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“Verificheremo investimenti. Italia hub elettrodomestici”


COMUNANZA (Ascoli)

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“Oggi (ieri, ndr) è una giornata di festa. Si celebra un traguardo che sembrava irraggiungibile. Sembrava impossibile salvare Comunanza, invece ci siamo riusciti”. Lo ha detto il ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, visitando ieri pomeriggio lo stabilimento Beko di Comunanza, nell’Ascolano, accompagnato dal presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, e dai vertici aziendali. La visita cade a un mese dalla firma dell’accordo quadro Beko al Mimit, nella capitale, che ha permesso di scongiurare la chiusura dello stabilimento nel Piceno – peraltro in una zona duramente colpita dal terremoto del 2016 – e di salvare posti di lavoro in Italia e nelle Marche dopo una lunga trattativa con la multinazionale turco-americana (gruppo Arcelik e Whirlpool), che a novembre dell’anno scorso aveva annunciato un pesante piano di tagli per l’Italia.

“Oggi festeggio vent’anni di lavoro in questa azienda e volevo ringraziarla per ciò che il governo ha fatto per noi”, le parole al ministro di un operaio Beko, Raffaele, durante la visita. Nei siti marchigiani restano circa 270 esuberi – considerando gli stabilimenti di Comunanza e di Melano e il centro di ricerca di Fabriano –, che tuttavia saranno gestiti con uscite volontarie e incentivate. Un incontro importante, ieri, che ha permesso al ministro di riepilogare i risultati ottenuti da novembre. Urso ha effettuato una visita nello stabilimento, salutando gli operai che erano al lavoro e dialogando di nuovo con i rappresentanti sindacali.

“Quello che abbiamo fatto, lo abbiamo fatto tutti insieme – ha detto –. I lavoratori non hanno mai mollato e ci hanno trasmesso tutta la loro determinazione nel percorso che abbiamo compiuto da novembre fino a oggi. Noi puntiamo sempre a chiudere accordi e così è stato anche per la vertenza relativa alla Beko, per la quale è previsto anche un piano di rilancio. Nessuno ha mai mollato nemmeno di un millimetro ed è stato raggiunto un risultato straordinario”.

“Non ci saranno licenziamenti – ha poi assicurato ancora il ministro – e per quanto riguarda gli esuberi, si tratterà solo ed esclusivamente di us[/EMPTYTAG]cite volontarie, che prevedono anche importanti incentivi. Siamo riusciti a mantenere tutti gli stabilimenti in Italia: sembrava impossibile, ma alla fine ce l’abbiamo fatta. Ora il nostro impegno proseguirà quotidianamente per monitorare gli investimenti di Beko, rimuovere eventuali ostacoli e garantire un futuro a questi stabilimenti”.

Presenti alla visita anche la sottosegretaria al Mimit Fausta Bergamotto, la sottosegretaria al Mef Lucia Albano, il commissario alla ricostruzione Guido Castelli, gli assessori regionali Andrea Maria Antonini e Stefano Aguzzi, il sindaco di Comunanza, Domenico Sacconi, quello di Ascoli, Marco Fioravanti, e i vertici della multinazionale turco-americana. Per quanto riguarda lo stabilimento di Comunanza, all’esito della trattativa si è passati dalla prospettiva di chiusura completa del sito a un taglio di ottanta dipendenti su 330, attraverso un piano di uscite volontarie e incentivate fino al 2027. Confermati gli investimenti per 15 milioni di euro e la produzione di una nuova lavasciuga di alta gamma. Più in generale, Urso ha poi sottolineato l’esigenza di “agire in Europa per tutelare la produzione comunitaria, preservando chi, come noi, rispetta regole ambientali e sociali rigorose”. “Chiediamo parità di condizioni per chi produce in Europa rispetto a chi, fuori dal continente, non rispetta alcuna norma – ha detto –. Siamo convinti, e Beko l’ha capito, che l’Italia possa diventare la piattaforma produttiva dell’elettrodomestico in Europa. Mentre altrove si chiude, qui si investe”.

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