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AUTOTRASPORTO – Il Presidente Genedani: “Bene la bozza del Decreto legge infrastrutture con le norme per l’autotrasporto”


“È positivo che nella bozza del decreto legge ‘infrastrutture’ siano contenute le norme che chiediamo da tempo al Ministro dei Trasporti sul Tavolo delle regole, per risolvere le spinose questioni riguardanti i tempi di attesa al carico e scarico e il rispetto dei termini di pagamento per i servizi svolti.”

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Questo il commento del Presidente di Confartigianato Trasporti Amedeo Genedani, dopo aver visionato la bozza dello schema di decreto-legge infrastrutture approvato dal DAGL (Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi), che adesso dovrà essere emanato dal Consiglio dei Ministri.

“Ci auguriamo – continua Genedani – che il Governo emani velocemente il provvedimento ufficiale per dare risposte concrete alla categoria, come promesso nel corso degli ultimi incontri ministeriali. Nella vertenza in atto, nonostante le difficoltà, abbiamo sempre auspicato che, attraverso il dialogo, il Ministero dei Trasporti affrontasse le criticità che soffrono migliaia di imprese di autotrasporto”.

APPROFONDIMENTO

TEMPI DI ATTESA

100 euro per ogni ora di attesa oltre i 90 di franchigia. Si tratta di una delle principali novità presenti nella bozza del Decreto Infrastrutture predisposta dal ministero dei Trasporti e già sottoposta al vaglio del dipartimento di supporto della Presidente del Consiglio nella stesura degli atti normativi.

La bozza di decreto contiene più aspetti di interesse per l’autotrasporto. Di importanza particolare è la parte inerente i tempi di attesa al carico e allo scarico, è stata ridotta la franchigia dalle attuali due ore a novanta minuti. Si rende obbligatorio che committente e destinatario della merce forniscano al vettore indicazioni su luogo e ora per le operazioni di carico e scarico e sulle modalità per accedere a tale luogo, ma se tali indicazioni non vengono fornite il trasportatore può dimostrare l’orario di arrivo al carico, vale a dire il momento da cui scatta l’inizio della franchigia, tramite i dati del proprio sistema satellitare di geolocalizzazione del veicolo oppure con quelle del tachigrafo intelligente di seconda generazione.

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Altro aspetto importante riguarda la rivalutazione dei 100 euro orari di indennizzo. Nel decreto è stabilito che tale importo vale per il 2025, per gli anni successivi sarà rivalutato in modo automatico ogni anno facendo riferimento all’indice Istat dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati.

Infine l’indennizzo va richiesto entro un anno dalla maturazione, successivamente il diritto sarà prescritto anche se si potrà sempre presentare domanda di ingiunzione. Il diritto a ottenere l’indennizzo è garantito anche se il tempo delle attese sia superiore ai tempi di esecuzione materiale delle operazioni di carico e scarico indicati nel contratto di trasporto.

In tema di operazioni di carico e scarico, le stesse possono essere svolte anche in assenza dell’autista, ma considerate le responsabilità che sul conducente ricadono e le relative sanzioni che eventualmente rischia, il conducente può richiedere di visionare la regolarità di tutte le operazioni e in particolare della sistemazione della merce sui veicoli.

TEMPI DI PAGAMENTO: ALLE SANZIONI PROVVEDE L’ANTITRUST

La bozza del decreto stabilisce che il termine di pagamento delle fatture relative a contratti di trasporto non può superare i 60 giorni che decorrono dalla data di emissioni della fattura. Superati i 60 giorni scattano prima gli interessi di mora e se si superano i 90 giorni, anche delle sanzioni pecuniarie pari al 10% dell’importo e comunque non inferiori a 1.000 euro. A questo si aggiungerà le sanzioni emesse dall’Autorità garante della concorrenza, sia d’ufficio sia su segnalazione del creditore o del Comitato centrale per l’Albo degli autotrasportatori.

Attualmente le violazioni per il superamento dei tempi di pagamento erano constatata «dalla Guardia di Finanza e dall’Agenzia delle Entrate in occasione dei controlli ordinari e straordinari effettuati presso le imprese». Anche se poi il ministero delle Infrastrutture ha chiarito come, su segnalazione di Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza, a comminare le sanzioni amministrative dovessero essere gli uffici della motorizzazione civile competenti per territorio.



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