La proprietà Venator ha aperto alla cessione dello stabilimento chimico di Scarlino e ha ammesso che l’attuale criticità è la carenza di liquidità per prolungare gli ammortizzatori sociali, i contratti di solidarietà, che riguardano 203 dipendenti e sono in scadenza a giugno.
È quanto emerso al tavolo sulla vertenza Venator convocato oggi – lunedì 12 maggio – al ministero dell’Industria e del Made in Italy, al quale hanno partecipato i vertici di Venator Materials, società capogruppo proprietaria di Venator Italy, con l’amministratore delegato Bryan Snell. Erano presenti l’assessore regionale Leonardo Marras, il consigliere del presidente Eugenio Giani per le vertenze aziendali, Valerio Fabiani, funzionari regionali, sindaci e deputati del territorio, il presidente della provincia di Grosseto Francesco Limatola, rappresentanti di Confindustria e delle organizzazioni sindacali che seguono la vertenza a livello nazionale, regionale e in azienda.
La sede dello stabilimento Venator al Casone di Scarlino
“L’incontro si è svolto all’insegna della chiarezza, ma ha fatto emergere anche elementi di preoccupazione – dichiara l’assessore regionale all’Economia, Leonardo Marras –. Sicuramente ci è stata data la disponibilità a lavorare per la continuità produttiva, anche attraverso l’ipotesi di cedere il sito ad altri operatori, e comunicato il mandato alla società italiana di ricercare eventuali soggetti interessati, ma le preoccupazioni risiedono dentro le criticità contingenti. Entro fine giugno scadono gli ammortizzatori sociali, ed è necessario un intervento finanziario della capogruppo affinché sia possibile l’estensione del contratto di solidarietà fino alla fine di quest’anno, in modo tale che ci sia il tempo necessario per definire eventuali soluzioni che possano riguardare il destino sia dell’intero gruppo sia del sito italiano. Ci siamo riconvocati tra un mese proprio perché il presidio attraverso il Governo continui e non si perda nemmeno una soluzione che consenta di vedere ripartire la produzione. Ringrazio il Ministero per l’attenzione continua sulla vicenda, seguita tra l’altro sin da subito dall’unita di crisi della Regione”.
“Nell’arco delle successive 48 ore al prossimo incontro programmato al Mimit – precisa il consigliere Fabiani – la Regione Toscana convocherà il tavolo regionale per la proroga del contratto di solidarietà a garanzia dei lavoratori e sulla base degli affidamenti emersi oggi”.
“Venator – dichiara Fabrizio Rossi, deputato grossetano di Fratelli d’Italia, presente al tavolo – è un sito produttivo strategico e chiediamo con forza alla proprietà di assumersi precise responsabilità e di presentare un piano concreto per mettere in campo la proroga dei contratti di solidarietà fino a fine anno. La presenza dei sindaci e delle istituzioni del territorio è stato un segnale importante che rafforza la richiesta collettiva di un impegno serio e tempestivo da parte dell’azienda. Il Ministero ha definito l’incontro proficuo, sottolineando come la situazione societaria di Venator sia in evoluzione e presto verificheremo già a giugno il cammino intrapreso. Al centro del confronto anche le misure di sostegno ai lavoratori: la proroga degli ammortizzatori sociali è considerata essenziale e l’azienda ha espresso disponibilità in tal senso, pur evidenziando di non avere a disposizione della liquidità necessaria per richiedere l’estensione del contratto di solidarietà. La corporate ha confermato l’intenzione di andare avanti con un piano di rifinanziamento della società, anche se in un contesto globale difficile per l’intero comparto chimico, con una riduzione di tutte le produzioni fino al 60% in tutti gli stabilimenti Venator. Si è discusso anche della possibilità di coinvolgere nuovi soggetti industriali, al fine di garantire continuità degli ammortizzatori sociali e favorire un ritorno alla piena operatività del sito di Scarlino. Il Governo, attraverso il Mimit, sta facendo la sua parte e il 12 giugno verificherà i progressi fatti. Ora tocca all’azienda trasformare le intenzioni in fatti concreti. La difesa del lavoro e delle eccellenze industriali italiane è e resterà una priorità, anche con un nuovo soggetto disposto a rilevare l’azienda”.
“Ancora fumata grigia al ministero del Made in Italy sulla vertenza Venator – dichiara Marco Simiani, deputato grossetano del Partito Democratico –. Serve una soluzione rapida ed efficace per i 200 lavoratori e le loro famiglie ancora bloccati nell’incertezza. I contratti di solidarietà vanno confermati almeno fino al 2026 mentre serve un piano industriale serio, anche valutando nuovi soci visto la disponibilità avanzata dalla società di cedere lo stabilimento di Scarlino, per rilanciare un sito produttivo fondamentale per la provincia di Grosseto”.
