«La crescita del tasso di occupazione è certamente un segnale positivo che indica una ripresa in corso. Tuttavia, dobbiamo porre grande attenzione alla qualità reale del lavoro e al potere d’acquisto dei salari, affinché questa ripresa si traduca effettivamente in benessere diffuso», afferma Vincenzo Caridi, capo dipartimento del Ministero del Lavoro, intervenuto al Net Forum 2025 a Capri. L’evento di richiamo per tutti gli stakeholder delle politiche attive del lavoro e dell’apprendimento, quest’anno, ha affrontato il tema del rapporto tra intelligenza artificiale e sviluppo umano. Una tre giorni, che si è conclusa sabato 17 maggio, di laboratori, tavole rotonde e sessioni creative per delineare soluzioni concrete a supporto delle politiche attive, della formazione continua e del riconoscimento delle competenze.
Domanda. Dottor Caridi, i numeri dicono che l’occupazione cresce, ma permane un diffuso disagio tra i lavoratori. Qual è la sua visione?
Risposta. È vero che l’occupazione ha raggiunto livelli molto importanti. Dal 2021 al 2024 gli occupati sono aumentati del 9,2%, oltre 24 milioni di unità, secondo dati Istat. Tuttavia, occorre analizzare attentamente il valore reale del lavoro. L’inflazione degli ultimi anni ha inevitabilmente impattato sul potere d’acquisto dei lavoratori, nonostante l’aumento nominale degli stipendi. Pertanto, occorre intervenire con equilibrio, affrontando anche sfide fiscali come il fiscal drag per garantire equità contributiva.
D. Ha parlato anche di politiche attive del lavoro: come devono cambiare?
R. Serve un approccio innovativo, concreto e vicino ai bisogni reali di imprese e lavoratori. Come ministero del Lavoro stiamo investendo in strumenti efficaci come il fascicolo elettronico sociale e lavorativo, una piattaforma digitale nazionale dove raccogliere competenze, esperienze e bisogni formativi e il Sistema informativo inclusione sociale e lavorativa (SIISL), la prima piattaforma pubblica nazionale di incrocio domanda e offerta di lavoro che mette in connessione le competenze delle persone con le reali esigenze delle imprese. Altrettanto cruciali sono i percorsi di formazione breve, modulare e certificata che consentano ai lavoratori di acquisire rapidamente competenze spendibili nel mercato del lavoro.
D. Come immagina la governance di queste politiche?
R. Oggi esiste finalmente un Osservatorio nazionale, seppure in modalità beta e un coordinamento integrato delle politiche attive del lavoro, tra le istituzioni pubbliche nazionali e regionali. Questa governance unitaria, digitale e agile rappresenta un importante passo avanti per superare inefficienze e frammentazioni. Un sistema coordinato e centralizzato garantirà servizi di migliore qualità ai cittadini e risposte più rapide alle esigenze delle imprese. Questa è la strada giusta per superare il mismatch occupazionale e aumentare la produttività.
D. C’è quindi ottimismo sulla capacità di cambiamento?
R. Certamente. Abbiamo le risorse, grazie al Pnrr e ai fondi europei, e oggi anche gli strumenti per realizzare queste trasformazioni. È fondamentale, però, che si passi rapidamente dalle intenzioni ai fatti concreti, per garantire una crescita economica stabile, equa e sostenibile. Negli ultimi anni, abbiamo lavorato intensamente alla semplificazione delle procedure amministrative e all’implementazione di nuove tecnologie digitali nei servizi al cittadino, creando piattaforme e sistemi innovativi. Abbiamo avviato con successo il progetto del fascicolo elettronico unico e recentemente lanciato l’Osservatorio sull’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro, che ci consentirà di anticipare e gestire i cambiamenti tecnologici in modo efficace e inclusivo. Tutti questi interventi confermano che l’Italia ha tutte le potenzialità per compiere il salto di qualità necessario. Il mio impegno personale e quello del Ministero è proprio nel garantire che queste potenzialità si trasformino in risultati concreti per cittadini e imprese. (riproduzione riservata)
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link