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“Il Governo valorizza il settore e le produzioni”


Lisei, Bologna si conferma al centro della food valley. Serve fare di più?

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“Bologna ha una funzione strategica – risponde il senatore Marco Lisei (Fratelli d’Italia), presente ad Agrofutura –. Grazie a centri di formazione di eccellenza come ALMA, Casa Artusi e Chef to Chef, attrae giovani e professionisti da tutto il mondo, rafforzando il settore. Le infrastrutture potrebbero essere sviluppate con nuovi spazi dedicati alle startup agrotech e potenziamenti dei collegamenti intermodali con gli altri distretti. Bologna deve puntare di più sull’agricoltura e promuoverla”.

Le eccellenze emiliano-romagnole come vengono promosse e tutelate dal Governo?

“Il governo Meloni ha puntato più di ogni altro sul settore, le eccellenze emiliano-romagnole trovano oggi tutela e promozione anche a livello nazionale grazie al decreto ‘Agricoltura’ di maggio 2024, che introduce semplificazioni nei controlli qualitativi e strumenti di supporto alle filiere Dop e Igp. Il Governo ha lanciato campagne itineranti in collaborazione con il MIPAAF e il MiC, dedicando spazi riservati ai consorzi regionali nelle principali piazze, e si è fatto portavoce in sede europea per difendere il Made in Italy da dazi e pratiche di contraffazione, inserendo le produzioni emiliano-romagnole nel nuovo Quadro Strategico PAC 2023–27”.

A livello locale, la politica può fare di più?

“La Regione nell’ambito del PSR 2023–27 e dei bandi dedicati all’innovazione rurale, ma non solo, può fare di più per valorizzare il tessuto agricolo. Semplificare le procedure per l’accesso ai contributi – riducendo tempi di valutazione e oneri burocratici – renderebbe più rapido l’utilizzo delle risorse. Allo stesso tempo, l’incremento dei Digital Innovation Hub, in collaborazione con le università e i distretti, creerebbe poli di sperimentazione per tecnologie di precision farming, agrivoltaico e sensoristica IoT. Sul fronte dell’internazionalizzazione, un piano regionale mirato, con co-finanziamenti per la partecipazione delle aziende agricole a fiere estere e incoming di buyer internazionali, potrebbe aumentare significativamente la visibilità e il fatturato del comparto. Infine, potenziare la formazione tecnica e manageriale con corsi ITS e IFTS in ambito agritech contribuirebbe a formare le figure chiave per guidare le imprese verso una transizione sostenibile e digitale”.

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E sull’innovazione?

“L’impegno del Governo sul fronte dell’agricoltura 4.0 si concretizza in diverse misure: dalla Legge di Bilancio 2025, che destina 37,3 milioni di euro a programmi di sviluppo rurale, digitalizzazione e zootecnia, al credito d’imposta per l’acquisto di macchine agricole innovative, rifinanziato con oltre 400 milioni per il 2025. La transizione 5.0, con un plafond complessivo per il 2025 di 2,2 miliardi di euro, incentiva ulteriori investimenti in beni strumentali hi-tech. Iniziative che mirano a innovare le aziende agricole italiane, migliorando la produttività, riducendo l’impatto ambientale e rafforzando la capacità di risposta alle sfide climatiche e di mercato”.



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