“Oggi al ministero delle Imprese e del Made in Italy per affrontare la questione Venator che coinvolge da vicino il territorio e soprattutto centinaia di famiglie – ha dichiarato il sindaco di Follonica, Matteo Buoncristiani – qualche rassicurazione in più è arrivata oggi per i lavoratori, con la garanzia da parte della casa madre di apportare la liquidità necessaria per mantenere la continuità aziendale. A tal proposito la Corporate ha dato mandato al management italiano di trovare le migliori soluzioni industriali, aprendo alla ricerca di nuovi soci attraverso un advisor finanziario. Nel frattempo, inoltre, saranno avviate le trattative con le parti sociali per la proroga dei contratti di solidarietà, per non disperdere le risorse umane che rappresentano ancora il grande capitale aziendale. Questi impegni sono indispensabili per la fase di transizione e sono finalizzati a tenere vive le capacità minime produttive per poter concludere questa fase di reindustrializzazione. Il 12 giugno prossimo ci troveremo di nuovo a Roma per gli ultimi aggiornamenti e per valutare lo stato di avanzamento delle trattative. Grazie al Ministero per l’attenzione e il supporto che ha determinato l’apertura di scenari fino a ieri insperati, con l’auspicio che serva a risolvere definitivamente questa situazione”.
“Quello che ci preme, ora che finalmente la capogruppo Venator ha chiarito la propria disponibilità alla vendita – spiegano Fabrizio Dazzi e Riccardo Tosi di Filctem Cgil – è che si prolunghino i contratti di solidarietà fino a gennaio 2026 per garantire i dipendenti dell’azienda con la copertura economica necessaria e avviare subito la ricerca di un nuovo soggetto industriale del settore con le capacità di investimento che sono fondamentali per garantire la vita della fabbrica e capace di sostenere la competizione internazionale. Oggi è stato decretato quello che la Filctem dice da tempo cioè che in ogni caso Venator non farà parte del futuro della fabbrica di Scarlino“.
“Si lavorerà per prolungare gli ammortizzatori sociali fino al 31 gennaio 2026 e trovare un acquirente per la Venator di Scarlino. È stato un incontro interlocutorio proficuo, come ci auguravamo – commenta Simone Gobbi, segretario generale di Cisl Grosseto – perché la presenza della proprietà inglese della multinazionale ci ha permesso di avere rassicurazioni sui passi da fare nell’immediato futuro per garantire delle prospettive reali sulle possibilità occupazionali e produttive del sito di Scarlino e dettare un’agenda con tempi certi. È stato fissato, infatti, per il 12 giugno prossimo un nuovo incontro che servirà a valutare la reale fattibilità delle ipotesi vagliate oggi”.
“Il contratto di solidarietà dei lavoratori di Venator terminerà a fine giugno – aggiunge Gian Luca Fè, segretario della Femca Cisl Toscana – e l’impegno preso da parte dell’azienda di agire per garantire il prolungamento dei contratti di solidarietà fino alla fine di gennaio 2026 ci fa ben sperare in questo senso”.
“Sono tre le azioni che saranno valutate nelle prossime settimane per dare certezze ai lavoratori – prosegue Gobbi –: per garantire alla Venator Italy la liquidità necessaria a prolungare il contratto di solidarietà, la multinazionale valuterà la possibilità di acquisire i diritti di alcuni prodotti; allo stesso tempo lavoreranno per ridurre il tempo il differimento dei pagamenti all’interno delle aziende della multinazionale e si valuterà la possibilità di incrementare le quote di Co2 aumentando le attuali, che al momento si attestano sulle 30mila”.
“Con queste operazioni, quindi, la Venator Italy dovrebbe disporre della liquidità necessaria per proseguire con il contratto di solidarietà che, al momento, interessa 203 lavoratori. Intanto, la multinazionale ha dato mandato a Venator Italy di individuare un possibile acquirente per il sito di Scarlino e per tutte le attività ad esso collegate. La multinazionale ha ammesso di non poter valorizzare abbastanza il sito di Scarlino, che è l’unico impianto italiano di produzione di ossido di titanio – continua Fè – e quindi la possibilità di individuare un acquirente è quella che può garantire un futuro all’azienda e ai suoi lavoratori, che vivono una situazione di incertezza dal febbraio 2023”.
“Governo, Regione Toscana, Provincia di Grosseto e Comuni del territorio faranno la loro parte – conclude Gobbi – e chiaramente anche noi, come organizzazione sindacale, continueremo a stare al fianco dei lavoratori, di Venator e dell’indotto, che in questo anno e mezzo hanno sofferto pesantemente dello stop alla produzione, e a batterci per i loro diritti e per garantire loro, effettivamente una possibilità di futuro”.
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