In un contesto dove l’Intelligenza Artificiale sta trasformando ogni settore, il Microsoft AI Tour 2025 di Milano si è rivelato una tappa fondamentale per comprendere come le aziende italiane possano colmare il gap tecnologico e sfruttare il potenziale dell’AI. Tra i protagonisti della giornata, Fabio Luinetti, CEO di Lodestar, ha condiviso la visione della sua azienda e le sfide più urgenti da affrontare per accompagnare le imprese nel percorso di innovazione.
Accompagnare le aziende nella trasformazione digitale
Portare l’Intelligenza Artificiale all’interno delle organizzazioni richiede molto più che tecnologia. Lodestar lavora fianco a fianco con le imprese per accompagnarle nella comprensione, progettazione e adozione concreta dell’AI.
Un primo passo: comprendere il valore dell’AI
«Il panorama è molto complesso», afferma Luinetti. «Si parla tanto di AI, ma spesso manca la cultura necessaria per capirne le applicazioni concrete». Lodestar, società specializzata in consulenza e sviluppo software in ambito Microsoft, si pone come guida per le aziende che vogliono avvicinarsi all’Intelligenza Artificiale. Il primo passo? Identificare use case semplici ma ad alto impatto, capaci di generare valore immediato e superare la diffidenza iniziale.
«Solo una volta rotto il ghiaccio possiamo affrontare progetti più articolati, lavorando anche sulla qualità e accessibilità dei dati – che siano strutturati o destrutturati – per renderli davvero “AI ready” – spiega il CEO -. È un percorso che richiede tempo, prove, errori, ma che può portare risultati tangibili se costruito su esigenze di business reali».
Ogni organizzazione ha le sue peculiarità, ma l’AI offre oggi strumenti democratici, accessibili anche alle PMI. Cambia l’interlocutore, ma resta centrale l’obiettivo: migliorare processi e competitività.
Democratizzazione tecnologica grazie al Cloud
«Nelle piccole e medie imprese – racconta il CEO – è più facile parlare direttamente con l’imprenditore, che guarda al business in modo pragmatico. Nelle grandi aziende invece ci si interfaccia con manager, spesso più distanti dalle operazioni quotidiane».
Ciò che accomuna tutte queste organizzazioni, però, è la possibilità – oggi più concreta che mai – di accedere alle stesse tecnologie grazie al Cloud. «L’AI non è più un privilegio delle grandi imprese. I costi iniziali non sono più una barriera: si paga ciò che si consuma, si sperimenta e si trova la strada giusta».
«Anche nelle PMI, sottolinea Luinetti, i processi interni possono essere complessi tanto quanto quelli delle grandi aziende. È proprio su questi che Lodestar costruisce con le diverse realtà progetti di trasformazione, aiutando a semplificare, ottimizzare e innovare grazie all’AI».
Il gap tecnologico non è l’unico da colmare: servono cultura e competenze
Quando si pensa al gap tecnologico si deve essere consapevoli che non è solo una questione di strumenti. Per molte aziende italiane, il vero ostacolo riguarda la comprensione del ruolo che l’AI può (e deve) giocare accanto alle persone.
«È soprattutto culturale», afferma Luinetti. Serve un cambio di paradigma per comprendere che l’AI non sostituisce, ma affianca le persone: «è un copilota, non un pilota automatico». Serve quindi formare e accompagnare chi lavora nelle aziende in un processo di apprendimento continuo, dove la comprensione della tecnologia va di pari passo con la sua adozione.
C’è anche un tema di competenze tecniche, che non riguarda solo i professionisti IT. «La tecnologia è nuova, e come tutte le novità, richiede tempo per essere compresa davvero. È fondamentale creare percorsi formativi che permettano alle persone di acquisire le skill necessarie per integrare l’AI nel proprio lavoro quotidiano».
Il ruolo dell’ecosistema per superare il gap tecnologico: l’esperienza dell’AI L.A.B. di Microsoft
Per affrontare sfide complesse servono alleanze solide. L’esperienza di Lodestar all’interno dell’AI L.A.B. di Microsoft dimostra il valore di un ecosistema collaborativo che unisce visione strategica e conoscenza del territorio.
L’azienda è parte attiva dell’iniziativa che unisce le competenze tecnologiche di Redmond con la conoscenza profonda dei processi aziendali dei partner sul territorio. «Per noi è un’opportunità unica», racconta Luinetti. «Microsoft porta il know-how tecnologico, noi mettiamo sul tavolo l’esperienza diretta con i clienti. Insieme possiamo davvero aiutare le aziende a far evolvere i modelli operativi».
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