Milano ha sempre più un’anima green, con una svolta significativa nella gestione del verde urbano. Tra qualche mese, nel corso del 2025, la città raddoppierà in modo sostenibile le aree dedicate ai prati a sfalcio ridotto, passando da 54 a 111 zone.
In totale, saranno coinvolti oltre 1,8 milioni di metri quadrati, distribuiti su tutte le municipalità cittadine.
Questo metodo di gestione del verde cittadino è già stato sperimentato nel 2024. Un prato a sfalcio ridotto è un’area verde che prevede una minore frequenza di taglio dell’erba. Il risultato finale si ottiene lasciando che la vegetazione cresca in modo naturale. Questo approccio consente a piante e fiori di completare il loro ciclo vegetativo, favorendo fioriture e la produzione di semi.
Come saranno le nuove aree verdi
I nuovi prati di Milano sono parte integrante di un piano di ulteriore rilancio del verde pubblico che mira a promuovere la cosiddetta “biodiversità urbana“, ovvero aree verdi di varia natura adatta ai diversi contesti territoriali.
Il Comune ha confermato l’espansione del progetto dei prati a sfalcio ridotto a seguito dei risultati positivi rilevati nel corso del primo anno di sperimentazione.
I benefici riscontrati
I benefici del nuovo modello di gestione del verde sono stati confermati con un monitoraggio curato da 3Bee, azienda specializzata in tecnologie per la biodiversità, e dall’Università degli Studi di Milano-Bicocca.
I dati raccolti indicano un aumento del 30% degli insetti impollinatori nelle aree gestite con sfalcio ridotto rispetto a quelle con tagli frequenti. In alcuni contesti con varietà floreale più elevata, l’incremento ha raggiunto anche picchi del 60%. Ma oltre al miglioramento della biodiversità, sono stati rilevati numerosi vantaggi ambientali.
L’erba più alta protegge il suolo dall’erosione e favorisce un migliore drenaggio delle acque, contribuendo alla resistenza contro fenomeni di allagamento. Questo tipo di copertura vegetale aiuta inoltre a contrastare il caldo nei mesi più torridi, grazie all’ombreggiamento e alla maggiore umidità trattenuta dal suolo.
Dal punto di vista delle emissioni, la minore frequenza di utilizzo dei macchinari per il taglio consente una riduzione di CO₂. Allo stesso tempo, le superfici verdi più estese e meno disturbate migliorano l’’assorbimento degli inquinanti atmosferici, con effetti positivi anche sulla qualità dell’aria cittadina.
Dove sono aumentati i prati fioriti
Parallelamente all’estensione delle aree a sfalcio ridotto, Milano ha incrementato anche il numero dei prati fioriti, che nel corso dell’anno supereranno le 60 unità. Questi spazi sono stati selezionati in base a criteri ambientali e sociali, considerando sia le esigenze di fruizione pubblica che la necessità di tutelare l’habitat naturale.
Tra le zone interessate figurano il Parco Lambro, il Parco delle Cave e il Parco Monte Stella, tre grandi aree verdi già frequentate dai cittadini. Questi prati saranno arricchiti con specie floreali come papaveri, fiordalisi, calendule e campanule, fondamentali per attirare e nutrire gli insetti impollinatori.
L’ampliamento dei prati fioriti mira anche a creare connessioni ecologiche tra diverse aree verdi della città, con l’obiettivo di costruire una rete diffusa di piccoli ecosistemi. Questa rete favorisce lo spostamento delle specie e aumenta la qualità complessiva dell’ambiente urbano.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link