in particolare stanno investendo sempre più in settori high-tech, come l’aerospazio e la difesa, dove il Piemonte ha molto da offrire”.
Secondo lei qual è la posizione del Governo italiano rispetto a questi nuovi scenari? Ritiene che le politiche commerciali siano adeguate?
“Dal nostro punto di vista, la posizione del Governo italiano è tendenzialmente positiva. C’è una linea collaborativa che si traduce in un supporto concreto all’export e all’attrazione degli investimenti. Anche sul fronte dei dazi, la posizione del ministro Urso in Parlamento è stata rassicurante: al momento, l’impatto sulle esportazioni piemontesi è contenuto. E la minaccia di ulteriori misure restrittive è stata congelata. Le trattative in corso fanno pensare che, almeno nel breve periodo, si possano evitare conseguenze gravi per l’economia italiana. A questo proposito, va anche riconosciuto il ruolo positivo che la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto in occasione del vertice che si è tenuto a Roma con il Vicepresidente degli USA J.D.Vance e la Presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen: un’iniziativa che va nella direzione di rafforzare il dialogo tra Europa e Stati Uniti nonché di tutelare gli interessi strategici delle imprese italiane”.
Guardando più al contesto dove lei opera, come si sta muovendo il Piemonte al fine di cogliere nuove opportunità e affrontare nel migliore dei modi le sfide?
“Il Piemonte è una regione con caratteristiche uniche: una base industriale molto diversificata e una forte vocazione all’internazionalizzazione. Siamo tra le poche regioni italiane a poter contare su filiere che vanno dal lusso all’agroalimentare, dall’automotive all’aerospazio. Come Ceipiemonte, lavoriamo ogni anno con migliaia di PMI, gestendo fondi europei su otto filiere strategiche, con l’obiettivo di facilitare sia l’export che l’attrazione di investimenti“.
“In Piemonte esistono strumenti specifici, come il contratto di insediamento, pensato per progetti produttivi di media e grande scala. È uno strumento stabile, semplice e chiaro, che rappresenta un forte vantaggio competitivo, soprattutto per chi cerca una soluzione affidabile in tempi rapidi. In più, offriamo un supporto integrato: un unico interlocutore per accompagnare l’investitore dall’inizio alla fine, semplificando l’accesso agli incentivi disponibili. Stiamo inoltre potenziando la nostra divisione di market intelligence, che ci consente di fare analisi approfondite prima di approcciare un mercato. È uno dei pilastri del nostro nuovo piano strategico triennale, che chiamiamo ‘i tre più’: diversificazione dei mercati, costruzione di reti proprie e rafforzamento dei contatti diretti nei Paesi target”.
Quali sono le priorità strategiche di Ceipiemonte per il prossimo futuro? Quali appuntamenti e iniziative possiamo aspettarci a sostegno dell’attrazione di investimenti in Piemonte?
“Ceipiemonte ha appena approvato il nuovo Piano Industriale 2025-2027, un passaggio fondamentale per consolidare il nostro ruolo nel supporto alle imprese e all’attrazione di investimenti. Il 2024 è stato un anno molto positivo: abbiamo chiuso il bilancio in utile, registrato oltre 340 attività promozionali – il 13% in più rispetto all’anno precedente – e coinvolto più di 5.500 imprese. Anche l’attività di attrazione investimenti ha dato risultati concreti, con oltre 440 progetti intercettati e 20 investitori che hanno già avviato iniziative sul territorio. La formazione ha visto una crescita importante, con 106 percorsi erogati e quasi 800 partecipanti. Il Piano si articola su quattro direttrici strategiche: creare più opportunità per le imprese, portare più mondo in Piemonte, operare con più flessibilità e innovazione, e garantire più valutazione dell’impatto. Vogliamo attrarre buyer, investitori e talenti, potenziando l’uso delle tecnologie e dell’intelligenza artificiale, e migliorando il monitoraggio dei risultati“.
“Il Piano Industriale parte dunque dai risultati concreti ottenuti con il precedente Piano, che non solo ha raggiunto, ma ha superato gli obiettivi prefissati. Ora puntiamo a consolidare questi risultati rafforzando e ampliando la presenza del Piemonte sui mercati internazionali, con una crescente attenzione alla diversificazione geografica e settoriale, anche attraverso l’utilizzo di strumenti e analisi di market intelligence, utili ad intercettare nuove opportunità di business e a individuare mercati strategici su cui puntare”.
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