Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Cosa cerca l’underdog Meloni alla Casa Bianca (più che lo zero a zero, un bel gol)


di
Gianluca Mercuri

Microcredito

per le aziende

 

L’incontro con Donald Trump: cosa può chiedere la presidente del Consiglio e cosa non può chiedere. Gli investimenti delle aziende italiane e la partita del gas

A un certo punto Facebook ruppe i tabù e le logiche binarie e decise di introdurre altri modi di descrivere lo stato sentimentale. Tra questi fece furore «relazione complicata». È il modo in cui Ursula von der Leyen ha descritto il rapporto dell’Europa con l’America di Trump. Ancora più complicato è il rapporto con Meloni, divisa da una doppia fedeltà, istituzione e politica. Oggi, alle 18 ora italiana, entrerà nello Studio Ovale, come scrive Marco Galluzzo, «con un miscuglio di sentimenti: dal timore per l’imprevedibilità del presidente, alla segreta speranza di portare a casa «un risultato importante». Domani tornerà a Palazzo Chigi e qui incontrerà il vicepresidente J. D. Vance. 

Cosa può ottenere Meloni

Cosa può ottenere Meloni? Non ha un mandato dall’Unione europea, ma non va, ufficialmente, a trattare solo per l’Italia, avendo anche parlato a lungo con la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, che apprezza l’apertura di un canale di dialogo. L’obiettivo iniziale, dazi reciproci a zero, sembra già sfumato. L’alternativa è ottenere un confronto bilaterale con Bruxelles. Difficile anche quello, anche se Meloni proverà a convincere Trump che i rapporti dell’Europa con la Cina si raffredderanno.




















































Il rapporto con la Cina

Già, la Cina. Ma è un nostro nemico? Secondo il Wall Street Journal, la condizione che proporrà Trump ai Paesi per ridurre i dazi è proprio quella di isolare la Cina, proibendo il trasporto di merci cinesi. Washington vuole anche vietare alle aziende cinesi di stabilirsi in questi Paesi per eludere le tariffe statunitensi e impedire l’ingresso nei loro mercati di beni industriali cinesi a basso costo. Punta ad accordi soprattutto con Giappone, Regno unito, Australia, Corea del Sud e India.

Aste immobiliari

 il tuo prossimo grande affare ti aspetta!

 

Le condizioni all’Europa

E l’Europa? È combattuta, tra la tentazione di aprire i suoi spazi e canali commerciali a Pechino e il terrore di vedere i suoi mercati invasi da prodotti cinesi a basso costo. La Spagna si è portata avanti, Meloni frena, anche per compiacere Trump. Ma va ricordato che nel luglio scorso la nostra premier volò a Pechino. Stracciò gli accordi della Via della Seta, che erano stati firmati da Giuseppe Conte, ma siglò un’intesa per la cooperazione commerciale. Ora Trump potrebbe chiederle di ridimensionare il partenariato e di convincere anche l’Europa ad alzare un muro contro la Cina.

La partita del gas

Cos’altro può chiedere Trump? Quello che chiederà sicuramente è un aumento degli acquisti di gas liquido. E di armi, visto che l’Italia sta veleggiando verso il 2 per cento delle spese militari ma potrebbe andare oltre, fino al 3 per cento. Il ministro della Difesa Guido Crosetto, però, assicura che non si parlerà di armi. 

Le regole europee

Quello che non può chiedere Meloni Fonti del governo assicurano che la premier non chiederà di alleggerire i dazi sui prodotti italiani. Il nostro Paese è tra i più esposti, visto che ha un surplus commerciale nei confronti degli Usa di 73,72 miliardi di dollari. Ma la politica commerciale è di competenza esclusiva della Commissione europea, quindi Meloni non può offrire nulla. Trump, in cambio di altri impegni, potrebbe decidere autonomamente un alleggerimento dei dazi italiani. Manovra che metterebbe in imbarazzo, però, la premier nei confronti dell’Europa e dunque non pare probabile. 

Le aziende italiane

E poi ci sono le aziende italiane Uno degli obiettivi di Trump è far tornare le aziende a produrre negli Stati Uniti. E così, di un eventuale accordo, potrebbero far parte le nostre aziende – Fincantieri, Eni, Enel e Leonardo – che potrebbero studiare investimenti industriali negli Usa. Si parlerà di Ucraina Anche se rimane difficile capire cosa si diranno i due, in posizioni opposte. Meloni in passato ha giocato la carta dell’atlantismo (quando gli Usa di Biden erano con gli ucraini), anche come strumento di legittimazione del suo governo, e ora non può tornare indietro così facilmente. Trump nasconde a fatica l’irritazione per la resistenza di Volodymyr Zelensky e non nasconde affatto le mire economiche per una spartizione dell’Ucraina con Putin.

I colloqui con il Giappone

Prima di Meloni, Ryosei Akazawa È il ministro per la Rivitalizzazione economica giapponese che avrà colloqui diretti con il segretario al Tesoro Usa Scott Bessent e il rappresentante per il Commercio Jamieson Greer. Il Giappone sarà dunque il primo Paese ad avere colloqui diretti. Ci sarà anche Trump, che invece ha snobbato il commissario europeo al Commercio, Maros Šefcovic, a Washington anche lui in questi giorni, ma a vuoto. A parte le solite borse in caduta libera, si segnala L’Organizzazione mondiale del Commercio (Wto), secondo la quale le tensioni commerciali potrebbero causare un calo fino all’1,5% del commercio globale di merci nel 2025, con «gravi conseguenze negative, soprattutto per le economie più vulnerabili». 

Opportunità uniche acquisto in asta

 ribassi fino al 70%

 

Nuova app L’Economia. News, approfondimenti e l’assistente virtuale al tuo servizio.


Vuoi acquistare in asta

Consulenza gratuita

 

17 aprile 2025 ( modifica il 17 aprile 2025 | 08:05)

Aste immobiliari

 il tuo prossimo grande affare ti aspetta!

 



Source link

Trasforma il tuo sogno in realtà

partecipa alle aste immobiliari.

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Conto e carta

difficile da pignorare