Microcredito

per le aziende

 

20 miliardi di euro alle imprese del veneto per investimenti, innovazione e credito


COMUNICATO STAMPA

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

NUOVO ACCORDO TRA CONFINDUSTRIA E INTESA SANPAOLO: 20 MILIARDI DI EURO ALLE IMPRESE DEL VENETO PER INVESTIMENTI, INNOVAZIONE E CREDITO

  • Oggi a Padova l’incontro territoriale per presentare le misure dedicate allo sviluppo delle aziende del Veneto orientale e dell’intera regione in Italia e all’estero.
  • Focus congiunto su investimenti, filiere strategiche ad alto potenziale e solidità finanziaria: i fattori chiave per la crescita delle imprese.
  • Carron: “Vogliamo creare le condizioni per un rilancio strutturale. Un Veneto sempre più forte e attrattivo significa un’Italia più competitiva in Europa e nel mondo”.
  • Balbo: “Mettiamo a disposizione delle imprese venete 20 miliardi di euro per investimenti nella crescita, nella transizione sostenibile e nell’innovazione, fattori imprescindibili per la competitività”.
  • Nieddu: “Gli investimenti in innovazione e il posizionamento su nuovi mercati restano fondamentali e noi confermiamo il nostro supporto finanziario: nel 2024 nel Nordest abbiamo erogato 4 miliardi di euro a famiglie e imprese”

Padova, Treviso, Venezia, Rovigo – 14 maggio 2025 Si è svolta oggi a Padova la presentazione del nuovo Accordo tra Confindustria e Intesa Sanpaolo per la crescita delle imprese italiane sottoscritto lo scorso gennaio dal Presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, e da Carlo Messina, Consigliere Delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo.

Una collaborazione strategica per sostenere concretamente le imprese grazie al quale la Banca mette a disposizione 200 miliardi di euro fino al 2028, di cui 20 miliardi alle aziende del Veneto, per rilanciare lo sviluppo del sistema produttivo e cogliere le opportunità di Transizione 5.0 e I.A., integrando così le risorse già stanziate dalla Banca per la realizzazione degli obiettivi del PNRR.

Confindustria e la Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, guidata da Stefano Barrese, promuovono un processo di condivisione dell’accordo su tutti i territori, favorendo il più ampio e fattivo coinvolgimento delle PMI associate. Oggi, nella sede padovana di Confindustria Veneto Est, Paola Carron, presidente di Confindustria Veneto Est, Cristina Balbo, direttrice regionale Veneto Ovest e Trentino-Alto Adige di Intesa Sanpaolo, Francesca Nieddu, direttrice regionale Veneto Est e Friuli-Venezia Giulia di Intesa Sanpaolo, e Gianmarco Russo, direttore generale di Confindustria Veneto Est, hanno evidenziato le peculiarità delle nuove misure messe in campo e si sono confrontati sulle strategie di sviluppo e competitività del Veneto orientale e dell’intero territorio regionale.

Sono state presentate misure ad hoc per favorire il supporto a nuovi insediamenti produttivi, all’ampliamento e ammodernamento di quelli esistenti e agli investimenti nel settore energetico, sostenendo così l’attrattività dei territori italiani con posizione strategica per le rotte e gli interscambi internazionali.

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Il protocollo presentato oggi consolida e rinnova la collaborazione tra Intesa Sanpaolo e Confindustria avviata nel 2009 che, grazie a un volume di crediti erogati al sistema produttivo italiano pari a 450 miliardi di euro in quindici anni, ha contribuito ad evolvere il rapporto tra banca e impresa accompagnando i bisogni delle PMI e delle industrie mature anche nelle fasi più complesse. Tale supporto è stato declinato in numerose iniziative congiunte che, anche attraverso le garanzie governative attivate nelle fasi critiche, hanno consentito di sostenere con nuovo credito decine di migliaia di imprese e prevalentemente PMI, struttura portante del Made in Italy nel mondo.

