Il governo ha varato il nuovo Decreto Bollette 2025, un pacchetto articolato di interventi che spaziano dai bonus per i nuclei familiari in difficoltà alle semplificazioni normative per lo sviluppo delle fonti rinnovabili. L’obiettivo è contenere i costi energetici su famiglie e imprese, oltre a promuovere la transizione verde dell’Italia. Un piano che il CNPI considera positivamente e che è pronto a migliorare, laddove necessario.
Tra le misure di maggiore impatto sociale, troviamo il contributo straordinario da 200 euro sulle bollette dell’energia elettrica, destinato per l’anno in corso alle famiglie con un ISEE fino a 25.000 euro.
Particolare attenzione è dedicata alle comunità energetiche rinnovabili: il decreto amplia la platea dei soggetti ammessi a partecipare alle CER, includendo realtà come gli istituti pubblici di assistenza e beneficenza, le aziende territoriali per l’edilizia residenziale e i consorzi di bonifica. Le PMI partecipate da enti territoriali potranno inoltre esercitare poteri di controllo all’interno di queste configurazioni, favorendo così una maggiore integrazione tra tessuto produttivo e comunità locali. In parallelo, vengono chiarite le modalità per l’accesso agli incentivi per impianti rinnovabili entrati in funzione prima della formale costituzione della comunità energetica, purché attivati entro 150 giorni dall’adozione del decreto attuativo CACER. Il Ministero dell’Ambiente dovrà inoltre aggiornare le regole operative per assicurare la piena attuazione del provvedimento.
Sul fronte imprese, il decreto stanzia 600 milioni di euro al Fondo per la transizione energetica nel settore industriale, utilizzando i proventi delle aste per le quote di emissione di CO2 del 2024. La misura si affianca a una serie di interventi a favore delle aziende energivore, in particolare quelle alimentate in bassa tensione con potenza superiore a 16,5 kW, che beneficeranno di un azzeramento semestrale della componente ASOS della bolletta. Non mancano interventi in favore delle strutture sanitarie e sociosanitarie non profit, così come delle IPAB non ancora trasformate, che potranno accedere a finanziamenti agevolati per investimenti nella transizione energetica.
Ampio spazio anche alla semplificazione normativa e alla governance del settore energetico. Viene ridefinita la cornice giuridica per la partecipazione alle configurazioni di autoconsumo collettivo, prevedendo che i produttori di energia non debbano più appartenere allo stesso gruppo societario. Si introducono inoltre nuove modalità di remunerazione per le rinnovabili, basate su contratti per differenza a due vie, con meccanismi concorsuali sia dal lato dell’offerta che della domanda. Il testo interviene anche sulle procedure autorizzative per gli impianti FER, semplificandole in diversi casi: dagli interventi su piccoli impianti idroelettrici alle modifiche su eolico esistente con potenze superiori a 30 MW. I grandi progetti off-shore vedranno invece un maggiore coinvolgimento delle regioni costiere. Sul versante della trasparenza del mercato, infine, l’ARERA riceve mandato per migliorare la leggibilità delle offerte luce e gas nel mercato libero, introducendo documenti tipo e semplificando la struttura dei corrispettivi. Parallelamente, viene istituita ufficialmente la figura del consulente per la gestione delle utenze energetiche e di telecomunicazione, con un profilo professionale definito per supportare cittadini e imprese nella scelta delle soluzioni più adatte e convenienti.
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