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Nodo viario di Perugia, pressing delle imprese sulla Regione



Serve il primo stralcio Collestrada-Madonna del Piano

Nodo – Le imprese del territorio tornano a sollecitare la realizzazione del Nodo stradale di Perugia, ritenuto urgente per decongestionare il traffico nella zona di Ponte San Giovanni e sostenere la tenuta economica dell’area. Nell’incontro tenutosi presso la sede della CNA locale, il tema dell’infrastruttura è stato nuovamente posto al centro del confronto tra rappresentanti delle istituzioni, categorie economiche e cittadini.

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L’iniziativa, organizzata dal comitato “Chi salverà Ponte San Giovanni”, ha riunito esponenti politici e amministrativi regionali e comunali, tra cui l’assessore regionale ai trasporti Francesco De Rebotti, il presidente della Provincia Massimiliano Presciutti, l’assessore comunale alla mobilità Pierluigi Vossi e i consiglieri regionali Betti, Melasecche e Pernazza e Romizi

GSecondo i promotori, il tratto compreso tra la E45 e il raccordo Perugia-Bettolle ha superato da tempo la soglia di sostenibilità per volumi di traffico, con effetti evidenti su ambiente e qualità della vita. L’obiettivo principale dell’incontro è stato rilanciare l’urgenza di finanziare almeno il primo stralcio dell’opera, ovvero il collegamento Collestrada-Madonna del Piano, ritenuto essenziale per alleggerire la pressione viaria su Perugia.

Imprenditori locali hanno manifestato preoccupazione per le ricadute sul tessuto produttivo, in assenza di un intervento strutturale. In rappresentanza della CNA, Pasquale Trottolini ha evidenziato la necessità di procedere anche con eventuali tratte parziali, pur mantenendo come obiettivo la realizzazione integrale del Nodo. Il rischio, secondo le imprese, è il progressivo isolamento logistico dell’area e la perdita di competitività del sistema economico regionale.

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Sul piano sanitario, l’intervento del medico del lavoro Giorgio Miscetti ha richiamato l’attenzione sulle conseguenze dell’eccessivo traffico in termini di esposizione a inquinanti atmosferici e rumore, parlando di una condizione che, pur circoscritta, riflette una problematica più ampia a livello nazionale.

Il Comune di Perugia ha segnalato l’intenzione di rivedere gli impatti del progetto esecutivo, già predisposto ma ancora privo di copertura finanziaria. L’assessore Vossi ha inoltre richiamato l’importanza di integrare il progetto stradale con un potenziamento dell’asse ferroviario, specie nella zona di Collestrada.

A conclusione dell’incontro, l’assessore regionale De Rebotti ha sottolineato la mancanza di risorse disponibili e il ruolo determinante del Ministero per lo sblocco dei fondi richiesti dalla presidente della Regione.

“Un’opera strategica non solo per l’Umbria, ma per l’intera Italia di Mezzo”. Questa la posizione espressa dal presidente della Provincia di Perugia Massimiliano Presciutti rispetto al “Nodo di Perugia”, in occasione del convegno di ieri pomeriggio a Ponte San Giovanni dedicato a questo tema. Promosso dal Comitato “Chi salverà Ponte San Giovanni aps”, il convegno aveva lo scopo di evidenziare la grave situazione infrastrutturale che vede protagonista il territorio compreso tra Collestrada, Balanzano, Ponte San Giovanni ed il capoluogo di regione, e “promuovere una ampia convergenza affinché sia finanziato da subito il primo tratto (Collestrada – Madonna del Piano) e condivisa la progettazione del secondo/terzo tratto (Madonna del Piano – Ospedale regionale – Corciano)”. “Una delle prime cose che ho fatto da neo presidente della Provincia – ha riferito Presciutti – è convocare un incontro con i presidenti delle Province confinanti con la nostra: se non ricominciamo seriamente un ragionamento sull’Italia di Mezzo, non faremo niente perché saremmo fagocitati dal nord, locomotiva economica del paese, e dal sud che riceve più aiuti rispetto a noi. Ritengo dunque che occorra riprendere in fretta questo ragionamento, che è di natura squisitamente politica. Cosa è prioritario – si è quindi chiesto Presciutti – il Ponte sullo Stretto (che ha un costo cinque volte superiore a quello del Nodo) o collegare l’Italia di mezzo con nord e sud attraverso il Nodo, e farne una cerniera di questo paese? Credo che con questa impostazione occorra presentarsi tutti insieme al Governo. La Provincia di Perugia – ha quindi precisato – già in passato si è dichiarata favorevole al Nodo senza ambiguità, consapevole che accontentare tutti sia impossibile. Andiamo dal Governo, uniti, a sostenere che l’opera ci interessa e vogliamo realizzarla. Dobbiamo essere in grado di coniugare le esigenze più che legittime di chi vuole conservare il paesaggio e l’ambiente con le istanze di chi in questo territorio ha interessi economici e imprenditoriali. Noi vogliamo l’opera nella sua interezza. Incontriamo il ministro Salvini e il primo ministro Meloni e rivendichiamo con forza questa opera che risulterà strategica, non per Perugia o per l’Umbria, per l’intera Italia di mezzo”.

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