Le novità riguardano:

  • gli investimenti su filiere strategiche e nuovi modelli produttivi evoluti ad alto potenziale, con particolare attenzione ad Aerospazio, Energia/Idrogeno, Robotica, Intelligenza Artificiale e Scienze della Vita
  • l’accelerazione della transizione sostenibile in linea con il Piano Transizione 5.0, dei processi innovativi ad alto contenuto tecnologico e dell’economia circolare verso un bilanciamento energetico ottimale tra fonti energetiche sostenibili
  • l’impatto in ricerca e innovazione, favorendo la nascita e lo sviluppo di startup e PMI ad alto contenuto tecnologico anche attraverso soluzioni finanziarie e servizi dedicati
  • il rafforzamento della governance e della struttura patrimoniale e finanziaria delle imprese, con soluzioni innovative per la diversificazione delle fonti finanziarie e il ribilanciamento dei livelli di debito
  • piano per l’Abitare Sostenibile, per facilitare la mobilità e l’attrazione dei talenti nell’industria italiana.

Cristina Balbo, direttrice regionale Veneto Ovest e Trentino-Alto Adige di Intesa Sanpaolo: “Le imprese del territorio continuano ad investire per poter rimane sul mercato e competere e il nostro ruolo è supportarle in questa direzione. Grazie al rinnovato accordo tra Intesa Sanpaolo e Confindustria che prevede 200 miliardi di euro a livello nazionale, mettiamo a disposizione delle imprese venete 20 miliardi di euro per investimenti nella crescita, nella transizione sostenibile e nell’innovazione”.

Francesca Nieddu, direttrice regionale Veneto Est e Friuli-Venezia Giulia di Intesa Sanpaolo: “Come banca di riferimento per la crescita economica del territorio, abbiamo sviluppato un’ampia gamma di strumenti per supportare le aziende nel processo di crescita e di trasformazione, aprendo nuove rotte internazionali. Soprattutto in questo contesto di incertezza, gli investimenti in innovazione e il posizionamento su nuovi mercati restano fondamentali per mantenere la competitività e noi confermiamo il nostro supporto finanziario: nel 2024 nel Nordest abbiamo erogato 4 miliardi di euro a famiglie e imprese”.

Paola Carron, presidente Confindustria Veneto Est: «La sfida più grande che abbiamo davanti è quella della competitività, che impegna le nostre imprese a uno sforzo straordinario. Serve recuperare fiducia per puntare al rilancio degli investimenti. Per questo è cruciale mettere più risorse su misure semplici, come Industria 4.0, ridurre il prezzo dell’energia e l’attuazione puntuale del PNRR. Con questo accordo, in particolare, vogliamo rafforzare gli strumenti a disposizione delle imprese del Veneto orientale in una fase decisiva, mettendo al centro investimenti, credito e innovazione. Il nostro impegno congiunto punta a valorizzare le potenzialità del territorio, rafforzare le filiere strategiche ad alto valore aggiunto e la struttura finanziaria delle imprese. Insieme a Intesa Sanpaolo e a tutti gli attori economici, vogliamo creare le condizioni per un rilancio strutturale, agganciando l’intero Veneto alle grandi trasformazioni economiche in atto. Un Veneto sempre più forte e attrattivo significa un’Italia più competitiva in Europa e nel mondo”.

In chiusura della conferenza stampa, la presidente di Confindustria Veneto Est, Paola Carron, le direttrici regionali Cristina Balbo e Francesca Nieddu, hanno firmato il nuovo Accordo territoriale tra Intesa Sanpaolo e Confindustria Veneto Est.

Lo scenario macroeconomico. Le leve strategiche per la competitività (a cura Research Department Intesa Sanpaolo)

