La crisi in Friuli Venezia Giulia allarma il mondo economico.
La crisi politica all’interno della maggioranza del centrodestra in Fvg mette in allarme anche il mondo economico, che oggi ha fatto sentire la sua voce richiamando alla stabilità in un momento non facile per le imprese.
“Siamo molto preoccupati per quanto sta accadendo a livello politico in Regione. In un momento di congiuntura internazionale non poco complessa e con le imprese che faticano a contenere gli effetti della diminuzione del potere di acquisto delle famiglie, crediamo che non sia il momento di mettere in crisi una stabilità istituzionale che negli ultimi ha fatto il bene della comunità e dell’economia” ha detto il vicepresidente nazionale e presidente provinciale di Udine di Confcommercio Giovanni Da Pozzo.
“In anni in cui i settori del terziario, tra Covid e inflazione, hanno avuto bisogno del sostegno pubblico, in Friuli Venezia Giulia è stato determinante il lavoro dell’assessorato alle Attività produttive e Turismo. Auspichiamo, per il bene delle piccole e medie imprese, che le fibrillazioni possano rientrare al più presto“.
Le parole di Confindustria.
Un appello simile arriva anche dal presidente di Confindustria Udine, Luigino Pozzo. “Alla luce delle recenti dinamiche politiche in regione si ritiene opportuno sottolineare l’importanza della continuità amministrativa per garantire stabilità al territorio e alle sue imprese”.
“Il governo di Massimiliano Fedriga ha garantito, in questi anni, una gestione solida, efficiente e orientata allo sviluppo del Friuli Venezia Giulia in un contesto politico stabile, che ha consentito l’attuazione di politiche economiche ed industriali mirate. I risultati sono tangibili: crescita economica, attrattività imprenditoriale, capacità di gestione delle emergenze e una visione strategica per il futuro del territorio. In un quadro nazionale e internazionale caratterizzato da forte incertezza, l’affidabilità delle istituzioni regionali ha rappresentato un punto di riferimento per cittadini, imprese e investitori”.
“Il tessuto economico regionale — in particolare nei settori della manifattura, dell’export e dei servizi avanzati — richiede oggi più che mai un’amministrazione efficiente e operativa. Le sfide legate alla transizione tecnologica, alla competitività globale e alla stabilità geopolitica impongono risposte rapide e coerenti da parte del governo regionale. Per queste ragioni, appare essenziale che l’attività dell’amministrazione regionale possa proseguire senza interruzioni, nel rispetto dei ruoli istituzionali e delle responsabilità di ciascun attore politico. La priorità deve restare la tutela dell’interesse generale della regione, della sua economia e della sua coesione sociale. Si auspica, pertanto, una pronta ricomposizione del quadro politico e una ripresa piena e ordinata dell’azione di governo”.
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