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Decreto Infrastrutture, nuove tariffe dei voli e Ponte sullo Stretto in bozza


Sedici articoli, un cantiere aperto su carta: la bozza del decreto Infrastrutture 2025 si muove tra grandi opere e piccoli colpi di scalpello normativo. Dal Ponte sullo Stretto alle tariffe aeree in regime di servizio pubblico, passando per Codice degli appaltiPnrr e concessioni autostradali, il menu del Ministero guidato da Matteo Salvini non ha nulla di leggero. Il testo, ancora in fase embrionale e sotto la lente della Ragioneria generale dello Stato, mostra un’impostazione ambiziosa, ma non definitiva. In attesa di inchiostro ufficiale, vediamo i capitoli principali del provvedimento aggiornati al 12 maggio 2025.

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Ponte sullo Stretto: costi, gare e garanzie

Il nuovo decreto dedica ampio spazio al Ponte sullo Stretto di Messina, opera simbolo del dicastero. La società Stretto di Messina S.p.A., incaricata dei lavori, verrà inserita nell’elenco Anac delle stazioni appaltanti, potendo così gestire direttamente le procedure di gara per appalti e forniture legati al Ponte. Inoltre, i costi dei contratti di realizzazione dell’opera potranno essere adeguati in corso d’opera ma con un tetto massimo del +50%, in linea con i limiti fissati dalla normativa UE.

Un’altra novità riguarda le garanzie finanziarie per le grandi opere (quelle oltre 2 miliardi di euro, dunque anche il Ponte stesso). La bozza prevede di ridurre significativamente il parametro per l’indennizzo in caso di risoluzione: la soglia minima del 20% del valore dell’opera potrà essere abbassata fino al 3%. In pratica, l’onere delle garanzie richieste alle imprese si alleggerisce per questo progetto strategico, una scelta che punta a facilitare l’avvio dei lavori contenendo i costi finanziari a carico del concessionario.

La stretta sui subappalti spiegata punto per punto

Nel capitolo appalti pubblici, il decreto interviene sulla recente stretta al subappalto introdotta dal nuovo Codice dei contratti. La norma voluta a fine 2024 (decreto correttivo) vieta alle imprese appaltatrici di utilizzare, ai fini della propria qualificazione Soa, i lavori eseguiti dai subappaltatori. Secondo il Ministero, si tratta di rimettere i subappaltatori al centro della scena e di porre un freno al vezzo di certe imprese generali di far brillare nel proprio curriculum lavori non propri.

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Tale regola, però, non è piaciuta agli addetti ai lavori delle gare pubbliche. L’Associazione Nazionale Costruttori Edili (Ance) ritiene che non riconoscere agli appaltatori principali le lavorazioni subappaltate, neppure per comprovare esperienza, penalizzi le imprese generali e il loro lavoro di coordinamento, riducendo la partecipazione delle Pmi alle gare.

Nel decreto Infrastrutture 2025 dovrebbe quindi comparire un chiarimento applicativo su questa disciplina, per definirne meglio gli effetti sulle certificazioni Soa e assicurare una transizione ordinata al nuovo regime (ad esempio con linee guida o disposizioni transitorie in fase di prima applicazione).

Le novità sulle opere finanziate dal Pnrr in arrivo

Il provvedimento tocca anche alcune opere finanziate dal Pnrr. In particolare, una misura in bozza riguarda la nuova linea ferroviaria Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria, inserita tra i progetti Pnrr. Si prevede che programmi e progetti di riqualificazione urbana e mitigazione ambientale connessi alla realizzazione del primo lotto di questa linea possano essere finanziati fino al 2% del costo dell’intervento, attingendo alle risorse del quadro economico dell’opera, e comunque per un massimo di 60 milioni di euro. Una piccola quota del budget dell’opera potrà essere destinata a opere complementari sul territorio, senza richiedere fondi aggiuntivi fuori Pnrr.

Concessioni autostradali e pedaggi, come cambia il sistema

Sul fronte delle concessioni autostradali il decreto 2025 mira a rafforzare il ruolo di regolazione tariffaria. Viene potenziata l’Autorità di Regolazione dei Trasporti (Art) nella definizione dei pedaggi: si passerebbe dall’attuale meccanismo in cui il Ministero approva caso per caso le tariffe proposte, a un sistema in cui l’Autorità adotta direttamente il modello tariffario valido per tutte le concessionarie. Il sistema diventa unico, con i pedaggi affidati all’Autorità dei trasporti e un impianto regolatorio che punta a ridurre al minimo i margini di manovra dietro le quinte.

Un’altra novità interessa la gestione delle nuove gare per concessioni in scadenza. Per accelerare i tempi di avvio dei bandi, la bozza consente al Ministero (Mit) di predisporre in modalità “stralcio” l’elenco degli interventi di manutenzione straordinaria da inserire nei capitolati di gara, anche prima che sia presentato il piano economico-finanziario completo.

Questa facoltà, prevista in via transitoria per i tre anni successivi all’entrata in vigore del decreto, permetterebbe di bandire più rapidamente le nuove concessioni autostradali.

Tetto alle tariffe dei voli: chi potrà beneficiarne

Nel campo del trasporto aereo si interviene sul caro-voli verso le destinazioni periferiche (isole e aree remote). La bozza rivede la misura introdotta nel 2023, confermando la possibilità di un tetto alle tariffe dei voli in caso di impennate di prezzo dovute alla stagionalità o ad eventi straordinari, ma limitandolo a determinate categorie di passeggeri.

Non tutti i viaggiatori godranno del prezzo calmierato, bensì solo alcune categorie protette (ad esempio residenti, studenti o lavoratori pendolari delle isole, secondo criteri da definirsi). Il provvedimento richiama il quadro europeo sugli oneri di servizio pubblico, consentendo all’autorità competente di fissare tariffe massime praticabili dalle compagnie aeree per tali categorie quando necessario.

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