  • In un contesto di grande incertezza e di continui stop-and-go dei dazi annunciati dal governo statunitense, l’impatto sul sistema manifatturiero italiano potrebbe essere mitigato dal calo del costo dell’energia (il prezzo del petrolio è infatti circa 20 dollari inferiore a quello di metà gennaio) e dalle strategie di diversificazione delle imprese riguardanti i mercati di sbocco dell’export italiano.
  • I rischi che una politica commerciale aggressiva presenta per la stessa economia statunitense, in termini di minor crescita e maggiore inflazione, spingeranno l’Amministrazione a negoziare con molti Paesi. La prospettiva delle elezioni di mid-term rappresenta d’altronde un rischio per il mantenimento della maggioranza repubblicana al congresso USA che si acuirebbe con una cattiva performance dell’economia e dei mercati finanziari. La stessa Europa ha un forte interesse a trovare un accordo e a non reagire con ritorsioni immediate.
  • L’Italia, insieme alla Germania, è l’economia europea più esposta sul mercato USA: gli Stati Uniti assorbono il 10,4% dell’export italiano. Nel Veneto alcune province presentano una maggiore incidenza delle esportazioni dirette negli USA come Venezia (10,1% pari a 617 milioni) e Padova (9,2% pari a 1,2 miliardi di euro), altre come Treviso (8,5% pari a 1,3 miliardi di euro) e Rovigo (4,1% pari a 72 milioni di euro). Gli Stati Uniti sono il terzo sbocco commerciale per Venezia, Padova e Treviso, preceduti da Germania, Francia, solo per Rovigo rappresentano il quinto mercato di sbocco. Alcuni settori in queste province sono però particolarmente esposti: a Padova l’Occhialeria e il Biomedicale esportano 270 milioni di euro negli USA (22,1% dell’export provinciale del settore), seguiti dalle Bevande con 26 milioni di euro, che rappresentano il 15% del totale; a Treviso sono invece le Bevande le più esposte con 310 milioni di euro pari al 27% del totale, insieme agli Articoli sportivi ( 250 milioni di euro pari  a 22,3%) e all’Oreficeria (59 milioni di euro pari a 18,2%); a Venezia la concentrazione delle esportazioni delle Bevande è ancora più elevata con 189,5 milioni di euro pari al 37,3%)  e rilevante è anche l’esposizione nella Meccanica (124,6 milioni di euro pari a 15,5%); a Rovigo le esportazioni dell’Oreficeria si concentrano quasi esclusivamente nel mercato statunitense ed è rilevante anche l’esposizione nel settore del mobile (25,8%).
  • Tra le strategie intraprese per contrastare i dazi, le imprese clienti si stanno indirizzando verso la ricerca di nuovi mercati e l’apertura di filiali (produttive o commerciali) negli USA: è quanto emerge da una survey interna di Intesa Sanpaolo presso la rete degli specialisti che seguono i clienti nei processi di internazionalizzazione.
  • Diversificare export e approvvigionamenti sono le due priorità alla luce dell’evoluzione dello scenario geo-politico, ma sarà importante anche puntare sulla sostenibilità: gli investimenti in fonti di energia rinnovabili (ma anche in certificazioni di qualità e ambientali, brevetti, marchi…) favoriscono un miglior posizionamento competitivo e quindi una marginalità più elevata rispetto a chi non effettua queste scelte strategiche.
  • Anche i processi di innovazione hanno un’importanza cruciale: tra i molteplici obiettivi raggiunti dall’adozione di tecnologie abilitanti in ottica 4.0, spicca l’efficientamento dei processi (sia in termini di monitoraggio, ma anche automazione e aumento della velocità di esecuzione). Possiamo affermare che le imprese del territorio hanno già intrapreso un percorso strutturato di innovazione, investendo sia in tecnologie 4.0 sia in soluzioni orientate alla sostenibilità e alla decarbonizzazione. Questo emerge chiaramente da una nostra recente indagine, condotta su un campione rappresentativo di PMI italiane – con un focus specifico su circa 250 realtà del Triveneto – da cui risulta che circa tre quarti delle imprese locali ha già adottato almeno una tecnologia 4.0. La penetrazione è particolarmente alta tra le aziende di maggiori dimensioni, dove supera il 90%, ma rimane comunque significativa anche tra le imprese più piccole, con una diffusione superiore al 60%. Le tecnologie più diffuse includono la robotica (47%), la gestione e analisi dei dati (44%), seguite da cloud computing, magazzini automatizzati (28%) e soluzioni di cybersecurity (24%). Questi strumenti hanno consentito alle imprese di ottimizzare i propri processi in termini di velocità, controllo, efficienza energetica e reattività.

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Intesa Sanpaolo, con 417 miliardi di euro di impieghi e 1.400 miliardi di euro di attività finanziaria della clientela a fine marzo 2025, è il maggior gruppo bancario in Italia con una significativa presenza internazionale. E’ leader a livello europeo nel wealth management, con un forte orientamento al digitale e al fintech. In ambito ESG, entro il 2025, sono previsti 115 miliardi di euro di erogazioni Impact per la comunità e la transizione verde. Il programma a favore e a supporto delle persone in difficoltà è di 1,5 miliardi di euro (2023-2027). La rete museale della Banca, le Gallerie d’Italia, è sede espositiva del patrimonio artistico di proprietà e di progetti culturali di riconosciuto valore.
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